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Siamo a oltre 3 milioni di disoccupati. Meno lavoro per tutti!

Governo Letta disoccupazione

Nel corso del 2013 le condizioni del mercato del lavoro italiano sono peggiorate progressivamente. Nei primi sei mesi del 2013 l’occupazione si è ridotta del 1,8% rispetto al 2012 (-407mila occupati nella media dei primi sei mesi) mentre è aumentato considerevolmente il numero dei disoccupati (+16,4%, pari a +431mila unità). La crisi del mercato del lavoro potrebbe aggravarsi nella seconda metà dell’anno. 

Nei primi sei mesi del 2013 le condizioni del mercato del lavoro sono ulteriormente peggiorate. L’occupazione si è ridotta del -1,8% rispetto al 2012 (-407mila unità) mentre è aumentato considerevolmente il numero dei disoccupati (+16,4%, pari a +431mila unità). A giugno il numero degli occupati (22,5 milioni) ha raggiunto il valore più basso del nuovo secolo. Di questi, calcola l’Istat, 605mila sono sottoccupati part-time, un trend incredibilmente in aumento, tanto che rispetto a un anno prima, il 2011, se ne sono 154mila di più, ossia il 34,1%, e rispetto al 2007 ce ne sono 241mila in più. In cinque anni dunque l’aumento dei sottoccupati part-time è stato del 66,1%.

I disoccupati sono oltre 3 milioni, a fine anno potrebbe raggiungere 3,5 milioni. Per effetto di queste dinamiche il tasso di disoccupazione ha toccato il valore record del 12,1%. La mancanza di lavoro colpisce soprattutto le fasce più deboli: donne e giovani, per i quali i tassi di disoccupazione sono rispettivamente pari al 12,9% e al 39,1%. La crisi dell’occupazione sembra ben lontana dall’esaurirsi. I pochi posti di lavoro vengono creati dalle piccole imprese. Dei 711.178 nuovi occupati totali registrati in questo decennio, il 64,3% ha trovato lavoro nelle piccole aziende con meno di 50 addetti, il 5,8% nelle medie ed il 29,9% nelle grandi.

Nei primi sei mesi del 2013, il numero di ore autorizzate di Cassa Integrazione (457,2 milioni) ha segnato un aumento del 4,6% rispetto al 2012, toccando il livello più alto dal 2009. Se utilizzate per intero, si tradurrebbero nella perdita di circa 332mila posti di lavoro. L’aumento delle ore autorizzate è determinato dai settori delle costruzioni (+13,7%, pari a +7,8 milioni di ore) e dell’industria in senso stretto (+6,4%, pari a +22,3 milioni di ore), che da sola assorbe circa il 67% delle ore autorizzate complessivamente. La crisi occupazionale delle costruzioni e dell’industria si riflette anche nell’artigianato. Nei primi sei mesi dell’anno le ore autorizzate di Cassa Integrazione per il comparto sono state 46,1 milioni con un incremento (+4,1 milioni) di circa il 10% rispetto ai primi sei mesi del 2013.

“Per uscire dalla crisi abbiamo bisogno di aiutare tutto il mondo delle imprese”, dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA, “anche se in questa fase è alle piccole e micro realtà produttive che va rivolta una particolare attenzione. Quelle con meno di 50 addetti sono l’asse portante della nostra economia: costituiscono il 99,5% del totale delle aziende presenti nel nostro Paese e occupano oltre 11 milioni di addetti. Al netto degli addetti del pubblico impiego e dell’agricoltura, il 67% del totale dei lavoratori italiani presta servizio in una piccola o micro impresa. Stiamo parlando di aziende artigiane/commerciali, di piccole imprese e di attività guidate da liberi professionisti che non chiedono aiuti o prebende, ma una pressione fiscale e un peso della burocrazia in linea con la media europea e la possibilità di accedere con maggiore facilità al credito“.

Il Governo Letta ha pronto l’asso nella manica, la disoccupazione per tutti! Vuole arrivare a 10 milioni di disoccupati entro la fine del suo Governo. Riuscirà nell’impresa?

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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