
Il presidente cinese Xi Jinping è a Washington, per una cena privata con Barack Obama, prima di partire per il suo viaggio, ha rilasciato una intervista al Wall Street Journal. Xi Jinping all’inizio del suo mandato venne definito l’Obama cinese per aver detto “I have a Chinese dream”.
“Il sogno cinese è sostanzialmente rendere migliore la vita del popolo, e penso che dovremmo approcciare questo progetto da due angolazioni: storia e realtà. A partire dalla Guerra dell’Oppio nel 1840, la Cina ha attraversato un secolo di agitazione sociale, aggressioni straniere e sofferenze causate dai vari conflitti. Tuttavia in questo periodo difficile la nostra gente è rimasta in piedi e ha lottato tenacemente per un futuro migliore: non ha mai smesso di aspirare al sogno a lungo bramato. Per comprendere la Cina di oggi è necessario cogliere appieno la profonda sofferenza che la nazione ha subìto fin dall’inizio dell’epoca moderna e l’impatto profondo di tale sofferenza sul pensiero. Per questo consideriamo il grande rinnovamento della nazione come il maggiore sogno dell’epoca moderna. Il sogno cinese è quello di ogni cittadino. Non è un’illusione, né uno slogan. Il sogno cinese è radicato nei cuori del popolo. Evidentemente, a causa di differenze storiche nella cultura e nel grado di sviluppo, Cina, Stati Uniti e altri Paesi possono non condividere questa aspirazione. Ma i sogni di varie persone, seppure diversi, sono fonti di ispirazione, e tutti questi sogni creano notevoli opportunità per la Cina e gli Usa, come anche per gli altri Paesi, di avviare una cooperazione.
Lavoreremo in modo coordinato per assicurare la crescita, adeguare le infrastrutture, migliorare il benessere della popolazione, prevenire i rischi, potenziare e innovare la regolamentazione. Con la promozione costante dell’innovazione in campo industriale, informatica, urbano e agricolo, un tasso di risparmio delle famiglie elevato e consumi che dispongono di un buon potenziale, insieme alla crescita della classe media, la Cina è nella posizione di mantenere una crescita mediamente elevata negli anni a venire. Per capire l’economia cinese è necessaria una prospettiva ampia. Se la si paragona a una grande nave che affronta il mare, la domanda da porsi è se sta navigando nella giusta direzione, e se ha potenza sufficiente ed energia per navigare a lungo.
Stando all’Unctad e ad altri organismi internazionali, la Cina resta la destinazione più allettante al mondo per gli investimenti. Dichiarazioni su mutamenti di clima e perdite di fiducia degli investitori esteri non rispondono al vero. Nel 2014, la Cina ha attratto 120 miliardi di dollari dall’estero, più che qualsiasi altro Paese, ed è stata la destinazione principale tra i Paesi in via di sviluppo per 23 anni di fila. Nei primi otto mesi del 2015, la quota totale di investimenti esteri raccolti dalla Cina ha superato 85 miliardi di dollari, il 9% in più rispetto al 2014. La Cina agevolerà ancora l’accesso al mercato per gli investimenti esteri. Nel contempo, miglioreremo le regole in materia, proteggendo meglio diritti e interessi degli investitori.
Il fine del Partito Comunista è servire il popolo. Una volta ho detto che la lotta alla corruzione non finirà mai, ma la nostra tolleranza zero non cambierà mai. Né la nostra determinazione e severità con cui la sanzioniamo per liberare il Partito. Tuttavia l’impegno contro la corruzione non colpirà l’economia”. Xi Jinping