“Cari amici ieri è stata sancita una pagina buia della vicenda Stamina. L’attenzione si è rivolta tutta però solo ad un aspetto positivo: può ripartire la sperimentazione. Purtroppo invece la vera notizia era che il ministero ha formato una commissione scientifica di ‘esperti’ che hanno dato giudizi tranciati sulla metodica stamina senza averne nè le competenze, nè il diritto. Ciò ha prodotto danni ai pazienti che si sono visti bocciare i ricorsi per poter accedere alle cure compassionevoli. Ha messo in pericolo la vita di molte persone e non escludo che possa avere causato anche l’aggravamento o la morte di qualcuno. Non bisogna permettere che tutto ciò venga confuso in una battaglia tra scienza e compassione, tra scienza e diritto. La scienza è uno strumento, sono stati purtroppo solo alcuni scienziati ad essere pubblicamente sbugiardati per aver espresso giudizi in modo superificiale e per aver dimostrato una grande disonestà intellettuale, fingendo di essere imparziali quando non lo erano. Insomma non bisogna fare il processo ad un coltello, ma a colui che lo ha usato per ferire. Ma al di là di questi discutibili personaggi (definiti i più grandi esperti di staminali, ma in realtà nessuno lo era), voglio ricordarvi che nel comitato scientifico farlocco c’erano anche il presidente dell’ISS (Oleari), il direttore generale del Centro Nazionale Trapianti (Nanni Costa), il direttore dell’AIFA (Pani) e la direttrice del Ministero della Salute (Marletta). Allora di chi ci si può fidare, se i vertici delle principali istituzioni a nostra tutela partecipano così candidamente ad una baraccone messo in piedi dallo stesso Ministero della Salute? Come sempre l’Italia, anche quella della coorporazione scientifica, si fonda su pochi disonesti, su tanti omertosi e su un gruppo di vittime che difficilmente ottengono il diritto ad avere giustizia (in questo caso le vittime sono gli scienziati e i medici veri la cui immagine è stata danneggiata da questa battaglia fondata sulla disonestà e sui pregiudizi). Più volte mi sono chiesto perchè altri scienziati, magari più onesti intellettualmente, non siano intervenuti in questo dibattitto, magari anche criticando stamina, ma almeno spiegando che alcune persone si arrogavano il diritto di parlare tout court di scienza, senza rappresentarla, e che non si poteva continuare a fare questo meschino gioco speculativo sulla vita delle persone al solo scopo di proteggere i propri conflitti di interesse. Ci si dimentica spesso, però, che i tempi sono cambiati e che la gente ha più fonti per informarsi e nuovi strumenti per farsi sentire. Purtroppo anche in questo caso il nostro paese spesso si spacca in tre parti, un 20% che prendono una posizione a favore, un 20% che prendono una posizione contro ed un 60% che dice: “che vada avanti tutto così, l’importante e che nessuno si accorga che ho fatto una veranda abusiva”. Il Tar non ha fatto vincere Stamina e non ha avvallato la terapia di Stamina, non ha valutato scientificamente stamina o i risultati ottenuti (seppure ha potuto visionarli, ma non era suo compito giudicarli). Ha scoperchiato un pentolone di liquami che ribolle da mesi e messo in luce che ci si trova di fronte ad una grande forma di disonestà intellettuale delle istituzioni da un lato e di un manipolo di finti esperti di staminali dall’altro. Ha chiesto che venga istituito un nuovo comitato scientifico di esperti imparziali (magari stranieri), insomma ha commissariato la scienza nostrana al servizio delle istituzioni ministeriali. Ora mi viene questo da dirvi, il Tar ha acceso una fievole luce su un sistema marcio che riguarda la salute di tutti. Ha fornito a tutti noi un buco di serratura dal quale osservare un mondo nascosto che nessuno avrebbe mai voluto vedere (soprattutto gli anti gomblotto! che per mesi hanno dato dei visionari alle famiglie delle persone malate). I giudici che hanno fatto questa giusta sentenza hanno constatato i fatti ed hanno emesso un giudizio inoppugnabile. In realtà hanno fatto molto di più, ci hanno fornito la chiave, lo strumento, per aprire quella porta ed entrare. Quindi mi rivolgo a tutti: neppure la più bella ‘veranda abusiva’ vale la vita di un bambino. Neppure i sogni di riscatto del più bel paese del mondo valgono il sopportare l’ingiustizia perpetrata verso 150 persone malate che si trovano in una lista di attesa ‘congelata’ presso gli Ospedali Civili di Brescia. Lista nella quale ogni mese, nel silenzio più cupo, muore qualcuno senza poter avere avuto accesso alla terapia Stamina, ad un diritto sancito dalla legge. Qui non è il problema del fare un nuovo comitato scientifico di persone oneste, il problema è che bisogna liberarsi di quei vertici istituzionali che hanno messo in atto questo comportamento aberrante danneggiando la vita e le speranze delle persone. Mi auguro che questo paese di ‘spettatori indignati’, reagisca e faccia sentire la propria voce, nessuno e dico proprio nessuno può permettersi di sedersi sugli spalti di questa arena a guardare bambini e adulti, colpiti da malattie finora senza speranza, sbranati da queste fiere da baraccone.” Stamina foundation onlus