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Informazione, conoscenza e dissenso. Sveglia Italia!

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“Bisogna ripartire da dove tutto questo è iniziato, e non a caso. Dalla corretta, semplice, lineare, oggettiva, INFORMAZIONE.

La nostra gente nuota nell’ignoranza. Ci saranno sempre politici truffatori se questi saranno gli italiani chiamati a votarli. Si riprenda il controllo della televisione pubblica e la si conduca come fosse la BBC spiegando agli italiani come stanno le cose. Le forze dell’ordine o il popolo rimuovano chi ostacola questo processo prima che si arrivi a qualcosa di grave e più serio. La gente è esausta e il governo immobile. Il Presidente della Repubblica nomini immediatamente un vero consiglio di amministrazione Rai non lottizzato che riporti le lancette indietro di 30 anni e si ricostruisca la coscienza con la conoscenza. Ora tutto il piano di Gelli e della P2 di controllare il popolo attraverso il controllo dell’informazione, è tragicamente compiuto e nessuno in 20 anni di governo, così come all’opposizione, per non parlare del governo D’Alema, ha fatto nulla per fermarlo. Si è demonizzato Berlusconi per 20 anni quando bastava staccargli la spina. Tutto ciò ora sarebbe diverso. La spina la inserì Craxi con la concessione delle Tv Mediaset e la loro diffusione su scala nazionale. Ora si riattacchi la spina dell’informazione alla TV pubblica e si interrompa questo piano di annebbiamento delle menti che è peggio di un cancro. E’ la conoscenza l’arma più forte. 

Se apprezzate i miei sfoghi, condivideteli, condivideteli e condivideteli ancora. Mandateli ai vostri amici e conoscenti. Se la pensate allo stesso modo, dal momento che siamo tutti collegati e l’unico strumento da cittadini che abbiamo per risvegliare il nostro paese, è la conoscenza di chi siamo e potremmo essere per realizzare che non siamo un paese normale e dobbiamo invece diventarlo in fretta. Usiamo anche il dissenso. Io dissento. Ditelo in faccia a chiunque faccia davanti ai vostri occhi qualcosa che non considerate onesto e per il bene comune. Facciamone un uso macroscopico. Il dissenso di un popolo ingessa qualunque oligarchia e qualunque cattiva abitudine. Il dissenso da chi ci usa e non ci ascolta, da chi non crede nella meritocrazia ma ancora nella raccomandazione, nella corruzione piuttosto che su vinca il migliore. La competitività è sana e il vero propulsore a spingerci dove non sappiamo nemmeno noi di saper arrivare. Sotto la pressione della competitività, siamo costretti a dare il massimo e, credetemi, la competitività accende tutti i neuroni, li fa brillare e ti fa sentire vivo perché in controllo del tuo destino. Non si possono vincere gare d’appalto ancora con le bustarelle, perché così non sarà il migliore a vincere ma il più furbo e il paese non si evolverà ma appassirà sempre più ripiegato su sé stesso. La ribellione pacifica che ferma un intero paese o lo costringe a pensare è nelle nostre mani, nel nostro coraggio e nella nostra forza che sottovalutiamo immensamente. E’ il dissenso del popolo che ha liberato Mandela di prigione, lo ha eletto presidente nel paese più razzista del mondo e cancellato l’apartheid, ed è sempre il dissenso che ha cacciato gli inglesi dall’India senza che grazie a Gandhi, un solo sasso venisse lanciato.

Abbiamo il sacro dovere di risvegliare gli italiani dalla privazione che hanno subito della conoscenza, della reale informazione neutrale e del rispetto di se’ stessi come cittadini. I criminali vanno in galera. Punto. Non ci sono negoziazioni possibili per tenere ancora Berlusconi in parlamento nonostante una condanna definitiva. I suoi profitti decuplicati. Che cosa vuole ancora, dopo vent’anni in cui si parla solo di lui?! Vuole evitare la galera? Bene! Lasci il paese cantando Vincerò, si goda la vita con trenta concubine in giro per il mondo e tutti i miliardi che ha accumulato e potrebbero sfamare l’intera Africa. Si goda la vita alla faccia nostra come ha sempre fatto. Ma lontano. Non possiamo mai più girare la testa e scrollare le spalle! Se lo facciamo, vergogniamocene perché significa che siamo molli, inerti, deboli e ancora incapaci di infuriarci davanti a ciò che è male e genera male. Il futuro è nelle nostre mani e le mazzate e pietrate che Pertini suggeriva di dare a chi mal governava, oggi sono state sostituite da un click sulla tastiera che aggrega le menti, le sintonizza in un secondo e può cambiare tutto. Nulla è impossibile mai. Mai come oggi nella storia. Ma bisogna ricostruire l’orgoglio, la reattività verso ciò cui non siamo eticamente d’accordo. Svegliamoci dall’omertà che oggi si traduce con “tanto sono tutti uguali”. Perché non è affatto così. Non sono affatto tutti uguali. E’ che quelli che noi vorremmo come leader e rappresentanti, hanno spesso bisogno di noi per venir fuori dal sistema Italiano che li vuole all’angolo perché non consolidati con gli apparati dei loro stessi partiti, Ma noi è proprio dei politici che i politici ossidati e polverosi, corrotti e truffatori non vogliono, che abbiamo bisogno.

Siamo noi a decidere! E possiamo farlo. Iniziate subito e non smettete più. Non insultate chi non la pensa come voi, nemmeno i crociati leghisti o i più violenti provocatori, urlatori, insultatori perché quello è il medioevo da cui dobbiamo uscire. E non si esce combattendolo a colpi di spada, ma ignorandolo e vedendolo appassire come una pianta senz’acqua. Come Bossi che parla di impugnare le armi per la secessione in tendoni con 400 persone rimaste ad ascoltarlo. Quella che abbiamo subito è solo ignoranza. Ignoranza metodicamente elaborata. E la si combatte con l’informazione e la vigilanza. La fiducia nel futuro è nelle nostre possibilità, parte dagli occhi, passa per il cuore e si si esprime sui social network e Internet in generale. Magnifico. Cogito ergo sum. Se penso esisto e se esisto ho il dovere di fare qualcosa per il mio bene e quello degli altri. Così torneremo ad essere un grande popolo. Pensando, riflettendo e reagendo”. Gabriele Muccino

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A chi serve questo governo?

Berlusconi-Letta-Grillo-Movimento-5-Stelle-Pdl-Pd

Agli italiani serve poco
ai padani invece serve tanto
che l’opposizione torna in conto
essendo Bossi diventato opaco.

A Berlusconi, uomo gran birbante,
che lo gestisce ben, dietro le quinte,
gli serve per averle tutte vinte,
usa la tecnica dell’allarmante:

“il governo non c’é se capita questo”
“il governo non c’è se capita quello”,
ch’ha capito che Letta è omo onesto!

Ma non “capita” né l’uno né l’altro
ed il Piddì fa la parte del fringuello
che cade nella rete del più scaltro.

Al Grillo non gliene importa un corno
che ama stare fuori del governo
potrà fare ognor il dirompente
per far ridere ‘sto popol morente.

Noto ch’el caso Kazakistan-Alma
l’han fatto senza perdere la calma
mentre sulla Imu e su quell’Iva
si agitano e sono alla deriva
se poi aggiungiam la legge elettorale
penso che ‘sto governo va un po’ male…

…se poi i collaboratori di Alfano
riescono a far tutto quel casino
vuol dir che il ministro non val niente
‘sto governo serve al Kazasticante…

ZEUSPOETA

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Professione tesoriere

 

Oggi Panorama pubblica il dossier che Francesco Belsito avrebbe commissionato a due investigatori privati, ai danni di Bobo Maroni. Indagando sulla sua vita privata e su i suoi affari, con l’intento di screditarlo o come precisa lo stesso Belsito “ho fatto un po’ di ricerche su quelli che sostengono di essere trasparenti, puliti e corretti. Bossi ne era al corrente”. E’ risaputo l’amore di Maroni per le barche. Quindi, le ricerche degli investigatori si sono soffermati proprio su questa passione, e su tre società; la Quiet please srl, la Edilquattro srl e la Sailing immobiliare. Collegate, sostengono, con prestanomi a Maroni. La Quiet please srl e’ proprietaria di un catamarano da 320 mila euro, un motoscafo e un altra barca a motore di 12,5 metri, tutte ormeggiate in Liguria. Possedere un catamarano o un motoscafo non e’ reato, ma negare di averli o nasconderli, fa’ venire qualche sospetto. Belsito sostiene di “essere stato trasformato in un capro espiatorio. Mi si chiedeva di aiutare i componenti della famiglia Bossi, come hanno fatto i tesorieri che mi hanno preceduto”, e rivendica “in questi anni non ho preso un euro fuori busta”.

Ovviamente, Maroni, prontamente intervistato sempre da Panorama, nega tutto “e’ tutto in regola”, e aggiunge “non mi fermerò fino a quando gli eventuali colpevoli non saranno cacciati. Altrimenti me ne andrò via io: non resterò un minuto di più se, una volta accertate le responsabilità, non se ne andranno tutti i colpevoli. E pazienza se dovessi scoprire di essere stato tradito da un amico o da un presunto amico”.

La seconda Repubblica verrà ricordata per gli scandali dei tesorieri dei partiti, prima Luigi Lusi della Margherita, ora tocca a Francesco Belsito della Lega, il prossimo sarà Rocco Crimi del Pdl? Ovviamente con i partiti all’oscuro di tutto. A questo punto è evidente che il problema non è più la truffa di qualche malandrino. Il vero problema è il sistema, ormai malato come e più dei tempi di Mani Pulite.

Disse Francesco Cossiga nel libro Fotti il potere. Gli arcana della politica e dell’umana natura: “Chi fa politica è costretto ad occuparsi anche di soldi, non occorre che persegua il fine di un illecito arricchimento, i soldi non bastano mai. Soprattutto ai politici. Per cui non c’è leader politico che non possa essere sbattuto da un momento all’altro in galera per tangenti o per aver favorito il finanziamento illecito del proprio partito……..  Come accadeva nella prima repubblica, i bilanci dei partiti, di tutti i  partiti sono ancora oggi sistematicamente falsi.”

 

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