
Un chilo di carne equivale a 35 metri quadrati di foresta, 15.500 litri d’acqua, 15 chili di cereali e 36 chili di Co2.
Il consumo di carne è responsabile in parte di un grosso problema che affligge l’umanità: la fame nel mondo.
Quanto ci costa davvero un chilo di carne?
Un vitello, per esempio, per raggiungere un peso di 500 chili, deve consumare oltre 1200 chili di cereali. Quando l’animale ha raggiunto questo peso viene ucciso e eliminati tutti gli scarti poco più della metà verra usato per produrre carne, bistecche, hamburger…
Parlando sempre di numeri, con 1.200 chili di cereali si ottengono quindi 250 chili di carne, ovvero circa 200 grammi di carne ogni chilogrammo di cereali (questo rapporto è riferito alla carne da vitello e diventa ancora più sfavorevole nel caso di carne di manzo o di vacca adulta).
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Sfamare con la carne cosa comporta?
Chiediamoci quante persone possono essere sfamate con una sola bistecca e quante invece con un chilogrammo di cereali? Il rapporto è circa di 10 a 1.
Una bistecca può saziare un solo individio, con un chilogrammo di cereali si possono nutrire una decina di persone.
Facciamo un altro esempio: un americano medio consuma in un anno 1.000 kg di cereali ( di cui 800 indirettamente, sotto forma di carne), un africano invece ne consuma solo 150 kg.
Come dovremmo sentirci noi occidentali?
I paesi della fame imbarcano verso di noi un’enorme quantità di cereali oltre che di carne. La moderna zootecnia, l’industria della carne, ha bisogno per sussistere, di zone da sfruttare. Sempre la zootecnia europea importa 50 milioni di tonnellate di derrate mangimistiche all’anno.
Questo fa si che in altri paesi un’area complessivamente pari a varie volte la superficie europea sia destinata a produrre alimenti destinati alle stalle europee. Queste terre vengono chiamate “terre fantasma”: milioni di ettari nel Sud del mondo adibite a produrre mangimi o bestiame per il consumo del ricco Nord.
Su un ettaro di terreno si possono produrre:
1.000 kg di ciliegie
2.000 kg di fagiolini
4.000 kg di mele
6.000 kg di carote
8.000 kg di patate
10.000 kg di pomodori
12.000 kg di sedano
oppure…
50 kg di carne di manzo
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La fame di carne e la fame nel mondo
Eliminare o iniziare a ridurre il consumo di carne per salvare la fame nel mondo? Dirlo a parole è molto semplice, ma quanti sarebbero in grado di attuare questo cambiamento?
Nella cultura occidentale è così radicata l’idea di mangiare carne che anche solo parlarne può risultare difficile. Le Nazioni Unite stimano che 870 milioni di persone, quasi il 13% dell’intera popolazione mondiale (quasi due volte la popolazione dell’Unione Europea) soffrano costantemente la fame.
Il problema peggiora così come è in crescita la fame di carne. Gli allevamenti intensivi consumano ogni anno 157 milioni di tonnellate leguminose, cereali e altre proteine vegetali, per ricavare 28 milioni di tonnellate di proteine animali per il consumo umano.
Queste risorse preziose nonchè nutrienti a base vegetale potrebbero essere usate per sfamare gli esseri umani e invece diventano mangimi per gli animali.
Troppo impegnati a ingurgitare cibi animali non pensiamo invece a quanto siano determinanti le nostre scelte alimentari, per gli animali stessi, per l’ambiente e per tutti gli esseri viventi che popolano in pianeta.
Quando addenterai la tua prossima fettina di carne pensa a che cosa ha comportato: maltrattamenti, inquinamento e fame nel mondo.
Se si è veramente interessati a cambiare il mondo, il primo cambiamento deve avvenire da noi stessi, migliorerà la nostra vita e quella di tutti gli altri esseri viventi.
(Tratto da: La cucina etica. Il più completo ricettario di cucina vegan)
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