Più di 500 milioni di persone nel mondo vivono con meno di 2 dollari al giorno, mentre il 43% della forza lavoro giovanile è senza occupazione o vittima di retribuzioni inadeguate. A rivelarlo è l’associazione Oxfam con il report “I giovani e la disuguaglianza: è tempo di rendere le nuove generazioni protagoniste del proprio futuro”, diffuso in concomitanza con l’inizio del World Social Forum di Montreal.
Il report mostra come siano proprio i giovani ancora oggi i più colpiti dagli effetti della crisi economica internazionale iniziata nel 2008. Sono 1,8 miliardi quelli tra i 10 e i 24 anni. Eppure oltre 500 milioni di ragazzi tra i 15 e 24 anni vivono con meno di 2 dollari al giorno, e moltissimi di loro sono esclusi dai processi decisionali e sempre più esposti all’impatto delle crisi economiche.
Un dato generale che non risparmia l’Italia dove il tasso di disoccupazione giovanile (tra i 15 e 24 anni) ha toccato a giugno il 36,5%, secondo i dati Istat.
Nel mondo, segnala Oxfam, ancora oggi quasi 126 milioni di giovani, soprattutto nei paesi poveri, sono vittime dell’analfabetismo, mentre in alcuni paesi le ragazze hanno una maggiore più probabilità di morire di parto che di finire gli studi. Un contesto globale che richiede quindi una riflessione che parta proprio dai giovani per trovare nuove e diverse soluzioni.
Nonostante un aumento del 50% (tra il 2013 e il 2014) del numero di governi che hanno adottato Piani nazionali per le Politiche giovanili, resta ancora molto da fare:
“Attraverso questo report – sottolinea la direttrice delle campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti – lanciamo un appello ai leader mondiali affinché rendano i giovani veri attori e motore di un cambiamento da cui tutti possano trarre beneficio. Oxfam lavora ogni giorno con migliaia di giovani e sappiamo come molti di loro siano impegnati nella costruzione di un mondo più giusto e libero dall’incubo della povertà, che colpisce tantissimi di loro, soprattutto nei paesi poveri. Governi e società civile – conclude Bacciotti –devono lavorare insieme ai giovani di tutto il mondo perché il peso dell’estrema disuguaglianza economica e sociale, che divide sempre di più il nostro pianeta, non schiacci le nuove generazioni in termini di accesso a servizi e diritti essenziali come l’istruzione, la sanità e il lavoro”.