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Luoghi comuni xenofobi: L’invasione degli immigrati

Non sono le parole dei “buonisti”, ma i freddi numeri della statistica a smentire uno dei luoghi comuni più radicati: è in atto una vera e propria “invasione” di immigrati, l’Europa e l’Italia devono difendersi. L’invasione continua. Ma quale invasione! Questo fact checking, realizzato da Radicali Italiani, fa parte della campagna “Immigrazione: sconfiggere la grande bugia e cambiare il racconto”. Qui il dossier completo con fonti e statistiche. Continue Reading

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Effetti Brexit: Calcio, politica ed economia si intrecciano

23 giugno 2016, la Gran Bretagna esce dall’Unione Europea. Questo è quanto ha sancito il referendum del popolo, per un processo che in verità sarà molto più lungo di quanto i titoli non dicano. Serviranno almeno altri due anni affinché gli effetti della Brexit si concretizzino nella loro totalità, ma qualcosa di grande è successo e cambierà per sempre il destino della Gran Bretagna in relazione ai rapporti politici, economici e commerciali col resto del Vecchio Continente. Inevitabile, di conseguenza, che anche il mondo del calcio possa subire pesanti influenze da codesta decisione. Continue Reading

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La fine dell’Unione Europea entro il 2017

Intervistato dalla BBC, il celebre sociologo politico Mark Blyth, reso famoso dalle previsioni corrette su Brexit e Trump, suggerisce che l’Unione Europea potrebbe finire nel 2017, con una vittoria del Front National nelle elezioni politiche francesi di aprile. La Le Pen arriverà infatti sicuramente al secondo turno e i francesi, posti di fronte al dilemma se votare contro il FN e a favore di un candidato seguace delle politiche ultra liberiste della Thatcher, potrebbero riservare delle sorprese. Dall’Express. Continue Reading

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Italia al bivio, uscire dall’euro o trattare con la Germania

Il consueto editoriale di Münchau sul Financial Times si concentra sulle implicazioni del NO alla riforma costituzionale. Le sue preoccupazioni, al di là del breve termine, sono per la sopravvivenza dell’euro, che vede legata al verificarsi di condizioni estremamente improbabili allo stato attuale. La sua speranza, in conclusione, è che il nuovo premier italiano trovi il coraggio di una svolta necessaria: affrontare il governo tedesco per costringerlo a un’unione fiscale e politica. L’alternativa è un’uscita dall’euro.
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Gli abusi fiscali delle multinazionali

Dopo un’ondata di scandali fiscali internazionali, il gruppo dei governi europei favorevoli a una maggiore trasparenza fiscale sta finalmente cominciando a crescere. Tuttavia, la battaglia non è ancora vinta, in quanto un numero non indifferente di governi rimane su posizioni contrarie. Nel frattempo, relativamente alle misure di contrasto alle pratiche di abuso (evasione ed elusione fiscale) attuate dalle multinazionali, il quadro desta più di una preoccupazione. Nonostante lo scandalo LuxLeaks, il numero di accordi fiscali segreti (tax-ruling) tra i governi europei e le multinazionali è salito alle stelle. I governi europei continuano inoltre a sottoscrivere trattati fiscali alquanto controversi con i paesi in via di sviluppo. Tali trattati possono facilitare pratiche di elusione fiscale da parte delle imprese multinazionali e a imporre restrizioni sui sistemi fiscali nei paesi in via di sviluppo. Paesi che continuano a pagare un prezzo troppo elevato per le iniquità di un sistema fiscale globale che non hanno contribuito a creare. Purtroppo la stragrande maggioranza dei decisori politici europei rimane tuttora fortemente contraria all’idea di coinvolgere con pari voce in capitolo e pari dignità i paesi più poveri nel processo di riforma della fiscalità internazionale. Ecco i dati del rapporto Survival of the Richest realizzato da un network di 47 organizzazioni non governative di 20 paesi europei, tra cui le italiane Oxfam Italia e Re:Common. Continue Reading

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