Dall’inizio dell’anno sono 32 i suicidi tra gli imprenditori a livello nazionale. Questo tristissimo conteggio, seppur approssimativo e ancora provvisorio, è stato realizzato dalla CGIA di Mestre. La Regione più colpita da questo dramma è il Veneto: in questi primi 4 mesi del 2012, ben 10 piccoli imprenditori hanno deciso di togliersi la vita a seguito delle difficoltà economiche incontrate in questi ultimi anni di grave crisi economica. L’ episodio di ieri a Bergamo che ha visto Luigi Martinelli fare irruzione nella sede dell’Agenzia delle Entrate armato, fortunatamente si e’ concluso senza conseguenza ma i problemi sociali rimangono e sono evidenti. Aveva un debito di solo 1000 euro, quindi non giustificabile la disperazione che lo ha portato a questo gesto dimostrativo? Bene, il punto non sono le 1000 euro ma e’ la stanchezza, l’esasperazione-disperazione della gente comune.
Con il governo Monti, da qui al 2014, pagheremo 87,3 miliardi di tasse in più, dall’ Imu fino all’imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero, dalla tassa annuale sulle barche al contributo di solidarietà a carico delle pensioni superiori ai 200 mila euro. Dall’aumento di 2 euro sui diritti di imbarco dei passeggeri sugli aerei al taglio della deducibilità fiscale delle auto aziendali. E naturalmente all’aumento delle accise sulla benzina. Senza contare il previsto aumento dell’iva a partire dal 1 ottobre, che potrebbe far incassare allo Stato, e togliere a noi, 13 miliardi nel 2013 e 16 nel 2014. “Ormai rischiamo di rimanere soffocati dalle tasse – afferma Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – E’ vero che il Governo Monti è stato costretto ad intervenire in maniera molto decisa per salvare il Paese dal fallimento. Ma è altrettanto vero che si è agito solo ed esclusivamente sul fronte delle entrate. Nel salva Italia, ad esempio, l’effetto complessivo della manovra è costituito per l’81,3% da nuove entrate e solo il 18,7% da tagli alla spesa.”
Eppure, dalla sciagurata ipotesi, di introdurre un’imposta sugli sms per coprire i costi di eventuali disastri naturali, all’idea di imporre una tassa sulle bibite gassate, fino ai 100 euro chiesti a chi vola sugli aerotaxi, sembra che il governo non trovi di meglio che inventarsi una nuova imposta al giorno. E questo avviene in un Paese dove la richiesta di tagliare le spese pubbliche e gli sprechi e’ diventato un urlo, le banche che non prestano un euro e un Fisco che pretende tutto e subito.
E ci stupiamo di un giorno di ordinaria follia? Cara equitalia a buon intenditor…..