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Spot canone Rai: usi il televisore come Wc? Paghi lo stesso

L’Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, definisce lo spot per ricordare agli italiani di rinnovare l’abbonameto Rai, un “insulto all’intelligenza media di un qualsivoglia contribuente“. Io lo definirei una vera e propria presa per il culo. Anzi pensandoci bene un autogol, oppure una presa di coscienza del livello televisivo della Rai. Infatti il messaggio dello spot è: pur se usi la scatola del televisore per farci la casa delle bambole, o l’acquario o il barbecue, devi comunque pagare la tua imposta. Ecco appunto imposta, diamogli il suo vero nome, tassa di possesso e non canone. Un’imposta sul contenitore. Ma perchè invece che sigillarmi la Tv se non pago, la Rai non mi oscura i canali?

Una Rai infarcita di programmi lottizzati, finti e faziosi. Non fa informazione, cultura niente. Ma solo programmini triti e ritriti, per non dire vomitevoli, come Affari Tuoi, l’Eredità, un Minuto per Vincere e mi fermo qui perchè la lista sarebbe infinita. Programmi, spesso finti o truccati, dove i soldi da vincere, pagati da noi, sono l’unico scopo per attirare l’attenzione dei telespettatori. Oppure si viene incentivati a chiamare, per votare o rispondere a domande, numeri telefonici a costi esorbitanti.

Se un telespettatore vuole vedere un film decente o un programma interessante è costretto ad abbonarsi a Sky. Altrimenti annega nella noia di mamma Rai, che più che mamma mi sembra sia diventata una vecchia rincoglionita e malata.

Quindi lo spot ha ragione, meglio usare la televisione come WC che guardarci un programma della Rai.

Spot-canone-Rai-2013

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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