Dal primo ottobre le bollette di luce e gas saranno più salate, lo ha deciso l’Autorità per l’energia.
Nel dettaglio l’elettricità costerà nel prossimo trimestre l’1,7% in più (circa 2 euro per una famiglia tipo) e il metano subirà un rincaro del 5,4% (pari a 19 euro). L’aumento più consistente sarà dunque quello relativo alla bolletta del gas. La riforma introdotta dall’Autorità l’anno scorso lega le tariffe italiane a quelle europee e il prezzo del gas ora risente degli andamenti stagionali e non più dell’indicizzazione al petrolio e ai contratti a lungo termine. Le tensioni sui mercati legate agli attesi rialzi stagionali della materia prima, e la crisi Ucraina hanno quindi contribuito al forte aumento.
Ma il conto rischiava di essere ancora più salato. Grazie alla riforma che dallo scorso anno ha agganciato i prezzi italiani a quelli di mercato europei, e quindi agganciati alle borse olandesi, la famiglia tipo nel 2014 avrà risparmiato 84 euro rispetto ai 1.257 euro complessivi della bolletta del gas di tutto il 2013.
“Pessima notizia per le famiglie italiane”, ha commentato il Codacons, e potrebbe avere conseguenze negative nei prossimi mesi, deprimendo ulteriormente i consumi. Già la situazione era drammatica con circa 19,1 milioni gli italiani che risultano morosi sul fronte delle bollette luce, gas, telefonia e acqua. Quasi un cittadino su 3, quindi, non riesce a far fronte al pagamento di tutte le utenze, e i crediti da parte delle società erogatrici hanno raggiunto nel 2014 un livello record pari a 18 miliardi di euro solo in questi quattro settori. Nel 2014, il 25% delle famiglie, ossia 1 su 4, risulta morosa anche sul fronte del pagamento del condominio per la propria abitazione. Milioni di cittadini alla canna del gas, in tutti i sensi.
Il paradosso, sempre italiano, è che, anche se il prezzo effettivo della corrente è diminuito grazie alla concorrenza (circa del 13% rispetto a un anno fa), il costo finale in bolletta aumenta a causa delle inefficienze del sistema e dell’inadeguatezza delle norme in vigore.
Come al solito prima ci danno poi ci tolgono con nuovi aumenti. La giostra continua, le tasche si svuotano e i “contatori” girano.