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Lo scandalo nascosto dietro il dolce più amato al mondo



The Dark Side Of Chocolate” (USA 2010, Bastard Film & Tv), documentario girato da Miki Mistarti, pluripremiato giornalista danese, insieme a Roberto Romano. Partito dal Mali, Mistrati è arrivato fino alla Costa D’Avorio ripercorrendo le rotte degli scambi attraverso i quali i bambini vengono ridotti in schiavitù ed obbligati a lavorare nelle piantagioni di cacao. Spesso senza nessuna retribuzione. Bambini e ragazzi, sfruttati e malnutriti, costretti a vivere in baracche. È questo il lato oscuro del cioccolato: fame, povertà e lavoro minorile. Condizioni di lavoro inumane e violazioni dei diritti.

I coltivatori non guadagnano abbastanza per impiegare lavoratori dipendenti e vivere decentemente. Il fenomeno riguarda numerosi paesi dell’Africa occidentale, Costa d’Avorio, Mali, Benin, Togo, Ghana, Nigeria, Camerun, Burkina Faso. La Costa d’Avorio da sola produce il 38% del cacao consumato in tutto il mondo, seguita dal Ghana, dalla Nigeria e dal Camerun. Complessivamente, circa il 75% del cacao globale proviene dall’Africa Occidentale.

Inoltre, mancano gli strumenti di formazione che portino verso la conoscenza dei sistemi di coltivazione più efficienti e sostenibili. Dal punto di vista ambientale, soprattutto nei paesi in cui sono più diffuse le grandi piantagioni intensive, i rischi maggiori sono rappresentati dal disboscamento e dalla perdita di biodiversità dovuta a un uso massiccio di pesticidi chimici.

L’Asia è diventata il traino della crescita del cioccolato: in Cina le vendite sono più che raddoppiate in 10 anni, superando il progresso delle vendite in Europa occidentale, che comunque resta il più grande consumatore di cioccolata del mondo. In Italia ne consumiamo oltre 3 kg. pro capite, ma siamo solo al dodicesimo posto della classifica europea, che vede in testa gli svizzeri, con oltre 12 chili pro capite l’anno.

Uno dei più grandi acquirenti al mondo di cioccolato, Mondelez, ha già immaginato cosa significherebbe la mancanza di cioccolato nel mondo attraverso una campagna di comunicazione a sostegno degli agricoltori di cacao.

Da un lato ci sono milioni di contadini del cioccolato che lottano per la sopravvivenza. Dall’altro lato ci siamo noi, i consumatori, che continuiamo a comperare il cioccolato in quantità sempre maggiori, sentendoci indifesi o incapaci di operare qualsiasi cambiamento. Nel mezzo ci sono pochissime imprese dell’industria globale, che dominano il mercato mondiale del cacao e del cioccolato, traendo altissimi profitti. Tutti noi dovremmo essere più più attivi e sensibili nella lotta per migliorare le condizioni nel settore industriale del cioccolato, scegliendo un cioccolato più equo e sostenibile. Una aiuto arriva dalla campagna europea Make Chocolate Fair che cerca di mobilitare l’industria del cioccolato e i cittadini.

The world of chocolate map

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Nestle’ dice basta al lavoro minorile nelle piantagioni di cacao

La risposta ufficiale di Nestlé dalle recinti accuse di non effettuare controlli alle sua catena di approvvigionamento di cacao, un settore in cui il lavoro minorile è in costante crescita.

Nestlé e i suoi partner coinvolgeranno le comunità in Costa d’Avorio in un nuovo sforzo per prevenire l’uso di forza lavoro minorile nelle aree dedicate alla coltivazione del cacao, aumentando la consapevolezza e formando le persone a individuare le situazioni a rischio e intervenire quando necessario.

Questa decisione è parte di un piano d’azione delineato da Nestlé sulla base di un report relativo alla catena di approvvigionamento dell’azienda nell’ area dell’Africa occidentale, stilato dalla Fair Labor Association (FLA).

Questo piano d’azione si basa sugli sforzi già in essere per sviluppare una catena di approvvigionamento del cacao più sostenibile attraverso il PianoCacao di Nestlé.

“L’utilizzo del lavoro minorile nella nostra catena di approvvigionamento del cacao è contrario a tutti i nostri princìpi. Come sottolineato da FLA, purtroppo nessuna azienda che si rifornisca di cacao in Costa d’Avorio può garantire l’assenza di lavoro minorile. Quello che possiamo affermare, però, è che la lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile è una delle nostre priorità principali a livello mondiale”, ha affermato José Lopez, Nestlé’s Executive Vice President for Operations.

FLA, i dati

FLA ha concluso che, con qualche aggiustamento e miglioramento, il PianoCacao già in essere di Nestlé può diventare un programma di sviluppo completo ed equilibrato. Il piano, insieme alle altre iniziative in cui Nestlé è impegnata, fornisce le fondamenta per consentire un più solido e incisivo risultato profondo sforzo verso il risultato, dicono gli esperti della FLA nel loro report.

FLA ha affermato che il lavoro minorile è una realtà nelle piantagioni di cacao in Costa d’Avorio e ha le sue radici in un’insieme di fattori, inclusa la povertà e la situazione socio-economica dei coltivatori e delle loro famiglie. Secondo il report, un’efficace strategia per eliminare il problema deve iniziare contrastando proprio le attitudini e le percezioni delle persone che lavorano nella catena di approvvigionamento del cacao e delle comunità in cui queste persone vivono. Nestlé non possiede né gestisce aziende agricole in Costa d’Avorio, ma è nella posizione di poter avere un impatto positivo sulle vite dei lavoratori nella catena di approvvigionamento del cacao, afferma FLA, grazie all’influenza esercitata sui fornitori e al volume di semi di cacao che acquista.

In azione

FLA ha fatto 11 raccomandazioni a Nestlé, che l’azienda condivide pienamente e su cui sta agendo, in alcuni casi in collaborazione con i suoi partner. Nestlé è impegnata a sradicare il lavoro minorile nella sua catena di approvvigionamento del cacao.
Le misure necessarie per fronteggiare questo fenomeno sono prioritarie, inclusi i miglioramenti al Codice per i Fornitori dell’azienda.
Nestlé vuole che i fornitori in Costa d’Avorio garantiscano che i coltivatori di cacao da cui si riforniscono siano completamente consapevoli degli obblighi presenti nel suo Codice.
L’Azienda lavorerà a più stretto contatto con i suoi fornitori, i suoi partner di certificazione e altri organismi per assicurarsi che tutti i lavoratori coinvolti nella catena di approvvigionamento del cacao ricevano una formazione adeguata sul problema del lavoro minorile e su come affrontarlo.

Controlli e provvedimenti

Nestlé è convinta che i migliori risultati per creare un sistema più efficace di controllo e di azioni si otterranno lavorando insieme alle comunità locali e migliorando le condizioni di lavoro. Il management dell’azienda in Costa d’Avorio supervisionerà le nuove iniziative contro il lavoro minorile e coordinerà gli sforzi con i partner, i fornitori e le autorità.
Nestlé lavorerà strettamente con il suo partner, l’International Cocoa Initiative, una fondazione che collabora con l’intera industria del cacao, la società civile e i sindacati, per impostare il nuovo sistema di controllo e azioni. Il piano d’azione verrà avviato già durante il raccolto di cacao di quest’anno come programma pilota in 40 comunità parte di 2 cooperative di agricoltori. Il piano prevede di coinvolgere altre 30 cooperative entro il 2016, raggiungendo circa 600 comunità. FLA valuterà il successo di questo modello di controllo e prevenzione del lavoro minorile nei prossimi tre anni.

Rafforzamento e ampliamento del PianoCacao di Nestlé

Nestlé accoglie il fatto che FLA abbia riconosciuto nel ‘PianoCacao’ dell’azienda le basi per un rafforzamento e un aumento degli sforzi volti a raggiungere il suo obiettivo di sradicare il lavoro minorile dalle catene di approvvigionamento del cacao.Il PianoCacao di Nestlé mira a consentire ai coltivatori di gestire le proprie aziende agricole in modo redditizio in modo da eliminare la manodopera minorile nelle aziende stesse e ad assicurare un approvvigionamento sostenibile del cacao. Questo progetto è nato proprio per creare valore in tutta la catena di approvvigionamento, in particolare per i coltivatori e le loro famiglie, ma anche per gli azionisti dell’azienda; questo è un approccio che Nestlé chiama Creazione di Valore Condiviso (CSV).
L’azienda ritiene che migliorare ed estendere il suo ‘PianoCacao’ si tradurrà in un flusso sostenibile di cacao dalla Costa d’Avorio a Nestlé.
Nestlé si è impegnata ad acquistare il 10% della sua fornitura globale di cacao di quest’anno da coltivatori che partecipano al PianoCacao. L’azienda prevede di aumentare la percentuale al 15% nel 2013.

Aggiornamenti frequenti

Nel suo piano d’azione, Nestlé delinea altre misure che saranno necessarie negli anni a venire. L’azienda e FLA pubblicheranno aggiornamenti annuali sui progressi compiuti. Nestlé è impegnata ad essere trasparente in tutto questo processo ed è la prima azienda nel settore alimentare a lavorare con la FLA, un’iniziativa no profit che raggruppa più stakeholder e che collabora con le aziende più importanti per migliorare le condizioni di lavoro nelle loro catene di approvvigionamento. Nestlé ha chiesto a FLA di mappare la sua catena di approvvigionamento di cacao in Costa D’Avorio e si è impegnata a lavorare con FLA nel lungo periodo per risolvere le problematiche emerse nel loro report. Il piano d’azione avviato da Nestlé rappresenta solo il primo di un lungo processo. La complessità legata alla presenza del lavoro minorile nella catena di approvvigionamento del cacao implica che ci vorranno anni per risolvere il problema..

Certificazione

Nestlé collabora con partner certificati UTZ Certified Fairtrade per certificare il cacao prodotto dalle cooperative coinvolte nel PianoCacao di Nestlé, nell’ambito dei suoi sforzi per promuovere la sostenibilità e fronteggiare i problemi del lavoro. Nestlé continuerà a lavorare con i suoi partner di certificazione per rafforzare il ruolo della certificazione nell’eliminazione del lavoro minorile.
L’azienda si impegnerà inoltre con i suoi fornitori a trovare nuovi modi per ridurre il rischio di sfruttamento del lavoro minorile nelle aziende agricole non ancora coperte dal PianoCacao, come raccomandato dal report della FLA.

Collaborazione con il governo

L’azienda condivide l’opinione di FLA, descritta nel suo rapporto, secondo cui un’azienda da sola non può risolvere i problemi degli standard lavorativi nel settore del cacao in Costa d’Avorio. Il ruolo del governo e di altri stakeholder è fondamentale. Per questo motivo Nestlé sostiene pienamente il piano d’azione nazionale del governo ivoriano diretto a contrastare il traffico, lo sfruttamento e il lavoro minorile.
“Sosteniamo questa iniziativa del governo ivoriano”, ha affermato José Lopez. “Il nostro approccio è pienamente in linea con il loro piano e non desideriamo altro che collaborare con loro per raggiungere i nostri obiettivi comuni.”

Fare la differenza

Come parte del PianoCacao nel 2012 oltre 6.000 coltivatori di cacao in Costa d’Avorio hanno ricevuto una formazione nel 2012 come parte del piano.
Oltre 800.000 piantine di cacao di migliore qualità sono state distribuite a questi coltivatori. Entro il 2015 Nestlé punta a formare altri 24.000 coltivatori nel paese e a consegnare altri tre milioni di queste piantine.
In marzo l’Azienda ha aperto la prima scuola costruita per una cooperativa del PianoCacao. Nei prossimi quattro anni, Nestlé, insieme al suo partner, la World Cocoa Foundation, prevede di creare e rinnovare 40 scuole per altre comunità bisognose.

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