Il reddito di un italiano su due ha subito una flessione negli ultimi 12 mesi. A fine 2014 risulta complessivamente pari al 41% la quota di nuclei familiari indebitati per l’acquisto di un’abitazione (25%) o per l’acquisto di beni durevoli o altre spese (21%). Solo il 30% delle famiglie afferma di essere in grado di risparmiare “qualcosa” o “a sufficienza”, mentre il 45% dichiara che il reddito disponibile è appena sufficiente a coprire le spese, il 15% ha intaccato i risparmi e il restante 11% deve indebitarsi. È quanto emerge dal rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane.
Sono soprattutto gli individui con livello di istruzione più basso, i residenti al centro-sud, nonché (tra gli occupati) i lavoratori autonomi ad avere più frequentemente difficoltà a risparmiare.
Lo studio evidenzia anche che in Italia, le conoscenze in materie finanziarie e le capacità logico-matematiche rimangono ancora basse: inflazione, diversificazione degli investimenti, relazione rischio-rendimento sono concetti poco noti e di difficile applicazione. Secondo il rapporto, “quasi la metà del campione dichiara di non conoscere o definisce in modo errato il concetto di inflazione; il 55% non è in grado di indicare correttamente cosa significhi diversificare gli investimenti e circa il 57% non sa spiegare la relazione rischio-rendimento”. Non solo. Il 67% e il 72% degli individui non riesce a calcolare, rispettivamente, un montante in regime di interesse semplice e il rendimento atteso di un investimento.