Nell’ultimo periodo gli alimenti cosiddetti “bio” stanno conquistando in Italia ampi margini di mercato. Questo è dovuto ad una crescente richiesta di prodotti di qualità da parte dei consumatori, e ai numerosi scandali alimentari che coinvolgo anche il nostro paese e che minano la fiducia degli acquirenti nei generi alimentari “tradizionali”. Se da un lato cresce la domanda, però, dall’altro i prezzi dei prodotti biologici lievitano in modo assolutamente sproporzionato, sollevando il sospetto di vere e proprie speculazioni a danno degli utenti. L’agricoltura biologica, scrive il Codacons nell’esposto alle Procure della Repubblica di Torino e Roma, è anche parte di una lunga catena di distribuzione che comprende la trasformazione degli alimenti, la distribuzione e la vendita ed infine il consumatore. In tale catena e nei passaggi che portano i prodotti biologici dal produttore al consumatore finale, si assiste però ad un ingiustificato e sproporzionato incremento dei prezzi. Il divario esistente nei listini dall’origine al dettaglio danneggia non solo i consumatori, ma anche le imprese del settore, che vendono a prezzi ridotti pur subendo una costante crescita dei costi di produzione. Per tale motivo Codacons ha chiesto alle Procure di Torino e Roma di verificare cosa stia determinando l’andamento anomalo dei prezzi dei prodotti biologici, con controlli lungo tutta la filiera, poiché accertati i fatti e le eventuali responsabilità si potrebbero configurare diverse fattispecie penalmente rilevanti quali il reato di aggiotaggio previsto dall’art. 501 c.p.
Claudio Rossi
“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”