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Eataly e il modello Farinetti: Più sfruttamento per tutti

Oscar-Farinetti-Art.18-Eataly

I lavoratori del megastore del cibo di Firenze sono sul piede di guerra, hanno messo online un’inchiesta interna che denuncia la differenza tra l’immagine fornita dall’azienda e l’autoritarismo interno: i contratti interinali, l’utilizzo della flessibilità per dividere i lavoratori e licenziare con facilità, la diminuzione del personale e l’aumento del carico lavorativo, la funzione di freno della lotta esercitata del sindacato, i turni comunicati con meno di 24 ore di anticipo, i cambi di reparto arbitrari, il rinnovo del contratto sospirato fin all’ultimo.

La storia dei lavoratori Eataly è una storia che parla a tutti. È una storia che illumina, anche e soprattutto in questo momento storico, segnato dal tentativo di estendere indefinitamente la flessibilità, e di abbattere gli ultimi elementi di tenuta dell’organizzazione dei lavoratori, art.18 in primis. Quando il Governo Renzi parla di un nuovo modello di mercato del lavoro, ha in mente il modello Farinetti, ideatore di un posto di lavoro in cui nessuno può realmente dirsi al sicuro dal licenziamento, in cui nessuno ha il coraggio non solo di agire, ma anche di parlare.

Eataly è fatta da brave persone, siamo una famiglia e non una catena di montaggio” è stata la replica di Farinetti che in un primo momento aveva deciso di incontrare i lavoratori ma poi ha annullato l’appuntamento. “I contratti a tempo sono una fase del rapporto lavorativo per valutare se l’impiegato è adatto all’azienda e viceversa. Tanto è vero che negli store la media degli assunti a tempo indeterminato è l’80%” ha proseguito Farinetti.

Ma il malcontento di chi lavora tra gli scaffali di Eataly attraversa tutta l’Italia: anche a Bari c’è delusione, il patron è accusato di aver esagerato con l’impiego di interinali: 160 su 173. Ecco cosa scrivono gli scioperanti di Eataly/Firenze: Continue Reading

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Articolo 18 fucilazione assistita

Elsa Fornero afferma “la riforma del mercato del lavoro e’ un punto di equilibrio rispetto a molte tensioni e rispetto a diversi interessi”.”Ho creduto e sperato fino all’ultimo che ci potesse essere un consenso generale su questa riforma. Da parte mia c’e’ rammarico che la riforma non sia condivisa pienamente”, ha aggiunto Elsa Fornero, parlando al Forum Confcommercio a Cernobbio.

Spiegando le modifiche apportate all’art. 18, Fornero ha affermato: “non ci sembra che questo sia calpestare i diritti e creare motivi di tensioni sociali“. “Il mondo cambia” e il mandato del governo e’ “aiutare l’Italia a fare questo cambiamento“, ha spiegato la Fornero. Quella del mercato del lavoro, ha sostenuto, e’ una “buona riforma”. “Ci sono dei valori simbolici che vengono difesi, eretti quasi a principi assoluti”, ha affermato, riferendosi indirettamente all’articolo 18. “E’ difficile fare il passo del cambiamento, ma il mondo cambia”, ha detto. “Ed e’ il mandato di questo governo aiutare l’Italia a fare questo cambiamento”.

Ed ecco la strada per aiutare l’Italia e il segretario della Cgil Susanna Camusso a questo cambiamento ed evitare le tensioni sociali……

 

Da Fornero lacrime di coccodrillo

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