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Babbo Natale rischia il fallimento

Santa Claus Office

Babbo Natale a rischio bancarotta. O meglio, il fiabesco villaggio che la Finlandia ha costruito in corrispondenza del Circolo polare artico, a otto chilometri dal centro del capoluogo lappone Rovaniemi, se la passa malissimo. In base a una sentenza di un tribunale locale la Dianordia, società che controlla una parte del comprensorio, sta per finire in bancarotta dopo la causa intentata dalle autorità di Helsinki. Rimangono infatti pochi giorni di tempo, fino a giovedì prossimo, per saldare circa 200mila euro di arretrati fiscali non pagati nel corso degli ultimi anni. Pena l’interruzione, o quantomeno la riduzione, dell’attività del parco tematico dove “abita” l’amatissimo Santa Claus.

La residenza ufficiale di Babbo Natale ha risentito pesantemente della crisi mondiale degli ultimi anni. Fino al 2009, infatti, oltre 300mila turisti di 100 diverse nazionalità affollavano ogni anno  –  specialmente a cavallo delle festività ma non solo, le visite partono dalla fine dell’autunno  –  il parco tematico del pasciuto nonno della tradizione che ogni dicembre riempie i sogni dei bambini.

Poi la trasferta è diventata dispendiosa, la turbolente internazionali hanno fatto il resto e il flusso di turisti è calato vistosamente. Proprio a partire da quell’anno “il numero dei visitatori russi si è dimezzato  –  ha spiegato Jarmo Kariniemis, managing director del villaggio lappone  –  come è crollato quello degli italiani, greci e spagnoli”.  Basti pensare che lo scorso gennaio la polizia di frontiera finlandese ha raccontato di un calo del 33% degli attraversamenti di confine fra il Paese e la Russia fra dicembre 2013 e lo stesso mese dell’anno successivo. Ecco perché a salire, per la Dianordia a un passo dal crac, sono state solo le tasse non pagate di cui ora Helsinki chiede conto.

Tuttavia c’è ancora la possibilità di farcela: “Ce ne stiamo occupando e abbiamo già raccolto metà della somma necessaria” ha aggiunto Kariniemi. In realtà la sentenza della corte riguarda specificamente il Santa Claus Office, che è tuttavia il cuore e la ragione stessa di un villaggio che ospita anche altre attrazioni gestite da altre società. Anche il responsabile dello sviluppo della regione di Rovaniemi ha rassicurato gli eserciti di bambini pronti a imbarcarsi per fare visita nei prossimi mesi al simpatico dispensatore di doni e ai suoi assistenti per verificare se la loro letterina sia arrivata a destinazione: “Non c’è possibilità che il villaggio faccia a meno di Babbo Natale. In qualche modo le attività continueranno”. Sì, ma prima c’è da saldare un conto salatissimo.

(Fonte Repubblica)

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Zitti zitti le banche ti stanno preparando uno scherzetto

banca-bancarotta

Se la banca fa bancarotta anche i suoi clienti avranno grandi problemi. L’attuale proposta EU dice che i clienti possono ritirare un max da 100 a 200 euro al giorno, se la banca fallisce. Questo stato puo’ durare fino a 3 settimane. Chiunque stia programmando un acquisto maggiore deve pensarci per tempo, per avere il suo denaro.

Ecco i tre gentlemen che hanno progettato le regole per l’Unione Bancaria, che sarà valida per i conti risparmio di ogni europeo:
Herman Van Rompuy (che nessuno ha eletto),
Dalia Grybauskaite (scelta dal 68.21 percento dei Lituani),
José Manuel Barroso (vedasi Van Rompuy).

Alla totale insaputa del pubblico, la EU fa passi concreti nel caso si verificasse un fallimento bancario. Alcune settimane fa, in un weekend, è stato deciso di procedere al salvataggio delle banche; i risparmiatori oltre i 100.000 euro e gli azionisti e i titolari di bonds dovranno partecipare con un tributo obbligatorio al salvataggio bancario. Ora la presidenza lituana ha presentato i primi dettagli concreti su come sarà un salvataggio bancario, che sarà estremamente spiacevole anche per quei risparmiatori che in sicurezza credono, grazie alla assicurazione sul deposito, che riguarderà solo i “ricchi”, ovvero gli investitori con piu’ di 100mila euro.

La proposta lituana indica che se una banca va in bancarotta, anche i piccoli risparmiatori non potranno avere immediatamente il loro denaro. Essi dovranno invece attendere fino a 4 settimane – 20 giorni lavorativi – ed arrangiarsi solo per le piccole necessità: potranno infatti prelevare da 100 a 200 euro al giorno – non di piu’. Il Consiglio EU sotto la direzione di un presidente eletto da nessuno in Europa, alias Herman Van Rompuy, aveva originariamente proposto di far attendere i risparmiatori 4 settimane prima che avessero il loro denaro. Il Parlamento trovo’ questa scadenza un po’ troppo lunga e richiese che i depositi al di sotto dei 100.000 euro venissero pagati entro 5 giorni. Poichè pero’ tecnicamente tutto questo non è possibile – nessuna banca dispone di cosi tanto denaro reale- il compromesso dovrà essere questo: 20 giorni di attesa, in cui è possibile prelevare con bancomat, quotidianamente, dai 100 ai max 200 euro. Ci si dovrà preoccupare di 3 settimane, come cita il giornale della Borsa, fino al 2020, perchè gli ispettori nazionali semmai giungano a pensare se la faccenda non possa andare piu’ velocemente. Nel caso in cui gli ispettori facessero attenzione agli investitori o reclutassero gli stessi principalmente da Russi armati, allora potrà andare piu’ velocemente: dapprima 15 poi 10 e nel 2023 finalmente 7 giorni lavorativi.

Questo sviluppo di fatto significa che anche per un risparmiatore che si affidasse oggi ciecamente a cio’ che dicono Angela Merkel e Wolfgang Schäuble, ovvero che depositi al di sotto dei 100mila euro sono sicuri, dovrà pietire per avere i suoi risparmi. Se volete veramente avere tra le mani il vostro denaro, oppure ne avete bisogno per acquisti maggiori oppure avete una attività, che di solito ha delle uscite quotidiane ben maggiori di 100 euro, allora sarà bene che riflettiate su come poter disporre del vostro denaro se la banca finisce in bancarotta.

Il piano attuale indica che nel caso di un crollo bancario, nessuno potrà fare affidamento sulle affermazioni dello stato. Piuttosto verranno pronunciate “condizioni eccezionali”, che faranno si, che anche i risparmiatori che in banca hanno meno di 100mila euro, dovranno contribuire con un tributo obbligatorio. Il governatore della banca centrale lituana, Vitas Vasiliauskas, ha detto alla Reuters, di rendersi conto che le elezioni federali tedesche “potranno ritardare un po’ il processo” , ma che l'”Unione Bancaria è una super-priorità della EU”. Non c’è unione invece sulla questione dell’importo che le banche dovrebbero pagare come sicurezza sui depositi. Qui la EU è in conflitto soprattutto su chi deve calcolare il rischio, rappresentato dalle singole banche e sulla cui entità si deve definire un importo. Per i funzionari c’è stata una acutizzazione notevole nel documento mostrato: l’importo “dovrebbe” definirsi in funzione del rischio, mentre in passato si diceva “puo'” essere calcolato secondo il rischio. Che l’importo non “debba” essere calcolato in funzione del rischio, come penserebbe ogni mente sana, dipende anche dal fatto che i governi nazionali in futuro dovrebbero essere esclusi dal calcolo del rischio.

Le banche vogliono regolare tra sè i rischi e lasciar definire il tutto alla EBA, ente di ispezione delle banche europee, una istituzione che la belga Dexia , in un “test sullo stress” solo alcuni mesi fa prima del suo spettacolare crollo, aveva definito come istituto particolarmente affidabile. I piani della EU per i primi crolli delle banche europee nel secolo dei derivati e delle turbo-speculazioni procedono…perchè il crollo diventi, soprattutto per i piccoli risparmiatori ed azionisti un test esistenziale per lo stress. Questo perchè 3 settimane a battere i denti, soprattutto per i cittadini piu’ anziani, che hanno tutti i loro risparmi nelle banche, diventi d’obbligo. Il crollo di una banca per i risparmiatori è un processo altamente demoralizzante, secondo la proposta EU i risparmiatori dovranno aspettare solo settimanalmente, prima di rendersi conto se potranno o meno rivedere il loro denaro.

La Eu vuole definire i dettagli piu’ importanti dell’Unione Bancaria entro questo anno. Si fa dura per i risparmiatori e, come sappiamo… non solo per quelli ricchi.

(Fonte http://deutsche-wirtschafts-nachrichten.de…ts-nachrichten/ – Traduzione Cristina Bassi)

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