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Salviamo Internet e la libertà della rete, STOP ACTA!


I politici europei si contendono un potere sempre più evanescente rispetto ai mercati sempre più forti. E in tutto il mondo si osserva la tendenza dei mercati a creare, sotto il loro controllo, le istituzioni necessarie al rispetto del solo diritto che gli interessa: il diritto di proprietà.

E’ il caso dell’Acta (Anti-counterfeiting trade agreement), un accordo commerciale negoziato con discrezione dall’ottobre 2007 tra alcuni governi dei paesi ricchi. Rifiutato dai cinesi, brasiliani e indiani, la sua applicazione in Europa potrà essere bloccata solo da un voto del parlamento europeo, che dovrà essere confermato dai parlamenti nazionali. Con il pretesto di organizzare la lotta mondiale alla contraffazione e di proteggere il diritto d’autore, l’Acta crea un sistema di sorveglianza generalizzata dei consumatori, trasformando gli stati in poliziotti al servizio delle grandi imprese. In particolare l’Acta, applicando al mondo i principi delle leggi statunitensi Sopa e Pipa, considera qualsiasi scambio di file su internet come una minaccia paragonabile a una contraffazione. L’accordo obbliga gli stati firmatari a punire i provider e i fornitori di tecnologia che rifiutassero di sorvegliare e censurare le comunicazioni online. L’articolo 27 autorizza a prendere “misure per prevenire le infrazioni” senza il parere di un giudice e affida ai privati dei compiti di polizia (sorveglianza) e giudiziari (sanzioni). Lo stesso articolo permetterebbe anche di vietare le piattaforme dei blog, le reti peer to peer e i software liberi.

Cosa ancora più incredibile, l’articolo 23 autorizza un paese firmatario a punire attività gratuite esercitate “su scala commerciale”. Così si potrebbe esigere di far pagare l’invio di un’email o la condivisione di file tra privati. Il resto dell’accordo va nella stessa direzione e potrebbe perfino far considerare i farmaci generici come contraffazione e vietarne l’uso.

Bisogna quindi opporsi alla firma dell’Acta,per far in modo che la frettolosa adozione di una regola di diritto mondiale non sia la dichiarazione di morte della democrazia, ma ne organizzi invece lo sviluppo su scala mondiale.

(fonte Jaches Attali – L’Express – trad. l’Internazionale)

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