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Essere Anarchici

Che cosa vuol dire essere Anarchico?

Gli ideali Anarchici sono utopici, ma non più di quelli della democrazia e del comunismo o del capitalismo. Ti chiederai quindi, che cosa vuol dire essere Anarchico?

Anarchismo non è sinonimo di “facciamo quello che ci pare”. L’Anarchia è un modo di essere, una mentalità, un modo di vivere. È un concetto ed una visione differente della vita fatta di autonomia, rispetto, solidarietà, universalità, tolleranza… Continue Reading

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Un popolo affamato

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“Un popolo affamato non ascolta ragioni, né gl’importa della giustizia e nessuna preghiera lo può convincere”. Lucio Anneo Seneca

Alcuni, ormai molti, milioni di affamati (disoccupati, cassaintegrati, indebitati, disperati) costituiscono un pericolo, un grosso pericolo. Allora ogni tanto ci danno qualche contentino, un po’ di minestra riscaldata, di plastica (abolizione Imu, falsi decreti del DIS-fare, un nuovo e originale partito) per cercare di “sfamarci”. Ma ormai la nostra fame è troppa e la minestrina non basta più. La rabbia è tanta, i diritti dei cittadini vengono quotidianamente ignorati e accantonati dai politicanti. Continue Reading

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Nel nome di Dio Grillo e dello Spirito di Casaleggio

Grillo-Dio-Casaleggio-Spirito-Santo

L’escalation violenta dei grillini (tumulti in aula, violenze fisiche, insulti di impareggiabile volgarità a Boldrini…) ha portato gli oppositori di Grillo (i soliti, non uno di più né uno di meno) a scagliarsi contro lo squadrismo e il fascismo del M5S. E i suoi sostenitori (i soliti, non uno di più né uno di meno) a scagliarsi contro i detrattori, rigettando le accuse di fascismo.

Non è cambiato nulla. Perché i dibattito non esiste se non in quanto appartenenze a delle fedi. Quando – molti anni fa – qualcuno denunciava le malefatte di Stalin, i comunisti duri e puri, che si informavano solo leggendo l’Unità e vedevano nel Partito Comunista l’unica speranza di riscatto da una vita di miserie, rigettavano come reazionarie le accuse; non credevano fossero vere, e se anche lo sospettavano le consideravano necessarie, una dolorosa necessità storica (con la retorica maoista – altro brav’uomo – della rivoluzione che non è un pranzo di gala…). Così i grillini duri e puri. Le accuse contro di loro sono sempre false; e se anche sono vere non si tratta in fondo di “colpe” ma di necessità, di reazioni giuste a un mondo marcio che solo loro combattono contro tutto e contro tutti.

Il grillismo è una fede. Ha il suo Dio che pontifica da Genova e il suo Spirito Santo che maneggia lì dietro. I suoi santini belli e dannati che rilasciano dichiarazioni al fulmicotone e si distinguono per insensatezza, i suoi riti (le votazioni on line, i meet up…) il suo linguaggio (da caserma). Inutile discutere con loro. Il grillino tipico non ha mai fatto politica, non ha mai lavorato in un sindacato, non ha mai partecipato ad associazioni impegnate nel sociale e quindi non sa costruire dialogo e ascolto, scambio di idee per un’equilibrata mediazione politica… Il grillino medio è nato in un mondo di merda dove non valeva la pena impegnarsi perché tanto è tutto un magna-magna, ed è stato convertito alla Santa Politica del Click che gli ha rivelato un mondo: dove sfogare la propria frustrazione coi poveri strumenti culturali, limitati e confusi, che possiede, ma dove la forza del gruppo – come i primi cristiani martiri – induce un fanatismo arrogante da brividi.

Avrei moltissimi argomenti per sostenere che sì, si tratta proprio di fascismo. Che le analogie sono impressionanti, che lo “stile” è il medesimo… ma a chi dovrei mai spiegarlo? Ai grillini?

(Fonte bezzicante)

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