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Siamo falliti ma non diciamolo ai politici

Foto publicdomainpictures

 

Il quadro e’ chiaro, sempre più chiaro. L’Europa e’ fallita. L’Italia e’ fallita.

Questo grafico, di ABN-Amro registra le proiezioni per la crescita economica prevista per i vari paesi. Se un paese si trova nella parte destra significa che crescerà in modo più che proporzionale rispetto alla media mondiale. Come si può vedere la maggior parte dei paesi europei sono, ovviamente, sulla sinistra. Tra i peggiori l’Italia, Spagna e Grecia. Tutta l’Eurozona direi che non e’ messa bene.

Che l’Eurozona sia in una profonda crisi di sistema è ormai chiaro. Secondo le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), dall’inizio del 2008 alla fine del 2012 l’Europa avrà perso l’1% del suo prodotto in termini reali, e l’Italia il 6,3%. Sempre secondo il Fmi, nel suo complesso, potrebbe tornare ai livelli di reddito precrisi nel 2016, mentre l’Italia non ci sarà ancora tornata nel 2017. Da qui al 2017 la Germania avanzerà di una posizione nella graduatoria mondiale del reddito pro-capite, ma l’Italia ne perderà quattro, ritrovandosi al 33° posto (quello occupato dalla Grecia nel 2000). Sintesi: con la crisi l’Eurozona ha perso otto anni, e il nostro paese verosimilmente più di una decina, arretrando relativamente ai suoi principali partner, sempre che le cose non cambino in meglio. Ma un cambiamento in peggio è purtroppo più probabile.

L’ultimo bollettino economico della Banca d’Italia e’ ancora più chiaro. Questa fase recessiva si estenderà fino, come minimo, alla seconda parte di quest’anno. La spesa delle famiglie continua a mostrarsi molto debole, risentendo della flessione del reddito disponibile e del deterioramento delle prospettive sul mercato del lavoro. Il clima di fiducia dei consumatori è sceso a livelli minimi. le scelte di consumo delle famiglie sono rimaste improntate a una forte cautela. Le vendite al dettaglio, già deboli nel primo trimestre, si sono ridotte in aprile (dell’1,6 per cento sul mese precedente). Nel secondo trimestre le immatricolazioni di autovetture sono rimaste pressoché invariate sui livelli eccezionalmente bassi registrati nel primo. Il clima di fiducia è sceso in giugno ai valori minimi dall’inizio della rilevazione della serie nel 1996, soprattutto a seguito del peggioramento delle valutazioni sulla situazione economica generale. Le famiglie italiane sono fallite.

I comuni italiani sono falliti. Ci sono dieci grandi città italiane, afferma La Stampa questa mattina, con più di 50 mila abitanti che sono ad un passo dal crac. Napoli e Palermo in cima alla «lista nera», anche se da settimane una task force a Palazzo Chigi sta facendo di tutto per evitare il peggio. Poi Reggio Calabria, finita in rosso già nel 2007-2008 ed ora oggetto di un’inchiesta della magistratura. E poi tante altre amministrazioni, grandi e meno grandi (come Milazzo), magari fino ad oggi virtuose, potrebbero essere costrette a chiedere il «dissesto», passaggio drammatico per ogni Comune, visto che si traduce nel commissariamento ed in una immediata paralisi di tutte le attività per un lungo periodo. In base ai dati a disposizione del Viminale il fenomeno dei Comuni che hanno dichiarato il dissesto negli ultimi due anni è letteralmente esploso: da 1-2 casi all’anno si è passati a circa 25, comprese anche amministrazioni del Centro-Nord dove questo tipo di fenomeno fino a ieri era sconosciuto. Eclatante il caso di Alessandria, il cui sindaco solo poche settimane fa, ha gettato la spugna sotto il peso di 100 milioni di euro di debiti. Stessa sorte in precedenza era toccata a Comuni più piccoli come Riomaggiore (Sp), Castiglion Fiorentino e Barni in provincia di Como.

Comuni con le casse vuote, amministratori magari appena eletti che volevano capire come fare, oppure sindaci più navigati e in sella da anni che lanciano l’ennesimo grido d’aiuto. Per tutti lo spettro del fallimento.

E mentre siamo falliti, cosa fanno i nostri politici? Beh se ne stanno al mare, in vacanza. Beati e contenti. Secondo Openpolis la maggior parte dei nostri politici sono già belli in vacanza. Già da giugno. Alfano su 160 votazioni che sono state effettuate a giugno, lui ha votato solo una volta. Il Re della Prescrizione in compagnia di Denis Verdini, non ha partecipato nemmeno ad una votazione. Zero Tituli! L’ex Bossi non voleva fare uno sgarro all’amico Berlusconi, anche lui zero presenze.

Noi affoghiamo nei debiti e loro galleggiano sereni in vacanza…. Bella l’Italia vista dal mare eh?

Siamo falliti ma non diciamolo ai politici, altrimenti gli roviniamo le vacanze…..

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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