0

Agenda digitale avanti a passo di lumaca

Secondo le richieste dell’Ue entro il 2013 tutti i cittadini dell’Ue dovranno disporre di collegamenti a Internet di almeno 2 megabit. Ed entro il 2020 la velocità deve salire ad almeno 30 megabit. Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha avviato già a febbraio un tavolo tecnico permettere nero su bianco le nuove misure volte a dare al Paese un futuro di potenziale di sviluppo, con l’Italia negli ultimi cresce decisamente meno rispetto al resto dell’Unione europea. Il governo italiano ha ricevuto finora fondi europei per 440 milioni di euro che arriveranno a 700, e dovrebbero permettere di azzerare le differenze infrastrutturali fra le varie regioni italiane. F2i Tlc-Metroweb ha annunciato un piano da 4,5 miliardi di euro nei prossimi anni per coprire le 30 città maggiori con fibra a 100 Mbps. Per gli operatori privati: 10 miliardi di euro (di cui 4 già investiti) per le reti di nuova generazione mobile e 500 milioni di Telecom per la banda larga. Il totale potrebbe coprire il costo dei 20 miliardi necessari per la copertura totale. Il piano è di portare Internet ultraveloce in 99 città entro il 2014, che nel 2018 diventeranno 250, ma la velocità nelle case degli utenti potrebbe non superare i 50 Mbps. In molti sono convinti, quindi, che tra alcuni anni appena il 20% degli italiani viaggerà ultraveloce, mentre solo un terzo delle famiglie italiane arriverà a 50 Mbit. Eppure il ritardo nello sviluppo della banda larga costa all’Italia tra l’1 e l’1,5% del Pil. Al momento copre soltanto il 10% del territorio, mentre in Svizzera arriva al 90% e in Francia dovrebbe arrivare al 37% entro il 2015 e al 100% nel 2025. Un report della Commissione Europea diffuso in primavera spiega come nel 2015 il 90% dei posti di lavoro richiederà competenze informatiche ma mancano all’appello almeno 700mila professionisti in questo settore. Gli ultimi dati Eurostat sulle capacità informatiche individuali non forniscono un quadro esaltante dell’Italia. Nella fascia tra i 16 e i 74 anni poco più del 60% dei cittadini è in grado di sfruttare un computer per operazioni base. Più incapaci di noi soltanto Grecia, Bulgaria e Romania. Il risultato è anche peggiore se si considera la fascia dei giovani tra i 16 e i 24 anni, i cosiddetti nativi digitali, gli smanettoni nati. È vero, la percentuale di chi è in grado di sfruttare un computer per le operazioni base sale al 90% ma in questo caso anche la Grecia ci batte. La media Ue delle famiglie connesse a Internet è del 73% mentre l’Italia raggiunge a malapena il 62%, una condizione simile a quella della Lituania. Molto diverso anche il tasso di crescita: in Spagna siamo su aumenti del 5%, in Italia del 3%. Stesso quadro anche per diffusione della banda larga fissa: in Italia ci sono 21 linee ogni 100 abitanti contro le 27 dell’Europa, ma anche per numero di famiglie connesse a Internet veloce (52% contro 67%), e negli acquisti e per il commercio on line. Per le esportazioni mediante l’ICT l’Italia è fanalino di coda in Europa; solo il 4% delle piccole e medie imprese vendono on-line, mentre la media UE-27 è del 12%. (Fonte lastampa)

Gli obiettivi del decreto Digitalia

Competenze digitali

  1. Estendere il modello della scuola digitale (banda larga per la didattica nelle scuole; cloud per la didattica; trasformare gli ambienti di apprendimento; contenuti digitali e libri di testo /adozioni; formazione degli insegnanti in ambiente di blended e-learning; LIM – e-book; e-participation…);
  2. Affrontare il problema dell’inclusione sociale (diversamente abili, stranieri, minori ristretti, ospedalizzati, anziani…) anche attraverso soluzioni di telelavoro;
  3. Incentivare il target femminile all’uso delle ICT;
  4. Sicurezza e uso critico e consapevole dei contenuti e dell’infrastruttura della rete;
  5. Promuovere l’uso delle ICT nei vari settori professionali, del mondo del lavoro pubblico e privato, per garantire la riqualificazione e la formazione professionale continua;
  6. Costruire un quadro normativo abilitante per il fund raising privato per partnership pubblico-privato;
  7. Promuovere la standardizzazione dei beni e dei servizi da acquistare favorendo l’utilizzazione dell’e-procurement pubblico;
  8. Sostenere attraverso campagne di comunicazione istituzionale l’utilizzo delle tecnologie e la promozione delle conoscenze;

E-commerce

  1. Promuovere il commercio elettronico: il 50% della popolazione dovrebbe fare acquisti online entro il 2015.
  2. Commercio elettronico transfrontaliero: il 20% della popolazione dovrebbe fare acquisti online all’estero entro il 2015.
  3. Commercio elettronico per le imprese: il 33% delle PMI dovrebbe effettuare vendite/acquisti online entro il 2015.

Infrastruttura e sicurezza

    1. Assicurare la copertura a banda larga di base per tutti entro il 2013, completando il Piano Nazionale Banda Larga.
    2. Definire una serie di provvedimenti normativi volti ad accelerare lo sviluppo di reti a banda larga e ultralarga, in particolar modo nelle aree meno remunerative, semplificare i relativi regimi autorizzativi, promuovere la condivisione degli scavi e delle infrastrutture.
    3. Assicurare – entro il 2020 – la copertura con banda larga pari o superiore a 30 Mbps per il 100% dei cittadini UE, attuando il Progetto Strategico per la Banda Ultralarga.
    4. Stimolare l’uso di reti a banda larga, incrementando il numero di abbonamenti al servizio di connettività, rispettando così – entro il 2020 l’obiettivo europeo di avere il 50% degli utenti domestici europei abbonato a servizi con velocità superiore a 100 Mbps.
    5. Gestione in modalità cloud computing dei contenuti e servizi della PA, mediante la realizzazione dei data center federati, mediante l’attuazione del Progetto Strategico Data – Center.
    6. Assicurare la protezione dei dati di valore strategico e la relativa gestione del disaster recovery mediante i data center di prossima realizzazione.
    7. Incremento dell’alfabetizzazione delle imprese, mediante l’attuazione del Progetto Strategico Data – Center.
    8. Definire politiche di rafforzamento della sicurezza delle reti, volte alla lotta agli attacchi cibernetici, mediante la costituzione di un CERT (Computer Emergency Respons Team).

Kindle: dispositivo di lettura wireless, schermo da 6″ a inchiostro elettronico, Wi-Fi. Kindle è sottile come una rivista, pesa meno di un libro tascabile, e contiene fino a 1.400 libri, così puoi portare la tua libreria sempre con te.

Condividi: