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Come sono fatti i Wurstel? Tutta la verità

come sono fatti i Wurstel

Cari amanti degli Hot Dog, questo Post non fa per voi, perché voglio spiegarvi come vengono fatti i Wurstel. Se volete continuare a divorarli è meglio che non proseguiate la lettura.

Per ogni Wurstel che mangiate, quasi l’80% del contenuto deriva da un laborioso impasto di sostanze chimiche non ben definite ma sicuramente dannose all’organismo. Ecco spiegato il perché  i Wurstel non sanno di carne.

Cosa c’è davvero dentro i Wurstel

Come sono fatti i Wurstel? I Wurstel vengono preparati con carne separata meccanicamente (CSM), pagata 0,50 euro, ossia ritagli di ossia, miscugli di carne e scarti. Questi ritagli vengono macinati attraverso un disco di metallo forato e quindi mescolati con amido, sale e aromi per addensare e insaporire il tutto. L’esito è una pasta omogenea dal colore rosa che viene poi passata al setaccio per eliminare i residui di ossa e successivamente trattata con additivi, quali addensanti, nitriti e talvolta perfino polifosfati.

Ecco quindi ciò che finisce non solo nei Wurstel ma anche nei bocconcini, nelle crocchette, nelle cotolette con verdure, nei cordon bleu e negli hamburger di pollo, oggi tanto venduti dato il loro basso costo (4-6 euro/Kg).

I Wurstel sono scarsamente proteici ed eccessivamente ricchi di calcio, grassi e colestorolo. Non proprio un toccasana per la salute, dunque, mentre i consumatori continuano generalmente a ignorare queste nozioni. Basti pensare che solo nel nostro Paese sono 27 milioni gli italiani in sovrappeso. Continue Reading

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La black list dei cibi più contaminati

prodotti alimentari irregolari

Ecco l’elenco dei prodotti che contengono residui chimici, micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, presentata dalla Coldiretti, sulla base delle analisi condotte dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel Rapporto 2015 sui Residui dei Fitosanitari in Europa. Broccoli cinesi, fragole dal Marocco, prezzemolo del Vietnam, basilico dell’India, peperoncino della Thailandia e piselli del Kenya. Il primato delle irregolarità va alla Cina.  Continue Reading

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McDonald’s: I 13 ingredienti delle patatine fritte

patatine fritte

Le patatine fritte, uno dei cibi più consumati al Mc Donald’s, ovunque vengono fatte con soli due, massimo 3 ingredienti: olio, patate e sale. La grande catena americana di ristoranti fast food invece ne utilizza addirittura 13.

McDonald’s rende noti gli ingredienti di tutti i suoi prodotti (panini, bibite, gelati, snack, etc.) attraverso un documento, costantemente aggiornato, disponibile anche on-line. A pagina 14 di tale documento, sotto la voce “Snacks & Sides”, troviamo descritti gli ingredienti delle French Fries, ossia delle patatine fritte.

Le patate vengono lavate e sbucciate in Canada, per l’esattezza a New Brunswick. Successivamente vengono “scottate” per rimuoverne gli zuccheri naturali che potrebbero variarne l’aspetto. Poi imbevute di destrosio per dar loro un colore omogeneo. Un’altra sostanza serve a prevenirne l’ingrigimento…. Molti di questi ingredienti sono pericolosi per la salute, come quelli geneticamente modificati, gli anti-schiuma e i coloranti.

Eccovi i 13 magici ingredienti:

  • Potatoes: patate;
  • Canola oil: è un olio commestibile vegetale ricavato dai semi della pianta di colza. Non è considerato dannoso per l’uomo e per gli animali e la sua distribuzione è autorizzata dalla Food and Drug Administration degli USA;
  • Hydrogenated soybean oil: olio di soia idrogenato, è un olio vegetale estratto dai semi di soia usato per i processi di cottura come ad esempio la frittura;
  • Safflower oil: olio vegetale estratto dai semi di cartamo. Nutrizionalmente simile all’olio di girasole, quest’olio si presenta come incolore ed insapore e viene utilizzato in cottura per mantenere intenso il colore delle patate;
  • Natural flavour (vegetable source): aromi naturali di origine vegetale;
  • Dextrose: letteralmente tradotto in destrosio, meglio conosciuto come d-glucosio, è uno dei composti organici più diffusi in natura (presente anche nel nostro corpo). In questo caso è usato come dolcificante;
  • Sodium acid pyrophosphate (maintain colour): il pirofosfato acido di sodio è un composto inorganico utilizzato nell’industria alimentare sia come agente lievitante che nella produzione di patate fritte surgelate. In quest’ultimo caso, contribuisce a mantenere vivo il colore del tubero dopo il taglio, evitando così che annerisca;
  • Citric acid (preservative): l’acido citrico è uno degli acidi più diffusi in natura, presente anche nel succo di limone o nell’arancia. Nell’industria alimentare, dove è conosciuto con la sigla E330, viene utilizzato per prevenire la formazione di muffe;
  • Dimethylpolysiloxane (anti-foaming agent): il polidimetilsilossano (PDMS) è usato nell’industria alimentare come agente antischiuma;
  • Vegetable oil: sotto questa dicitura troviamo un sottoelenco di ingredienti, alcuni dei quali già menzionati in precedenza (canola oil, citric acid, dimethylpolysiloxane).
  • Corn oil: l’olio di semi di mais;
  • Soybean oil: l’olio di soia;
  • Hydrogenated soybean oil with THBQ: olio di soia idrogenato con tertiary butylhydroquinone, composto organico aromatico.

Tutti questi splendidi conservanti o additivi servono per mantenere sempre “fresche e croccanti” le patatine e il cibo del Mc Donald’s. Il video qui sotto mostra la decomposizione (anche nel nostro stomaco) di Hamburgher, Big Mac, Filet ‘o Fish, e altri panini di Mc Donald.

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