“Da giugno ad agosto il turismo alberghiero italiano ha prodotto un risultato pari a zero rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un risultato tristemente negativo che arriva da anni di risultati negativi assommatisi gli uni agli altri nel tempo e che fa suonare il campanello d’allarme per uno dei principali settori economici del Paese. In più per la prima volta nella storia delle statistiche turistiche moderne i due mesi clou dell’anno, luglio ed agosto, hanno rispettivamente chiuso in negativo con un -0,6% ed un -0,2% di presenze alberghiere. Certo, nel trimestre estivo si sono succeduti fenomeni meteorologici avversi che hanno sicuramente remato contro le scelte turistiche degli italiani e degli stranieri, ma ormai la stagnazione dei mercati turistici nel Bel Paese è diventata quasi un fenomeno cronico che va curato con immediatezza e misure non convenzionali. L’effetto lenitivo della crescita dei turisti dal resto del mondo, registrata negli ultimi tre anni (giugno/agosto 2011 +11%, giugno/agosto 2012 +1% e giugno/agosto 2013 +4,1%) non è più sufficiente a compensare il crollo della domanda interna e ciò mette con maggior evidenza a nudo il grave momento che le strutture ricettive del Paese stanno attraversando, ancor più grave nelle località che si rivolgono quasi esclusivamente alla cliente domestica. Quali misure non convenzionali ed indifferibili occorre dunque che Governo e Parlamento varino Riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro, aumento del massimale per i pagamenti in contante, semplificazione delle procedure per il rilascio dei visti turistici e promozione promozione promozione del Bel Paese nel mondo ed in Italia stessa. L’auspicio, a questo punto, è che almeno una parte degli italiani che non hanno voluto o potuto fare vacanze durante i tipici mesi estivi, colgano le opportunità tariffarie che il mese di settembre abitualmente offre”. Bernabò Bocca – Presidente di Federalberghi
Per chi non lo sapesse, Bernabò Bocca è anche senatore di Forza Italia e siede in commissione Industria, Commercio e Turismo. Invece di piangere e giustamente auspicare bisognerebbe sapere se non considera eccessivo, o inopportuno, tenere i piedi in così tante scarpe, alcune delle quali preposte a stabilire le eventuali famose misure “non convenzionali” da lui sollecitate a favore delle altre scarpe. In alternativa, invece di sollecitare il governo, potrebbe farsi portatore di una proposta complessiva sul turismo, che spazi dal controllo qualità/prezzi ai servizi offerti considerando che il turista non vuole solo dormire e mangiare, ma muoversi, divertirsi, fare sport e magari godere dell’arte italiana. In un paese dove un ristoratore romano può permettersi di appioppare 42 euro per tre gelati ad alcuni turisti americani, che cosa ci si aspetta? I turisti stranieri costituiscono più del 50% del totale degli ospiti degli alberghi italiani. Il nostro principale cliente è la Germania, con 30,7 milioni di presenze, seguita dagli USA, Regno Unito e Francia. Non bisognerebbe incominciare a trattarli meglio? Federalberghi non ha mai fatto una campagna contro il caro-tariffe scelto da molti albergatori italiani né ha mai proposto sanzioni severe nei confronti delle strutture che sono riuscite ad ottenere una quotazione (le famose stelle) di molto superiore alle loro reali prestazioni. Quindi, fate due più due e capirete che anche Federalberghi è complice del disastro.