Torniamo all’antico e sarà un progresso

“Nel luglio del 1511 Francisco Serrano, capitano di una delle tante flotte portoghesi che stanno saccheggiando i mari d’oriente, amico fraterno di Fernando Magalhanes, alias Magellano, il grande navigatore che qualche anno dopo proverà a fare il giro del globo via mare per dimostrare in modo concreto che la terra non è piatta ma è una sfera, come avevano ipotizzato i greci già nel III secolo a.C., ma che in quel momento è solo un modesto sobresaliente, cioè un soldato semplice, approda per primo alle mitiche ‘isole delle spezie’, oggi isole della Sonda, ancora vergini e non intaccate dalle conquiste europee e maomettane.

In alcune lettere all’amico Magellano, Serrano descrive l’accoglienza festosa degli isolani e la loro vita semplice: “La popolazione vive nuda e pacifica allo stato naturale, non conosce il denaro né mira a particolari guadagni”. Serrano, conquistato e non più conquistatore, decide di accettare “la vita primitiva, deliziosamente pigra, di quei cordialissimi indigeni”. Sposerà una ragazza nera del luogo e vivrà nelle Islas de la Especerìa fino alla morte. Continue Reading

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Grande lezione di economia

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Usare il denaro, non possederlo. È la circolazione del denaro che fa la ricchezza, non il denaro in sé.

È una giornata uggiosa in una piccola cittadina, piove e le strade sono deserte.
I tempi sono grami, tutti hanno debiti e vivono spartanamente.
Un giorno arriva un turista tedesco e si ferma in un piccolo alberghetto.
Dice al proprietario che vorrebbe vedere le camere e che forse si ferma per il pernottamento e mette sul bancone della ricezione una banconota da 100 euro come cauzione.
Il proprietario gli consegna alcune chiavi per la visione delle camere. Continue Reading

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La donna che visse felice senza soldi

Il documentario “Vivere Senza Soldi” ci racconta la vita di Heidemarie Schwermer, una donna tedesca che 20 anni fa fece una scelta estrema: non usare più soldi. Con un’unica valigia di vestiti lasciò il suo appartamento e regalò tutto ciò che possedeva, cambiando radicalmente la sua intera esistenza. Continue Reading

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La storia del pescatore

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Basta poco per godere realmente della Vita…

Un uomo d’affari incontrò sulla riva del mare un pescatore. Notò con fastidio che era sdraiato accanto alla propria barca e si godeva tranquillamente il sole.

“Perché non stai pescando?” Domandò l’uomo d’affari.
“Perché ho già pescato abbastanza pesce per tutto il giorno.”
“E perché non ne peschi ancora?”
“E cosa ne farei?”
“Guadagneresti più soldi. Potresti comprare un motore da attaccare alla tua barca per andare più al largo e pescare più pesci. Così potresti avere più denaro per acquistare una rete di nailon, e avendo ancora più pesci avresti più denaro. Presto avresti tanti soldi da poterti comprare due barche o addirittura una flotta. Allora potresti finalmente diventare ricco come me.”
“E a quel punto cosa farei?” chiese il pescatore.
“Ovvio, potresti rilassarti e goderti la vita” rispose l’uomo d’affari.
E il pescatore, con un sorriso… “Cosa credi che stia facendo ora?”

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Poveri e felici o ricchi e miserabili?

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La fonte del sondaggio non è ufficiale, è un semplice quesito via web, ma i dati sono interessanti per vedere quali paesi hanno una più elevata priorità sui soldi che sulla felicità. 

I soldi da soli non possono comprare la felicità, ma possono aiutare ad acquisire la sicurezza, che è importante per essere felici. La saggezza popolare invece ci suggerisce che la ricchezza e i suoi abusi possono portare, in certi casi, una infelicità molto più grave di quella che deriva dalla povertà estrema.

La National Academy of Sciences ha pubblicato uno studio e ha scoperto che la soglia della felicità è a quota 75mila dollari, superata quella somma non c’è differenza. La ragione, secondo lo studio, è che fino a quella cifra c’è una variazione nei “bisogni primari” poi non più.

Cosa fare allora? Essere ricco e miserabile o povero e felice?

“Il denaro non ha mai reso l’uomo felice, né mai lo farà; non c’è niente nella sua natura che produce felicità. Più uno ne ha più ne vuole.” Benjamin Franklin

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