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Made in Italy: I 10 prodotti italiani più richiesti

Prodotti Made in italy

Il Made in Italy ci rende unici ed è indubbiamente il marchio più richiesto sia nella nostra penisola che all’estero. L’Italia esporta da molto tempo un’ampia varietà di prodotti di qualità, principalmente in settori come la meccanica, la moda, l’alimentazione, l’edilizia e l’arredamento. 

I mercati sui quali il Made in Italy è maggiormente richiesto sono quelli dei paesi dell’Unione Europea e dell’America, ma ultimamente anche Asia, basti pensare alla Cina, e Africa.

In generale per prodotti “Made in Italy” si identificano principalmente quelli ascrivibili ai settori delle “quattro A”: ovvero l’Abbigliamento-moda, l’Arredo-casa, l’Automazione-meccanica e l’Alimentare.

Ecco i 10 prodotti italiani maggiormente esportati all’estero

L’Italia, secondo il rapporto I.T.A.L.I.A. 2017 – Geografie del nuovo made in Italy realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere e dalla Fondazione Edison di Marco Fortis, vanta 844 prodotti, su un totale di 5.117, classificatisi primi, secondi o terzi al mondo per saldo commerciale attivo con l’estero, per un valore complessivo di 161 miliardi di dollari.

Questi sono solo alcuni dei prodotti italiani richiesti all’estero, il che è indice non solo di qualità per gli altri ma anche di orgoglio per noi, cittadini italiani, che spesso e volentieri non siamo in grado di aprire gli occhi su ciò che il nostro Paese è in grado di offrirci.

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La pasta Made in Italy: bella, buona e sana

La pasta è il prodotto simbolo dell’Italia. Ha realizzato un export record di oltre 3 miliardi di euro nel 2016, segnando una crescita del 6% rispetto al 2015. Un business sicuro e continuativo per l’Italia soprattutto per le grandi aziende come Barilla, De Cecco e le PL.

Con circa 200 tipi di pasta e 120 pastifici è uno dei prodotti, se non il prodotto, che si colloca in cima alla piramide dell’export italiano. Sono gli spaghetti il formato di pasta più amato, seguono penne rigate e fusilli.

Tra i Paesi che importano maggiori quantità di pasta italiana, rimane in top position la Germania, seguita poi da Francia, Giappone e Russia. Importante, poi, è il mercato dell’Argentina che, per la forte presenza di italiani, ha raddoppiato la domanda del prodotto.

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Le piastrelle in ceramica

Un successo, quello ottenuto dalle nostre piastrelle fuori dai confini, conquistato grazie ad un grande sforzo di innovazione. È un vero e proprio patrimonio per la nostra economia con un export, secondo l’ultimo bilancio ufficiale relativo al 2015, pari a 4,3 miliardi (ovvero poco meno dell’85% delle vendite complessive).

Ad apprezzare questo orgoglio Made in Italy sono in particolare il mercato tedesco, che resta lo sbocco principale delle nostre ceramiche con oltre 50 milioni di mq venduti e un incremento di oltre il +6% in quantità e del +7,6% in valore.

Il Distretto ceramico di Sassuolo rappresenta la capitale mondiale del settore, contando 600 imprese e oltre 2000 addetti impiegati alla produzione, che da solo produce l’80% del totale nazionale.

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Formaggi: Grana padano, gorgonzola e mozzarella

L’Italia del formaggio vende, tanto e bene. Grazie ai 2,4 miliardi di vendite estere, che incidono per l’82% sul valore totale dell’export lattiero-caseario, i formaggi Made in Italy mostrano tassi di crescita ancor più positivi, sia nel lungo periodo (+96% nel 2006-2016) che nell’ultimo anno.

Tra il 2015 e il 2016 l’export di formaggi italiani è cresciuto del 7%, superiore al totale dell’export agroalimentare nazionale che nello stesso periodo si è fermato al +3,5%.

Il nostro paese è il primo fornitore di Francia e Stati Uniti (con quote, rispettivamente, del 30% e del 24%), il terzo di Germania e Regno Unito e il quarto di Giappone e Spagna.

Tra i più richiesti, il Parmigiano Reggiano e il Grana insieme al Pecorino al Gorgonzola e alla Mozzarella.

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Le calzature Made in Italy

Insieme al food le scarpe italiane rappresentano uno dei simboli dell’etichetta Made in Italy. Le scarpe italiane, classiche o sportive, da uomo e da donna, hanno conquistato il primato di prodotto d’eccellenza a livello internazionale.

Sicuramente nell’anno appena trascorso il comparto, a causa della profonda crisi dell’area Csi e della Russia, ha sofferto: 97 calzaturifici hanno chiuso nel 2016 e la cassa integrazione per gli occupati è salita di oltre il 10%. Il saldo commerciale del settore rimane attivo e si è attestato intorno ai 3,47 miliardi di euro nel 2016.

Ma il successo delle calzature made in Italy, grazie ad aziende venete, lombarde e dall’operosa Emilia Romagna (in particolar modo), hanno fatto registrare una crescita del 5% a inizio 2017.

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Il reparto salumeria italiano

Sono i salumi più prestigiosi dal Parma al San Daniele a tenere testa alle importazioni in questo settore, trascinando poi con sè anche altri tipi di salumi.

Con un valore complessivo di quasi 1,38 miliardi di euro, nel 2016, l’Italia ha conquistato la leadership mondiale per le esportazioni di preparazioni e conserve suine, superando la Germania.

Stando ai dati Assica (l’Associazione delle imprese delle carni e dei salumi) complessivamente, negli ultimi cinque anni le esportazioni italiane di preparazioni e conserve suine sono cresciute del 27% in valore: oltre la metà è rappresentata dai prosciutti stagionati (692 milioni di euro nel 2016). A seguire, con poco meno di un terzo, salami e insaccati (417 milioni di euro nel 2016) e i prosciutti cotti con una quota pari al 10% in valore (134 milioni di euro nel 2016).

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Occhiali da vista e da sole

Il fatturato delle circa 900 aziende della filiera dell’occhialeria Made in Italy, che danno lavoro a oltre 17mila persone, hanno portato la produzione 2016 a 3,7 miliardi di euro, ma il dato eccezionale è l’export, di poco inferiore al 90% e pari a 3,57 miliardi, in crescita del 3,6% sul 2015. La contraffazione in questo campo è sempre stata un problema, ma quanto ad esportazione di prodotti Made in Italy, siamo in cima alla vetta.

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Arredamento

L’Italia è terza nel mondo per l’export di mobili, coprendo circa l’8% del mercato, pari a circa 395 miliardi di dollari. Design, innovazione, creatività, capacità industriale rendono unica la produzione italiana di arredo. I principali mercati di sbocco dell’arredo Made in Italy sono: Usa, Spagna e Francia.

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Vino

Nel 2016 il vino, vera e propria bandiera per l’esportazione del Made in Italy, è stato la prima voce dell’export agroalimentare italiano.

In Francia in particolare, dove si produce lo champagne, il nostro spumante fa segnare un incremento a doppia cifra circa del 57%. Negli Stati Uniti invece a mano soprattutto il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Pinot Grigio, il Barolo è il Prosecco, quest’ultimo è molto amato anche in Germania insieme all’Amarone della Valpolicella e al Collio.

Il successo della produzione del vino italiano per il 2016 è rappresentata da oltre il 40% dai 332 vini a denominazione di origine controllata e ai 73 vini a denominazione di origine controllata è garantita. Il 30% del successo è da attribuire 118 vini a indicazione geografica tipica mentre il restante 30% è attribuibile ai vini da tavola.

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I macchinari

Macchine Alimentari, Macchine Tessili e Macchine utensili per metalli con un saldo positivo di ben 48 miliardi di euro (pari al 39,5% del saldo del “Made in”) sono i principali settori trainanti l’export italiano di Meccanica Strumentale. Stiamo parlando di: macchinari alimentari, motori, turbine, pompe, compressori, rubinetteria, forni, bruciatori, macchine per l’industria delle pelli, delle calzature e per la lavorazione dei metalli, etc.

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L’industria della gomma

Secondo l’ultimo rapporto di Intesa Sanpaolo su economia e finanza dei distretti industriali, quello della gomma e della plastica è il distretto che fa registrare le migliori performance e la maggiore crescita nel nostro Paese. Giusto per dare qualche numero, parliamo di una produzione che copre l’intera filiera, dà lavoro a 4500 persone e fattura in aggregato circa 2,5 miliardi di euro, con un export che vale più di 430 milioni.

L’industria della gomma rappresenta un ottimo esempio di settore industriale sul quale converrebbe in questo momento investire in Italia, sopratutto dal punto di vista infrastrutturale e digitale. Nonostante la crisi attraversata da tutta l’industria italiana negli ultimi anni, il nostro Paese si conferma, infatti, il maggiore produttore e fornitore nazionale ed europeo delle guarnizioni in gomma destinate a edilizia, auto, agricoltura, rubinetteria, elettrodomestici, aerodinamica e industria alimentare.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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