Da sempre novembre è il mese delle tasse e anche quest’anno le scadenze fiscali che si addenseranno tra lunedì 16 e lunedì 30 saranno da “brivido”. Tra l’Iva, gli acconti Irpef, Irap, Ires, le addizionali Irpef e le ritenute di imposta, gli autonomi, le imprese e i lavoratori dipendenti verseranno all’erario 53,5 miliardi di euro.
Il peso dei costi indiretti legati al pagamento delle tasse ormai abbia assunto dimensioni molto preoccupanti. Segnala Paolo Zabeo coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA: “A causa di un sistema fiscale ancora troppo frammentato nel nostro Paese sono necessari ben 34 giorni lavorativi per pagare le tasse. In altre parole, tra le code agli sportelli, il tempo perso per recarsi dal commercialista o per compilare moduli, registri e scartoffie varie, le imprese italiane impiegano 269 ore all’anno per onorare gli impegni con il fisco. Una via crucis che, purtroppo, condividiamo con i portoghesi, mentre in tutti gli altri paesi dell’Eurozona la situazione è meno pesante della nostra”.
Infatti, se in Italia e in Portogallo sono necessari 34 giorni di tempo per pagare le imposte, la media dell’area euro è di 20. Tale soglia scende a 17 in Francia e addirittura a 15 giorni in Olanda
In Italia il gettito tributario (imposte, tasse e tributi) supera i 480 miliardi di euro l’anno. Questa imponente massa monetaria affluisce nelle casse dell’erario rispettando precise scadenze fiscali che si concentrano prevalentemente tra novembre/dicembre e i mesi estivi di giugno, luglio e agosto.
L’imposta più onerosa da onorare il mese prossimo sarà l’Iva: autonomi e imprese verseranno nelle casse dello Stato 12,3 miliardi di euro. Le società di capitali (Spa, Srl, Società cooperative, etc.), inoltre, pagheranno l’acconto Ires che ammonterà a 11,8 miliardi, mentre i lavoratori dipendenti, attraverso i rispettivi datori di lavoro, “daranno” al fisco le ritenute per un importo di 10,4 miliardi di euro. Anche l’acconto Irap sarà di tutto rispetto e costerà alle aziende ben 8,4 miliardi di euro, mentre l’acconto Irpef imporrà ai lavoratori autonomi un esborso di 8 miliardi di euro.
I dati appena enunciati dimostrano che anche gli adempimenti burocratici, così come la pressione fiscale, hanno raggiunto un livello insopportabile per l’economia del nostro Paese”. Ufficio studi della CGIA