Altro che “biscotti” e combine più o meno scontate (guarda il video La Top Ten della storia dei “biscotti”). Lo sport più popolare del mondo è anche quello più corrotto. Secondo i dati dell’Interpol, le scommesse sportive sono diventate un affare da mille miliardi di dollari e il 70 per cento di queste scommesse riguarda il calcio. In più di venticinque paesi ci sono inchieste in corso su partite truccate. L’operazione Last bet ha travolto la federazione calcistica in Italia, proprio oggi la Commissione disciplinare nazionale, ha emesso una serie di sanzioni nei confronti di 21 società e 52 tesserati. Sanzioni al “biscotto” quando solo qualche mese fa in un vertice a Roma tra il Viminale E l’Interpol, il presidente Abete ribadiva l’impegno della Federazione nella lotta al fenomeno delle scommesse: “Abbiamo sempre garantito la legalità delle partite: nel mondo del calcio convivono dimensioni positive e negative, ma abbiamo anticorpi per tenere lontano soggetti che cercano di inquinarlo”. E anche il Coni, nelle parole del segretario generale Pagnozzi ribadiva “Procedere con un’amnistia sarebbe un fattore in contrordine rispetto al rigore che dovrebbe essere perseguito. C’è esigenza di collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti. Il mondo dello sport deve difendere i propri valori”.
Letizia Paoli, esperta di mafia riconosciuta a livello internazionale, che per molti anni si è occupata dell’influenza della mafia dello sport, attraverso la manipolazione delle scommesse e il doping, in una recente intervista al sito tedesco badische-zeitung, spiega molto bene come funziona l’attività illecita delle scommesse sportive. Dice “Il problema si è acuito nel corso degli ultimi anni, soprattutto perché le organizzazioni sportive internazionali fino alla Federazione Internazionale mondiale del calcio (FIFA) e il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) hanno trascurato troppo a lungo il problema. I critici affermano che ha troppi scheletri nell’armadio e non vuole assolutamente avere tra i piedi la magistratura. È comunque chiaro che lo sport non verrà mai a capo di questo problema“. E a proposito della FIFA e di Blatter “La direzione della Fifa, non i tanti seri ed onesti collaboratori, è parte del problema, non la soluzione. Digitate su Google il termine “Fifa” e troverete notizie su corruzione, accordi elettorali, campionati mondiali rinviati, nepotismo e favoritismi. A fine 2011 l’agenzia Transparency International, sospese la sua collaborazione al programma di anticorruzione della Fifa per mancanza di collaborazione. Esattamente un mese fa il consiglio europeo ha richiesto, su decisione della FIFA, l’avvio di inchieste su possibili acquisti di voti per la rielezione di Blatter e sullo scandalo corruzione dell’ISMM, il più grosso venditore di media a livello mondiale, andato in fallimento nel 2001. Oltre 130 milioni di euro di mazzette sarebbero stati pagati a funzionari sportivi e a personaggi sconosciuti legati alla cessione di diritti televisivi e commerciali. Come recentemente chiesto da Uli Hoeness, vanno creati i presupposti per il licenziamento di Blatter! E questo dice tutto”.
E, gli esempi di corruzione dall’inizio del 2011, non mancano in giro per il Mondo. L’Associazione gioco calcio dello Zimbabwe, ha già escluso 80 giocatori corrotti dalle selezioni per la nazionale. Lu Jun, il primo arbitro cinese di un incontro dei Mondiali, è stato condannato a cinque anni e mezzo di carcere per aver condizionato alcune partite della massima serie del campionato cinese, incassando 128mila dollari. In Corea del Sud, invece, i magistrati hanno incriminato 57 persone per presunte combines nella K-League e quattro di queste sono poi state trovate morte in apparenti suicidi. Per arrivare a un caso eclatante grottesco, la combines di un incontro mai giocato. Un’amichevole tra nazionali under 21, nelle quale il Turkmenistan avrebbe vinto 3-2 contro le Maldive. Ma nessuno dei due paesi, infatti, era a conoscenza della partita per il semplice fatto che non è stata mai giocata. Nonostante questo i bookmaker l’hanno quotata e le organizzazioni criminali ci hanno lucrato sopra.
Tutto questo filone e’ partito dalla Cina. In un reportage, di Brett Forrest Espn The Magazine (riportato dal settimanale l’ Internazionale), ci viene spiegato come intorno alla metà degli anni novanta le organizzazioni criminali cinesi, dette “triadi”, hanno creato un sistema internazionale di scommesse truccate. L’economia in grande espansione e la sua intrinseca cultura del rischio hanno fatto sì che la Cina diventasse il mercato ideale per le scommesse. Ma per sfruttare questo mercato a livello mondiale le triadi avevano bisogno di emissari per truccare le partite all’estero. Si rivolsero alle organizzazioni criminali di Singapore, dalla criminalità di Singapore proviene il personaggio più abile: Wilson Raj Perumal, ex ladruncolo che si è dedicato alla missione di truccare le partite di tutto il mondo. A Singapore il fenomeno delle partite truccate si è trasformato in un’impresa strettamente controllata dalla criminalità. Alla sua guida ci sono quattro boss, con a capo un uomo di nome Dan Tan Seet Eng.
Grazie a intermediari come Perumal, le organizzazioni criminali cinesi e di Singapore hanno truccato tante di quelle partite da mettere in discussione l’integrità del calcio. Secondo gli investigatori, Perumal aveva perfezionato le sue tattiche criminali alla fine degli anni novanta in Ghana e Zimbabwe. Il suo obiettivo non era solo corrompere i singoli calciatori ma ingannare intere federazioni. Mentre la sua rete criminale cresceva, Perumal firmava accordi regolari con federazioni nazionali di paesi dove non era conosciuto.
Corrompeva gli arbitri per manipolare i risultati, ma per raggiungere quello che i criminali chiamano un lavoro eccellente, Perumal doveva accordarsi anche con giocatori e allenatori. Per riuscirci ha pagato oltre cinquemila dollari a partita a molti giocatori di Africa, America Centrale e Medio Oriente che con i loro compensi regolari riuscivano a stento a sfamare le famiglie.
Ma per Wilson Raj Perumal truccare le partite stava diventando troppo semplice. Così ha preso anche lui il vizio di scommettere, perdendo ed indebitandosi per un milione di dollari a un boss, 500mila a un altro e un milione e mezzo a un altro ancora.
A quel punto era disperato e ha cominciato a commettere degli errori che lo hanno portato alla cattura.
Perumal ha deciso di collaborare con gli inquirenti, mentre le prove contro di lui si accumulavano . Ha rivelato diversi segreti sulle combines che nel dicembre 2011 hanno portato un tribunale italiano a incriminare Dan Tan. Perumal è stato un anno in carcere in Finlandia, poi è stato consegnato a febbraio alla polizia ungherese, il primo dei paesi dell’Unione europea che lo vogliono processare per aver truccato le partite.
Perumal ora si trova in un luogo sicuro di Budapest, dove, dicono i ben informati, starebbe svelando le operazioni dell’organizzazione di Singapore con altri gruppi criminali.
This is Football, Questo è il Calcio ……