Quando Bertolt Brecht scrisse “l’Elogio dell’imparare“, nel 1933, in Germania al potere c’era Adolf Hitler. Appena Hitler acquisì i pieni poteri i nazisti bruciarono oltre 25.000 libri di autori non graditi al regime. È il delirio nazista. La folla bruciò anche gli scritti del poeta ebreo del diciannovesimo secolo Heinrich Heine, fino a quel momento particolarmente amato in Germania, il quale nel 1820 aveva scritto: “Là dove si bruciano i libri, prima o poi si bruceranno anche gli esseri umani”.
Impara quel che è più semplice!
Per quelli il cui tempo è venuto
non è mai troppo tardi!
Impara l’abc; non basta, ma
imparalo! E non ti venga a noia!
Comincia! devi sapere tutto, tu!
Tu devi prendere il potere.
Impara, uomo all’ospizio!
Impara, uomo in prigione!
Impara, donna in cucina!
Impara, sessantenne!
Tu devi prendere il potere.
Frequenta la scuola, senzatetto!
Acquista il sapere, tu che hai freddo!
Affamato, afferra il libro: è un’arma.
Tu devi prendere il potere.
Non avere paura di chiedere, compagno!
Non lasciarti influenzare,
verifica tu stesso!
Quel che non sai tu stesso,
non lo saprai.
Controlla il conto,
sei tu che lo devi pagare.
Punta il dito su ogni voce,
chiedi: e questo, perché?
Tu devi prendere il potere.
Bertolt Brecht