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Show business vietato per i diversamente artisti


Il mondo dello spettacolo è chiuso per chi ha disabilità fisiche. Il finto mondo dello spettacolo chiude le porte ad un “diversamente artista”. Un diversamente artista diventa invisibile agli occhi di tutti. Un diversamente artista viene cancellato d’incanto dalla mente di chi potrebbe dargli un lavoro nel suo mondo, il mondo dello spettacolo. Queste sono le parole di Alessandro Fontana attore e cantante romano che undici anni fa precipito’ nel buio di una rara forma di meningite. Rendendolo disabile.

“Perché i disabili non trovano spazio nel mondo dello spettacolo? Quando si entra nel campo artistico non esistono più artisti abili o disabili, ma soltanto artisti bravi o artisti non bravi. Se ad un essere umano viene negata la possibilità di esprimere il proprio lato artistico, comune a qualsiasi persona che ne senta fortemente l’esigenza, potrebbe crearsi un dolore che arriva nel profondo dell’anima tale da diventare un dolore materiale, fisico.

Sono passati 12 anni da quando, nel momento più importante della mia carriera di attore – cantante (ero stato chiamato a Londra da uno dei più importanti produttori di musicals inglesi), sono stato colpito da una grave e aggressiva forma di meningite, dalla quale con grande fatica sono guarito ma che mi ha reso disabile: sono diventato ipovedente, e ho perso la capacità di restare in piedi in equilibrio (per camminare mi avvalgo di un deambulatore). Questa malattia ha trascinato via tutto con sé: la mia voglia di vivere, la voglia di fare il mio mestiere, la mia voce. Dopo un periodo per me molto doloroso, quando tutto sembrava ormai perduto, sono riemerso dall’oscurità. Questo grazie al fatto che sono venuto a conoscenza, attraverso la figlia di una mia cara amica che ne è affetta, di una malattia rara e crudele: l’atrofia muscolare spinale infantile e dell’A.S.A.M.S.I. (Associazione Studio Atrofie Spinali Muscolari Infantili) fondata dai genitori che hanno bambini malati di questa sindrome. La voglia di aiutare chi è stato più sfortunato di me mettendo ha disposizione, per questa causa le mie capacità attoriali e canore mi hanno dato la forza di tornare a fare il mio mestiere, dandogli un senso profondo e completo. E’ ritornato il mio desiderio insopprimibile di esprimermi. Saltando come un atleta in una corsa ad ostacoli,  ho iniziato lentamente ha esibirmi cantando anche se poco tempo fa il regista Augusto Zucchi mi ha voluto protagonista, come attore, nel suo spettacolo “Goldoni 1750” messo in scena alla Biennale di Venezia. La voglia di aiutare a dare una speranza ai bambini affetti da atrofia muscolare spinale mi ha spinto a puntare in alto per realizzare un sogno. Sono riuscito a rappresentare all’auditorium dell’ARA PACIS, fino ad arrivare alla Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica lo spettacolo musicale “Mi sei scoppiata dentro al cuore. Mina. Le canzoni. Un’epoca. Una storia.” Nel quale attraverso le più belle canzoni di Mina, racconto la carriera di questa grande artista e un periodo storico che va dagli anni ‘60 al ’78, anno del ritiro definitivo di Mina dalle scene e l’inizio degli anni di piombo con la morte di Aldo Moro. La cassa di risonanza per l’A.S.A.M.S.I. è stata notevole, i giornali, le televisioni e le radio, hanno dato risalto alla serata, ed io ho raggiunto il mio scopo: far conoscere ad un vasto pubblico questa malattia. Questo spettacolo, però, l’ho costruito e ideato io tassello per tassello, trovando l’autore, il regista, l’arrangiatore, i produttori; l’ho cucito sulla mia pelle, sulle mie attuali capacità fisiche. E’ stato un lavoro duro che ha assorbito tutte le mie forze ma che ha reso reale e concreto il mio sogno di chiudere in un unico cerchio, le mie capacità artistiche e il mio scopo di aiutare il prossimo. Dovrò continuare questa strada così da solo, o troverò qualcuno che mi tenderà la sua mano per accompagnarmi insieme in questo viaggio.

Lasciamo che sia il pubblico a decidere il valore di un artista, abile o diversamente artista!”
Per denunciare la grande discriminazione che ha riscontrato nei confronti dei disabili Alessandro ha creato un blog, “divieto di entrata ai diversamente artisti”.
 
E li chiamano disabili. Storie di vite difficili coraggiose stupende. Sedici storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio della non-rassegnazione. Un viaggio in un territorio di confine che spesso viene ignorato o addirittura cancellato. Eppure questo territorio esiste. Ed è abitato da persone straordinarie, piene di coraggio, di voglia di vivere, di tenacia, di passione e tenerezza. Cannavò li presenta con grandissima intensità e con uno stile magistrale. Uomini e donne che vivono, sognano, lavorano, si emozionano, anche se sono senza braccia o costretti sulla sedia a rotelle o ciechi dalla nascita.
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