In vista delle elezioni politiche 2013, Amnesty International Italia lancia la campagna “Ricordati che devi rispondere. L’Italia e i diritti umani“, attraverso la quale sottoporrà ai leader delle coalizioni e a tutti i candidati delle circoscrizioni elettorali, un’Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia.
Egregi capi delle coalizioni e dei partiti, sono un simpatizzante di Amnesty International, l’Organizzazione internazionale che dal 1961 agisce in difesa dei diritti umani, ovunque nel mondo vengano violati.
Penso che un governo che ha a cuore il paese, abbia a cuore i diritti umani di chi ci vive e se ne senta responsabile. Ho la convinzione che un parlamento che esercita adeguatamente la sua funzione, agisca nel segno dei diritti, per il benessere di tutti.
Oggi, in Italia, ampie fasce di popolazione corrono un alto rischio di violazioni dei diritti umani. Una lunga serie di falle nella legislazione, prassi inadeguate e scelte politiche in contrasto con i diritti umani hanno prodotto in questi anni violazioni, ingiustizia, sofferenza e disgregazione sociale, nonostante i ripetuti richiami dei comitati internazionali di monitoraggio e le richieste della società civile.
Vi chiedo di schierarvi dalla parte dei diritti umani, esprimendo una posizione chiara su ciascuno dei punti contenuti nell’Agenda per i diritti umani di Amnesty International e impegnandovi per la loro realizzazione durante la prossima legislatura.
In particolare, vi chiedo di fare tutto quanto in vostro potere per:
- garantire la trasparenza delle forze di polizia e introdurre il reato di tortura
- fermare il femminicidio e la violenza contro le donne
- proteggere i rifugiati, fermare lo sfruttamento e la criminalizzazione dei migranti e sospendere gli accordi con la Libia sul controllo dell’immigrazione
- assicurare condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani nelle carceri
- combattere l’omofobia e la transfobia e garantire tutti i diritti umani alle persone Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate)
- fermare la discriminazione, gli sgomberi forzati e la segregazione etnica dei rom
- creare un’istituzione nazionale indipendente per la protezione dei diritti umani
- imporre alle multinazionali italiane il rispetto dei diritti umani
- lottare contro la pena di morte nel mondo e promuovere i diritti umani nei rapporti con gli altri stati
- garantire il controllo sul commercio delle armi favorendo l’adozione di un trattato internazionale
Grazie per l’attenzione, cordiali saluti.