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Le balle dello smemorato Alemanno

gianni alemanno

Si difende dalle accuse dell’inchiesta Mafia Capitale l’ex sindaco di Roma “lo smemorato” Gianni Alemanno: “Io non ho mai conosciuto Carminati e un anno e mezzo fa, avendo letto articoli di stampa, avevo messo in guardia i miei collaboratori: loro mi hanno giurato che non avevano a che fare con lui. Difendo l’onore della destra romana che è stata ed è fatta di tanti giovani che fanno un percorso di legalità, Carminati è più Banda della Magliana che politica e io non l’ho mai conosciuto, non ho mai avuto a che fare con lui. Che era in circolazione ancora l’ho letto sull’Espresso. Io pensavo fosse morto o in pensione”.

Ma “lo smemorato” Alemanno durante la sua amministrazione s’è circondato in Campidoglio da ex fascisti con trascorsi da galeotti, ha infilato la cricca di Carminati in società pubbliche, ha furbescamente dormito mentre l’Ama e l’Atac assumevano duemila dipendenti tutte per chiamata diretta e legate da rapporti familiari o politici ad esponenti del centrodestra locale, dirigenti aziendali e sindacalisti.

Gli intrecci tra i personaggi di Mafia Capitale e il mandato di Alemanno in Campidoglio sono fittissime. Il consigliere comunale Giovanni Quarzo e l’ex assessore Marco Visconti nonché l’ex capogruppo regionale Luca Gramazio, tutti e tre inquisiti.

A Eur spa, un’azienda che gestisce un patrimonio di centinaia di milioni di euro, ci ha spedito quel Riccardo Mancini, il suo fidato tesoriere, che non aveva mai negato l’amicizia con Carminati. Mancini è finito in carcere prima dell’ex estremista di destra, “er cercato”, due anni fa, per una tangente da 600.000 euro per una commessa di filo bus. E per i rifiuti Ama, c’era Franco Panzironi, che la retata di Mafia Capitale ha trascinato in galera, ma che i magistrati già tampinavano per Parentopoli. E Antonio Lucarelli, il capo segreteria in Campidoglio, l’intermediario che Carminati fa incontrare a Salvatore Buzzi, era cresciuto in Forza Nuova.

Come poteva, pover’uomo smemorato notare gli affari sporchi di Carminati & Buzzi? E poi quel Buzzi, personcina tanto carina, che all’ultima campagna elettorale, su commissione di Panzironi, gli organizzò una claque di 50 persone, dice Alemanno “lo consideravo persona al di sopra di ogni sospetto, era un esponente ed un capofila delle cooperative sociali, anche altre giunte erano in contatto con lui”. E intando Buzzi disperato per la sconfitta con Ignazio Marino, “se vinceva Alemanno, ce l’avevamo tutti comprati”.

Alemanno però sottolineiamolo non conosce Carminati, pensava fosse morto o in pensione…Molti nemici, uomo d’onore. Pizzo e moschetto, fascista perfetto.

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