Troppo spesso si “demonizza” l’albero come pericolo pubblico, si fanno inutili discussioni sulle specie da inserire in città, se i grandi alberi siano pericolosi o se siano meglio arbusti e alberelli piccoli ecc… ma pochissime sono le amministrazioni pubbliche che fanno un discorso serio sulla manutenzione delle specie arboree, sul fatto che forse un albero va anche curato con intelligenza o meglio non va maltrattato, per evitarne la caduta e la morte. Continue Reading
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Soldi in Banca? Meglio sotto il materasso
Provate ad aprire un conto corrente in una banca qualsiasi di una cinquantina di euro e tornate dopo un mese per vedere che fine hanno fatto i vostri soldi. Si tratta di un esperimento costoso ma particolarmente utile. Dopo un mese i vostri soldi non ci sono più e molto probabilmente il vostro conto corrente sarà già in rosso. Le spese di tenuta conto, di apertura conto, i vari bolli avranno rosicchiato l’intera cifra. Siamo abituati ad anomalie del genere e quindi probabilmente ci stupiamo meno di quanto dovremmo. Se affido a qualcuno la gestione di una certa cifra come può tale gestione consumare l’intera cifra? Se dessi la stessa cifra ad un amico perché me la custodisse e dopo un po’ di tempo non me la restituisse più dicendomi che il suo lavoro di gestione gli è costato di più della cifra che gli ho dato…beh…probabilmente lo accuserei di appropriazione indebita se non di furto. Questo piccolo esempio purtroppo è la rappresentazione semplificata della situazione economica contemporanea. La crisi economica del 2008 è stata determinata da una bolla speculativa attribuibile ad anomalie nel sistema bancario. La responsabilità delle banche è chiara nonostante che i maggiori gruppi bancari internazionali abbiano partecipazioni in tutti i principali media e quindi possano veicolare messaggi leggermente diversi. Certo in questo caso non possono negare del tutto la loro responsabilità anche se la ridimensionano molto. Il capitalismo finanziario è di gran lunga peggiore del capitalismo tradizionale che quanto meno si basava sulla produzione. Quello che capirebbe anche un bambino è che la nostra ricchezza dipende dalla produzione e la produzione dipende dal lavoro. L’unico modo che hanno gli esseri umani di produrre qualcosa è di lavorare. Anche quando qualcosa viene prodotto attraverso macchine, queste macchine devono essere in precedenza essere state costruite dal lavoro umano. Il capitale, inteso come denaro depositato da qualche parte, di per sé non produce niente. Potete provare, se non mi credete, a seppellire qualche moneta come fece a suo tempo Pinocchio, ma credetemi, non crescerà l’albero dei soldi. Teoricamente dovrebbe arricchirsi chi, in un modo nell’altro, lavora sia attraverso il proprio contributo manuale, intellettuale o gestionale. L’operaio è una persona che lavora, l’imprenditore è una persona che lavora, il manager è una persona che lavora…lo speculatore no, lui non lavora, lui utilizza i soldi un po’ come faceva Pinocchio, solo che il sistema finanziario contemporaneo si è davvero inventato l’albero dei soldi. Il problema è che la produzione totale non cambia in virtù della speculazione ed ecco che la ricchezza che qualcuno guadagna in questo modo viene sottratta a chi davvero l’ha prodotta attraverso il proprio lavoro. A risentirne è l’intero sistema economico. Cantonà in un video recente ha invitato i risparmiatori a togliere i soldi dalle banche. Sembra un invito estremo, irrazionale eppure è l’unica strada per dare una svolta ad un sistema economico ingiusto e iniquo, in cui pochi godono i benefici del lavoro di molti. I grandi speculatori finanziari hanno più potere di tutti i politici mondiali, in un’epoca dominata dall’informazione, loro possiedono tutti i mezzi di comunicazione. I conti correnti ormai rendono meno della mattonella o del materasso. Quando la banca ci presta denaro ci chiede un prezzo alto (sempre che decida di prestarlo) quando noi prestiamo denaro alla banca ci chiede paradossalmente di pagare le spese bancarie. I fondi comuni di investimento negli ultimi 25 anni hanno reso meno dei bot eppure qualcuno continua ad affidare i propri risparmi a questo sistema. L’unico modo di evitare future crisi economiche è di ricostruire completamente il sistema finanziario, ma finché i gruppi bancari avranno questo potere la regolamentazione vera non inizierà…quindi probabilmente ha ragione Cantonà meglio il materasso. Paolo Morelli
L’albero di Natale fuorilegge del Papa
L’albero del Natale 2012 acceso questa sera da Benedetto XVI ha una circonferenza di 3.5 metri ed un altezza di oltre 22,. Un abete soprano tagliato dal bosco di Pescopennataro (Is) e trasportato con un bilico a Roma in piazza San Pietro. “Il Vaticano acquisti un albero finto” ha gridato una cittadina di Bojano che ha protestato durante le operazioni di abbatimento del pregiato esemplare. Enorme lo spiegamento di uomini e mezzi della protezione civile della regione Molise.
Perché si dovrebbe gioire nel vedere un albero così maestoso destinato a diventare un balocco anche se addobbato e ricoperto dallo scintillio di luci e colori? Cosa rimane una volta spente le luci e saziata la nostra sete di vanità? Niente: il vuoto, proprio quello che nasce dal fatto di non riuscire a riconoscere che è l’albero il dono e noi i suoi custodi. Ci si augura, a questo punto, che quanto accaduto non cada nel dimenticatoio e che il sacrificio di questo albero non sia vano e contribuisca a sollevare, invece, l’attenzione e il dibattito su un tema così delicato e centrale quale quello della tutela e del rispetto dell’ambiente, del territorio e delle persone che lo abitano. Ci aspettiamo anche che i responsabili di questo scempio siano chiamati a renderne conto all’intera comunità. Si chiede alla Santa Sede di non accettare più doni di morte ma di celebrare la vita che nasce cambiando questa usanza”.
Pescopennataro viene chiamato il paese degli Abeti, per la presenza sul suo territorio dell’abete bianco; e l’Abete bianco nell’Appennino centro meridionale rappresenta una situazione ecologica abbastanza rara e di interesse particolare per lo studio della biodiversità.
Non è facile trovare abetine che riescono a vivere in territori submontani; uno dei più belli di questi abeti bianchi, pochi giorni fa è stato imbrigliato e tagliato di netto, con i potenti mezzi della Protezione civile, per essere trasportato a Piazza San Pietro ed essere addobbato per le festività natalizie. Ma non è il solo, cinque saranno gli alberi tagliati dai boschi italiani per addobbare la capitale, due proverranno dal Molise (per San Pietro e il Colosseo) e tre dal Trentino (per Piazza Venezia, Pincio e Campidoglio).
E anche se una nota del Campidoglio assicura che”dopo le feste gli alberi di Natale saranno restituiti alla natura, trasformati in compost di qualità grazie alla certificazione Fsc (Forest Stewardship Council) che garantisce la salvaguardia dell’ambiente, attestando che gli abeti provengono dalla normale attività di diradamento forestale operata per favorire lo sviluppo dei boschi” ci sentiamo di dire che i tempi difficili che stiamo vivendo ci impongono maggiore sobrietà e che, semmai, le festività natalizie devono indurci ad un maggior rispetto per la natura: ci sembra impossibile pensare che questi maestosi giganti, silenziosi custodi della nostra storia possano essere sacrificati ad una pratica degna del più sfrenato, capriccioso e anacronistico consumismo e che il loro destino sia quello diventare concime. Lo stigmatizziamo come un gesto grave nella sua assoluta inutilità.
Ma vorremmo dire anche una parola di più: la legge regionale del 23 febbraio 1999 n. 9 “Norme per la tutela della della flora in via di estinzione…” , proibisce la raccolta delle piante ritenute specie in via di estinzione rare e vulnerabili che in quanto tali sono degne di protezione per il loro interesse scientifico e per il mantenimento sia della biodiversità sia dell’integrità dell’ambiente.
In realtà, in dispregio della norma, è sotto gli occhi di tutti, particolarmente in occasione delle feste natalizie, si estirpano e raccolgono specie vegetali inserite negli elenchi di salvaguardia regionale:
I muschi che possono essere raccolti in quantità inferiori ai 200 g mediante forbici a 2 cm dal terreno; e per quantità superiori, fino ad un max di 1 kg, solo dietro il rilascio di un regolare permesso da parte delle autorità comunali.
Il Pungitopo (Ruscus aculeatus) e l’ Agrifoglio (Ilex aquifolium) la cui raccolta è assolutamente vietata e sanzionata.
Salvaguardare la biodiversità è un obbligo etico di tutta la comunità, non si possono più assecondare pratiche scorrette in ossequio a tradizioni popolari ormai incompatibili con la sensibilità ambientale e con il rispetto per la natura che dovrebbero far parte della nostra normale quotidianità.
(Legambiente Molise)
La casa sull’albero e la tenda eco-friendly
Due invenzioni innovative per vivere, o semplicemente fare una vacanza, a contatto con la natura rispettandola. L’eco-tenda in sughero e la casa sull’albero costruita al 100% con materiali sostenibili.
L’eco-tenda
Dal Portogallo arriva la prima tenda tutta al naturale, interamente fabbricata in sughero. Questa nuova eco-invenzione, chiamata Cork Tree House, è stata inventata dall’azienda portoghese Dideia e nasce con l’idea di essere un eco-rifugio. Gli ideatori sono Ana Correia, Vasco Lopes, Vera Gomes e Bruno Guerreiro.
L’eco-tenda ha una forma cilindrica ed è interamente costruita in sughero invece che in PVC. Il sughero è un materiale naturale, rinnovabile, leggero e dalle rilevanti capacità di isolamento termico che possono quindi rendere l’eco-tenda un rifugio adatto in ogni stagione; inoltre il sughero proviene dalle coltivazioni locali.
La Cork Tree House è dotata di un materassino estensibile ed un oblò sulla sommità che funge da finestra e da fonte di luce. La tenda è facile da ripiegare, occupa pochissimo spazio ed è molto leggera, l’ideale insomma per chi ama trascorrere un po’ di tempo a contatto con la natura e per chi ama rispettarla.(Fonte frontierenews)
Treehouse la casa sull’albero eco-friendly
Treehouse si trova tra gli alberi del West Cork in Irlanda. La casa sull’albero che noi tutti da bambini abbiamo sognato. Costruita al 100% con materiali sostenibili, questa casa sull’albero non lascia impronta di carbonio, ma lascia un’impronta definitiva sulle esperienza di chi ha la fortuna di visitarla. All’interno si trova tutto il lusso di una casa “cittadina”, cucina (forno, piano cottura, frigo, lavello e forno a microonde); bagno con lavandino, Wc, radiatori di acqua calda e una cabina doccia, il tutto vivendo a contatto diretto con la natura. C’è una TV satellitare, un lettore DVD, e internet a banda larga. Un incredibile location per vivere la natura al 100%. Maggiori info sulla casa sull’albero, con la possibilità anche di prenotarci un soggiorno le trovi qui.
La fisica della sobrietà. Ne basta la metà o ancora meno. Possiamo continuare nella crescita dei consumi di beni materiali e di energia che ha caratterizzato gli ultimi decenni? La risposta è no. Per una lunga serie di valide ragioni, che vanno dal rispetto per l’ambiente e per le generazioni future alla futilità di questa corsa verso lo spreco. Si può vivere benissimo consumando meno.