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Povertà e malattie rare: un libro denuncia contro «Big Pharma»

Dalla Sardegna all’Honduras, una sassarese in lotta contro lo strapotere delle industrie farmaceutiche.

Negli stati del Centroamerica i bambini di strada vengono sempre più utilizzati come sicari e corrieri della droga dai narcos messicani. Questo fenomeno è in aumento in Honduras, Guatemala e El Salvador. Las Maras, ovvero le bande criminali presenti in quei paesi reclutano manovalanza di dodici, undici e nove anni per impiegarla nelle loro attività criminali. I bambini vengono drogati e poi manipolati costringedoli a dedicarsi al traffico degli stupefacenti o delle armi e in alcuni casi sono costretti a prendere parte agli omicidi. I dati parlano di 36.000 uomini, membri di feroci gang solo in Honduras.

In Honduras Ramona Desole, sassarese di 28 anni, laureata in scienze economiche e sociali per la cooperazione internazionale e lo sviluppo, ha passato tre mesi. Impegnata in un progetto di cooperazione degli affari esteri per il recupero scolastico dei bambini.

– E come è andata?
«Non è andata. O meglio non abbiamo potuto vedere i risultati perché la maggior parte dei bambini in età scolare è reclutata dalle bande delle maras locali per la raccolta della plastica nelle discariche. Il progetto era dell’ambasciata italiana che, di fronte alle difficoltà di operare, ha dovuto arrendersi».

– Cosa vuol dire che non c’è speranza di riscatto per queste popolazioni?
«Il fatto è che non esiste cooperazione in grado di risolvere i problemi, perché le condizioni strutturali di questi Paesi, l’Honduras, come Haiti o la Colombia, non lo consentono. Ci sono troppi ostacoli, non ultimo il capitale privato e l’assoluta mancanza di cooperazione nel lavoro».

– E allora?
«Ci siamo spostati nella zona sud dell’Honduras dove ci occupavamo del microcredito, poca cosa rispetto alle necessità. E poi sono tornata a Roma dove dopo la pubblicazione della tesi di laurea sullo strapotere delle industrie farmaceutiche, sono alla disperata ricerca di lavoro. Magari sempre nella cooperazione perché è quello che vorrei continuare a fare».

– Sempre in Honduras?
«Anche in Ecuador, dove sono già stata e dove c’è il più alto numero di rifugiati dell’America Latina. Lì sconfinano i colombiani in fuga dai trafficanti di droga, lì confluiscono i disperati in cerca di lavoro. Lì trovano problemi simili a quelli che si sono lasciati alle spalle».

– Il suo libro («Cara salute» edito da «La città del sole», scritto a quattro mani con Elisa Massimiani è una pesante denuncia dell’imperialismo sanitario e della mancanza di farmaci specifici proprio là dove ce n’è più bisogno. In quello che è un atto d’accusa contro Big Pharma (sono le prime dieci aziende farmaceutiche che gestiscono da sole il 60% del mercato mondiale) si parla esplicitamente delle malattie «dimenticate» perché poco redditizie per la grossa industria.
«Sì sono le malattie della povertà come la lebbra o la malattia del sonno. Nei paesi in via di sviluppo di queste malattie si muore, ma si muore anche di malaria solo perché i farmaci non ci sono, non sono a disposizione di chi ne avrebbe bisogno. Pensi che il farmaco usato per curare la malattia del sonno (causata dalla mosca tse tse, è endemica in 36 Paesi dell’Africa equatoriale) è stato tolto dal commercio per rivenderne i principi attivi che sarebbero efficaci nel ritardare la crescita dei peli superflui. Il prodotto rende di più. Non è un caso che due terzi della popolazione mondiale non ha accesso ai farmaci e che un miliardo di persone al mondo soffre delle cosiddette malattie rare; malattie che la ricerca trascura e l’industria non finanzia perché scarsamente remunerative. Non è così per la malaria, la tubercolosi e l’Aids sulle quali si continua a studiare solo perché colpiscono anche l’Occidente».

– Buona parte delle informazioni contenute nel suo libro denuncia provengono dalla mole di lavoro fatto da Marcia Angell, un’autorità in campo sanitario ed ex direttrice di una delle riviste mediche più prestigiose al mondo. Avere riproposto con questo vostro lavoro il problema anche in Italia ha cambiato qualcosa? Insomma è servito?
«Non so, spero di sì, certo sono aumentati i contatti italiani sul mio blog. Prima l’interesse era quasi esclusivamente americano».

Acquista Cara salute… Imperialismo sanitario: mancanza di farmaci e malattie dimenticate (La foresta e gli alberi)

(fonte La nuova Sardegna)

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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