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Rc auto, in Italia le polizze più care d’Europa

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In Italia polizze piu’ care che negli altri paesi europei (quasi il doppio di quella della zona Euro), piu’ sinistri (quasi il doppio di quella in Francia e in Olanda) ma minori frodi scoperte (il 2,5% dei sinistri denunciati, quattro volte inferiore a quello accertato dalle compagnie nel Regno Unito e la metà di quello accertato in Francia). Maggiori anche i costi dei risarcimenti. Pensionati, giovani e quarantenni i più penalizzati. L’indagine dell’Antitrust sulla Rc Auto, svolta su un campione rappresentativo dell’82% del mercato e delle polizze effettivamente pagate, conferma numerose criticità di natura concorrenziale che si riflettono, da una parte, in livelli, tassi di crescita e variabilità dei premi non concorrenziali; dall’altra, in strutture dei risarcimenti a carico delle compagnie non efficienti in senso produttivo, anch’esse proprie di un equilibrio non concorrenziale. L’introduzione della procedura di risarcimento diretto nel 2007 non sembra aver interrotto questo circolo vizioso.

Il ramo responsabilità civile autoveicoli terrestri (RCA) risulta essere, in Italia, uno dei mercati principali nel settore assicurativo, registrando, nel 2010, una raccolta di premi pari a quasi 17 miliardi di euro, con un’incidenza del 47,3% sul totale rami danni e del 13,5% sul portafoglio complessivo. Tale comparto si conferma, pertanto, come uno dei principali segmenti dal lato dell’offerta. L’Antitrust è più volte intervenuta – sia con segnalazioni, sia attivando i poteri istruttori conferitile dalla legge n. 287/90 e dalla normativa comunitaria – al fine di rimuovere gli ostacoli ad un maggiore sviluppo concorrenziale del settore e di incentivare un più efficace confronto competitivo a vantaggio dei consumatori finali. Negli ultimi anni il settore RCA è stato interessato da numerosi interventi di carattere legislativo e regolamentare finalizzati ad incentivare il confronto competitivo tra gli operatori e la mobilità degli assicurati. Tra le innovazioni si segnala, in particolare, la procedura di risarcimento diretto. La procedura di risarcimento diretto è stata considerata a più riprese dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato come una soluzione auspicabile in un’ottica di superamento delle criticità che il mercato RCA aveva manifestato negli anni successivi alla liberalizzazione.

I premi per la RC Auto sono cresciuti sull’arco temporale analizzato a tassi piuttosto significativi per quasi tutti i profili di assicurato e in larga parte degli ambiti provinciali considerati nell’indagine, sia per i maschi che per le femmine. I pensionati con vetture di piccola cilindrata, i giovani con ciclomotori e i quarantenni con i motocicli sono le categorie di assicurati per le quali i premi sono aumentati in gran parte delle province incluse nel campione analizzato. Ad esempio, gli aumenti annui medi delle polizze RC Auto a livello provinciale sul periodo 2007-2010 hanno raggiunto il 20% all’anno nel caso di un neo-patentato con un’autovettura di piccola cilindrata, il 16% all’anno per un quarantenne con un’autovettura di media cilindrata, il 9-12% all’anno per un pensionato (donna o uomo) con un’autovettura di piccola cilindrata, il 12- 14% all’anno per un diciottenne (donna o uomo) con un ciclomotore e superato il 30% annuo per un quarantenne (donna o uomo) che assicura un motociclo.

Le province nelle quali sono stati riscontrati gli aumenti più significativi sono localizzate nella gran parte dei casi nel Centro-Sud Italia; tali province si caratterizzano, infatti, per una crescita dei premi superiore a quella riscontrata nel Nord Italia. Le compagnie oggetto di indagine mostrano una certa capacità di aumentare i premi. Si riscontrano, infatti, punte di aumento dei premi in un anno che hanno raggiunto anche il 35-40%, come è avvenuto per l’assicurazione dei motocicli, e nell’ordine del 10-30% per i rimanenti profili di assicurato. Gli aumenti (massimi) dei premi in un anno hanno superato il 10% in numerosi ambiti provinciali e per diversi profili di assicurato, tra i quali si richiamano i motocicli e le autovetture per i pensionati e i neopatentati. Considerando i singoli profili di assicurati per ciascuna provincia, il Centro-Sud Italia appare interessato da tale fenomeno in maniera più significativa rispetto al Nord Italia. I premi per la RC Auto appaiono caratterizzati, inoltre, da un elevato grado di variabilità. In particolare, l’indagine ha messo in luce ampi differenziali nei premi corrisposti dagli assicurati, nell’ordine del 20-30%. L’entità di tali differenziali indica che se gli assicurati effettuassero regolarmente attività di ricerca prima di sottoscrivere la polizza (shopping around) oppure potessero trasferirsi agevolmente da una compagnia ad un’altra, si potrebbero ottenere risparmi di premio piuttosto considerevoli. In realtà, il fatto che persistano differenziali di premio così significativi segnala la presenza di frizioni al pieno dispiegarsi del processo competitivo.

Il confronto internazionale mostra come i premi in Italia siano in media più elevati e crescano più velocemente rispetto a quelli dei principali paesi europei. Considerando, infatti, il livello dei premi si osserva come il premio medio in Italia sia più del doppio di quelli di Francia e Portogallo, superi quello tedesco dell’80% circa e quello olandese di quasi il 70%; la crescita dei prezzi per l’assicurazione dei mezzi di trasporto in Italia sul periodo 2006-2010 è stata quasi il doppio di quella della zona Euro e quasi il triplo di quella registrata in Francia.

andamento dei prezzi per l’assicurazione dei mezzi di trasporto

 

Il tasso di mobilità tra una compagnia e l’altra, che rappresenta un’arma a disposizione dei consumatori per stimolare la concorrenza, resta in realtà ancora basso, intorno al 10 per cento: nel periodo 2007-2010 solo le compagnie telefoniche, che tuttavia rappresentano solo un 5% del mercato, sono state caratterizzate da maggiore mobilità in termini di ingressi (16-18%) rispetto alle compagnie tradizionali. Eppure l’indagine mostra un’estrema variabilità dei premi richiesti: sul mercato è dunque possibile trovare polizze maggiormente convenienti, a patto di avere gli strumenti giusti per trovarle. La spesa per l’RC Auto sostenuta da ciascun consumatore (con il profilo indicato) può variare anche considerevolmente all’interno della provincia di residenza. In particolare, utilizzando il coefficiente di variazione, la variabilità della spesa per l’RC Auto assume valori nell’ordine del 20-30% per un numero significativo di profili in ciascuna macroarea sia per gli assicurati di sesso femminile. I consumatori non riescono tuttavia a sfruttare queste possibilità perché gli strumenti di informazione e di confronto tra le diverse offerte sono complicati e non si è sviluppata la figura dell’agente plurimandatario. Inoltre la peculiare articolazione delle classi interne e delle regole evolutive adottate dalle compagnie impatta negativamente sulla mobilità degli assicurati: cambiando assicurazione il cliente viene inserito in classi interne più svantaggiate rispetto a quella di provenienza.

Sia l’andamento della frequenza sinistri che quello del costo (medio) dei sinistri, che congiuntamente determinano il costo per il risarcimento dei sinistri, risultano crescenti: la frequenza sinistri in Italia è aumentata in tutti gli anni successivi all’introduzione della procedura di risarcimento diretto ad eccezione del 2010; l’aumento del costo medio dei sinistri CARD (Convenzione Assicuratori Risarcimento Diretto) sul periodo 2008-2010 è stato pari al 12,4% per i sinistri CARD e al 28,1% per quelli NO CARD. Le compagnie non hanno inoltre sfruttato le possibilità offerte dalla procedura CARD per controllare in maniera più efficace il costo dei risarcimenti: gli sconti offerti agli automobilisti a fronte della clausola del  “risarcimento in forma specifica” non hanno superato il 5% del premio e i contratti di questa tipologia non sia stato più del 6% del totale. Anche il ricorso alla ‘scatola nera’ non è stato incentivato: gli oneri contrattuali a carico della clientela per l’istallazione della scatola nera risultano superiori alla scontistica offerta dalle compagnie. Il risultato è che il numero di contratti con la “scatola nera” non ha superato il 3% del totale.

Gli interventi suggeriti dall’Antitrust: 

a)    Il rimborso alla compagnia che risarcisce il proprio assicurato danneggiato dovrebbe avvenire, sempre tramite stanza di compensazione, come accade oggi, sulla base di un forfait definito secondo le modalità attualmente in vigore, ma decurtato di una percentuale (cd. il “recupero di efficienza”). Andrebbero in sostanza previsti livelli via via decrescenti all’ammontare che oggi le compagnie si pagano reciprocamente a fronte di un danno causato da un proprio assicurato. Ciò avverrebbe introducendo un “cap ” sul forfait, così modificando l’attuale sistema di rimborso basato sul mero costo storico. Verrebbe in questo modo innescato un incentivo per le compagnie a controllare e contenere i costi (in parte dovuti anche alle frodi).

b)    Vanno adottati modelli contrattuali che aumentino, da una parte, la capacità di controllo dei risarcimenti da parte delle compagnie e, dall’altra, le possibilità di autoselezione da parte degli assicurati. Il regolatore dovrebbe operare affinché vengano introdotte clausole, facoltative per l’assicurato, associate a congrui sconti di premio (ad esempio risarcimento in forma specifica, con riparazione presso autofficine convenzionate con l’assicurazione, prestazioni di servizi medico-sanitari resi da professionisti individuati e remunerati dalle compagnie). Anche l’installazione della ‘scatola nera’ deve avvenire a fronte di una forte scontistica.

c)    Dal lato dei costi occorre eliminare qualunque elemento di incertezza sulle lesioni micro permanenti rendendo risarcibili solo quelle che emergono da indagini strumentali e va prevista la possibilità di ispezionare  i veicoli danneggiati nel corso di un sinistro (CARD) anche per la compagnia del responsabile.

d)    Vanno introdotte certezza e chiarezza in merito alle classi interne, prevedendo, in caso di cambiamento dell’assicuratore, che la ‘nuova’ compagnia attribuisca all’assicurato una classe interna non inferiore a quella che verrebbe assegnata ad un proprio assicurato avente le stesse caratteristiche di rischio.

e)    Va favorito lo sviluppo di nuovi ed efficaci strumenti on line utili alla comparazione di un ampio numero di premi per l’RC Auto di facile e immediato utilizzo e, grazie a idonee icone grafiche, con la specificazione delle principali esclusioni e rivalse connesse a ciascuna offerta.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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