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Italia unita nella miseria

Il mutuo, la macchina, i mobili. Ma anche l’affitto, le bollette, gli elettrodomestici. Tutto a rate, come negli anni ‘80. E i debiti aumentano sempre di più. L’allarme arriva dall’elaborazione degli ultimi dati diffusi dalla Banca d’Italia sul volume dell’erogazione del credito agli italiani. I prestiti, e dunque l’indebitamento, sono cresciuti in tre anni del 36%, e ogni famiglia risulta esposta in media per 20mila euro l’anno. Al Sud le cifre assolute scendono a 15mila di media per famiglia, ma intanto i debiti nel Mezzogiorno sono in costante e cospicuo aumento e ogni mese che passa, contrariamente a quanto avviene al Nord, diventa sempre più difficile sostenerne la restituzione.

È un quadro paradossale quello recentemente descritto dalla Cgia di Mestre, che ha analizzato approfonditamente i dati di Bankitalia per poi ottenere le cifre dell’indebitamento classificate per ogni singola provincia. In termini assoluti andiamo a scoprire che le famiglie con debito medio più alto risiedono tutte da Roma in su. È la stessa capitale a guidare la “classifica” con 29.287 euro di indebitamento per ciascun nucleo. Seguono sul podio Lodi (28.470 euro) e Milano (28.251), a loro volta seguite da Prato (26.811) e Varese (26.108). Per arrivare al Sud, occorre scendere sotto i 20mila euro, ma le cifre restano alte e, rispetto alla persistente crisi economica, alquanto preoccupanti. In Puglia si registrano i 18.161 euro di debiti per famiglia a Bari, mentre Taranto si assesta su 18.007. In Sicilia il primato è di Siracusa (16.955 euro), mentre Napoli arriva a 16.643. Dopo il capoluogo partenopeo, ecco poi il tandem siculo Catania-Palermo con indebitamenti medi di 16.584 e 16.293 euro. Reggio Calabria invece resta sotto i 10mila euro. Conti alla mano, nel Meridione le famiglie si trovano esposte con le banche anche per 1300-1400 euro al mese. Cifre inferiori a quelle settentrionali, ma più significative se comparate ad altri parametri socio-economici, primo fra tutti la disoccupazione (13,6% al Sud, 5% al Nord). Il rischio, infatti, è quello di dover affrontare con difficoltà sempre maggiori il pagamento delle rate. In primis quelle per i mutui accesi per l’acquisto delle case, che restano i principali motivi del prestito, ma senza sottovalutare la tendenza a chiedere soldi agli istituti anche per fronteggiare i più banali costi di mantenimento delle famiglie. Un disagio che peraltro aumenta nelle grandi città.

«In linea generale – spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre – abbiamo riscontrato che l’incidenza del debito sul reddito familiare è maggiore tra i nuclei con disponibilità economiche medio-basse. Appare evidente che il perdurare della crisi rischia di accentuare questa situazione. Inoltre, abbiamo appurato che la situazione economica delle famiglie meno abbienti residenti nelle grandi aree metropolitane del Sud è mediamente peggiore di quella registrata dai nuclei ubicati nelle realtà urbane medio piccole. Infatti, a parità di reddito, nelle piccole realtà urbane la crisi si sente meno perché il costo della vita è inferiore».

Ad allarmare ancora di più sono poi i dati sull’aumento in assoluto dei debiti con le banche nel triennio che va dal 2008 al 2011. Il Mezzogiorno si distingue, purtroppo in negativo, con numeri come quelli di Foggia, dove l’indebitamento complessivo (3 miliardi e mezzo di euro) risulta cresciuto del 51,2%. A Potenza l’aumento è stato del 49,1 (per 1,6 miliardi di debiti), a Lecce del 46,9 (quasi 4 miliardi), e non c’è da stare allegri nemmeno a Napoli (18 miliardi di debito e +38,6% in tre anni) e a Palermo (quasi 8 miliardi e +31,1%). Il rischio è che pian piano le famiglie crollino di fronte alle possibili insolvenze, per poi finire in mano a finanziarie meno affidabili. «Una volta si chiedeva un prestito per comprare un’auto. Oggi serve ad arrivare a fine mese. E gli usurai ti aspettano dietro l’angolo – dice Rosario Stornaiuolo della Federconsumatori –. La situazione fa letteralmente paura, potrei raccontare decine di casi al giorno, relativi a famiglie che vengono ai nostri sportelli per rappresentare il loro disagio. Normalmente le difficoltà riguardavano il pagamento delle rate dei mutui per la casa, ma nell’ultimo periodo si è arrivati a non riuscire a pagare affitti e bollette. E per evitare che i cittadini chiedano nuovi prestiti, ci siamo adoperati con gli enti energetici per chiedere la dilazione dei consumi. Altrimenti si rischiano vere e proprie tragedie familiari».

(Fonte Sudmagazine)

 

 

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