La presente proposta parte dal presupposto che il “mestiere più antico del mondo” non sarà certo cancellato da un semplice divieto di esercizio (se è stato il primo a comparire, probabilmente sarà l’ultimo a scomparire). Essa è perciò finalizzata alla legalizzazione e regolarizzazione della prostituzione professionale secondo le seguenti linee guida:
- Il prostituente (uomo-donna-trans) è un professionista a tutti gli effetti, alla pari di un avvocato o un commercialista.
- Non è possibile esercitare la professione prima del compimento della maggiore età.
- L’esercizio della professione prevede l’iscrizione ad un albo gestito dallo Stato, a cui spetta il monopolio nella concessione delle licenze.
- Il prostituente, in quanto professionista, è soggetto ad obblighi fiscali periodicamente verificati e a rigorose norme igienico-sanitarie.
- Si prevede il controllo periodico del rispetto delle norme igienico-sanitarie.
- Si prevedono agevolazioni fiscali per chi promuove attivamente la prevenzione e l’informazione nell’ambito della propria professione.
- Il prostituente esercita la propria professione all’interno di un locale privato (analogo agli studi professionali).
- Si prevede la possibilità di aprire locali associati di piccole dimensioni, ma non la riapertura dei classici “bordelli”.
- Non è consentito prostituirsi per strada né in altri luoghi pubblici
- Rimane vietata ogni forma di sfruttamento della prostituzione altrui.
- La legge stabilisce eventuali limitazioni riguardo alla clientela (ad esempio, il divieto per i minorenni) e riguardo alla pubblicità.
- La legge stabilisce anche le pene previste per chi viola le norme.
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