Denaro fresco pompato nell’apparato circolatorio della sanità italiana. Per la prima volta le aziende produttrici obbligate a mettere online i contributi versati a camici bianchi, società scientifiche e associazioni di malati. Un giro milionario.
In tanti danno i soldi e in tantissimi li ricevono, prima di tutto decine di migliaia di medici. Poi ci sono le loro società scientifiche e gli ospedali dove lavorano ma anche le aziende che organizzano gli incontri, le agenzie di viaggio, chi si occupa della formazione e pure le associazioni di pazienti. L’industria così arriva ovunque: a chi decide che farmaco usare per una data patologia, a chi prescrive e a chi di quelle ricette è il destinatario. Si va da piccoli contributi a bonifici da centinaia di migliaia di euro. Tutto è in regola, previsto dalla legge. Le spese per “ricerca e sviluppo” stanno fuori, sotto una voce diversa. Continue Reading