La Svizzera è il primo Paese al mondo in cui i cittadini saranno chiamati ad approvare o a bocciare la creazione di un sistema che garantisca uno stipendio a tutti, 2.500 Franchi svizzeri per gli adulti e 625 Franchi svizzeri per i bambini al mese, pagato dallo Stato per rimodellare la società nella quale il lavoro diventerà una scelta e non più un obbligo per poter sopravvivere. Il 5 giugno 2016, si terranno quattro importanti referendum in Svizzera, tra cui quello in cui si chiede ai cittadini di votare o meno per l’introduzione del reddito minimo.
Le macchine e la digitalizzazione sostituiscono via via il lavoro umano. Un vecchio sogno dell’umanità si vede così progressivamente realizzato. Fondato sul lavoro salariato, il nostro contratto sociale esige di essere rinnovato, così che anche dopo la rivoluzione digitale tutti abbiano un reddito di cui vivere.
Il reddito di base incondizionato (RBI) è una rendita mensile, sufficiente per vivere, versata individualmente ad ogni persona, dalla nascita alla morte, indipendentemente dalle altre sue fonti di reddito o ricchezze personali.
Attualmente ricaviamo tutte le entrate dal nostro lavoro, dal nostro patrimonio, dalla nostra famiglia o dalle prestazioni sociali che ci vengono versate. Il RBI si inserisce in questo sistema sostituendosi alla parte di reddito individuale che copre i bisogni fondamentali, mentre le altre rendite rivestiranno la funzione di completare il reddito di base, apportando il margine di comodità, di agio.
Come le altre rendite, il RBI si sostituisce alla maggior parte delle prestazioni sociali fino alla quota del suo ammontare (AVS, AI, sussidi allo studio e familiari, aiuto sociale, assicurazione disoccupazione, ecc.). Le prestazioni sociali in contanti saranno mantenute per gli aventi diritto, per esempio nel caso della disoccupazione o delle prestazioni complementari.
Il RBI garantisce la parte di reddito destinata a coprire i bisogni di base. Le persone non cercheranno più un impiego perché devono sopravvivere, ma perché nessuno desidera accontentarsi di sopravvivere. Potranno così negoziare le loro condizioni di lavoro per soddisfare le loro comodità, più che i loro bisogni vitali. Le condizioni di lavoro miglioreranno per motivare le persone, che già avranno una base di reddito, a impegnarsi di più. I primi potranno più facilmente negoziare condizioni di lavoro migliori a tempo parziale, se desiderano, e gli altri potranno ottenere un lavoro più facilmente. Dal canto loro, le imprese saranno sollevate dalla responsabilità di far vivere le persone. Saranno incoraggiate ad automatizzare i compiti più ripetitivi e meno attraenti.
Tra i suoi numerosi vantaggi… il RBI :
- Sradica la povertà. Stabilisce un nuovo contratto sociale e un nuovo standard di dignità umana. Porta al riconoscimento del diritto all’esistenza di ogni membro della nostra società, indipendentemente da qualsiasi valore di mercato. Mette fine alla stigmatizzazione e all’umiliazione di persone il cui unico torto è di non riuscire ad ottenere un reddito sufficiente dal loro lavoro o dal loro patrimonio, in un’economia che non riesce a garantire il pieno impiego.
- E’ il riconoscimento di tutto il lavoro indispensabile alla nostra società che oggi non è né pagato, né sufficientemente riconosciuto, come occuparsi della propria economia domestica, dei propri bambini, dei genitori, di chi ci è prossimo, dei beni comuni, di sviluppare la cultura, le arti o la vita civica, di preservare la nostra terra e di sviluppare degli strumenti o dei saperi condivisi in internet. Secondo le statistiche ufficiali, la percentuale di attività oggi non remunerate ma necessarie alla società è del 20% superiore a quella del lavoro retribuito.
- Incoraggia la creazione d’impresa, riducendo i rischi per gli imprenditori con la copertura delle loro spese di sopravvivenza. Permette loro anche di ingaggiare degli impiegati motivati dal loro progetto, che accettano di cominciare con salari modesti, perché percepiscono già il RBI. Permette di esercitare alcune attività anche se poco redditizie, come la permacoltura, l’artigianato o l’accompagnamento sociale
- Democratizza la formazione, giocando il ruolo di sussidio allo studio, e permette in qualsiasi momento della propria vita di seguire una formazione complementare.
- Permette una distribuzione del lavoro scelto piuttosto che subito, dando ai lavoratori la sicurezza necessaria per negoziare le condizioni di lavoro che convengono loro (oggi il 90% degli uomini desidererebbero poter ridurre il loro tempo di lavoro, mentre molte altre persone cercano disperatamente un impiego).
- Semplifica lo Stato sociale, rimpiazzando una serie di prestazioni e sopprimendo i dispositivi di controllo, che ad ogni modo si rivelano inefficaci nel riconoscere i veri abusi. Non ha nessun effetto soglia, come quello delle prestazioni sociali convenzionali, che scoraggiano l’inserimento professionale.
- Introduce la democrazia fin dentro la famiglia, riducendo la dipendenza degli uni dagli altri.
Finanziamento del RBI
Il RBI non ha un vero costo. Non è un nuovo carico per lo Stato (come se si trattasse di costruire un ospedale o di fornire un servizio pubblico) ma una modifica alla distribuzione della ricchezza prodotta in modo che possa beneficiarne l’insieme della popolazione. Il RBI apporta la prima parte di reddito, quella che copre i bisogni fondamentali di ciascuna persona. Oggi, praticamente tutti hanno già un tale reddito minimo. Il RBI può quindi autofinanziarsi quasi totalmente, per il semplice trasferimento dei costi dalla parte di prestazioni sociali che sostituirebbe e da quella parte di valore, prodotta dall’attività economica, che copre i bisogni di base delle persone attive. Non resta dunque che un piccolo saldo da finanziare per le persone che oggi guadagnano meno di quell’importo e per i minori (dedotte le allocazioni familiari).
In cifre (statistiche 2012, OFS) : se si parte dall’ipotesi di un RBI di 2.500 Franchi per gli adulti e di 625 Franchi per i minori, la somma totale del RBI distribuita all’insieme della popolazione è di 208 miliardi. Il montante finanziato dal trasferimento del costo delle prestazioni sociali sostituite è di circa 62 miliardi. Il trasferimento della parte di valore prodotta è di 128 miliardi. Il saldo da finanziare è quindi di 18 miliardi, ovvero solo il 3% del PIL della Svizzera, meno dei costi della sanità legati al lavoro. Questo saldo può facilmente essere coperto in molti modi, come una correzione della TVA, della fiscalità diretta, una tassa sulla produzione automatizzata, sull’impronta ecologica, ecc.
Oggi si parla inoltre di altri sistemi di finanziamento del RBI, come il finanziamento con l’introduzione di una microtassa su tutte le transazioni (Chesney/Bolliger) o col beneficio della creazione monetaria nazionale (iniziativa federale per la moneta intera). Quale che sarà, il metodo di finanziamento ottimale sarà elaborato in seguito, probabilmente combinando diversi approcci. La scelta finale sarà rimessa al popolo in seguito a un’ulteriore votazione, perché l’iniziativa attuale propone solo l’adozione del principio del RBI.
Diverse forme di RBI sono state sperimentate negli Stati Uniti, in Canada, in Namibia (Africa) ed in particolare in India. Il principio del RBI è stato introdotto nella costituzione del Brasile nel 2004. Il Kuwait e altri Stati del Golfo Persico hanno adottato un RBI in favore dei loro cittadini. La Finlandia ed il Quebec hannno deciso di introdurlo dal 2017. In Olanda, la città di Utrecht ed una decina di altre città si prepara a realizzare dei test col RBI. Esso è entrato nel dibattito pubblico in Francia come possibile sostituto del RSA, che incentiva poco l’impiego. (più info su WikiPedia)
I promotori hanno anche realizzato un sito per permettere a chiunque voglia farlo di informarsi e decidere, secondo coscienza, da che parte stare.