L’estate, che ci piaccia o no, è agli sgoccioli. Godiamoci questi ultimi giorni di sole, e per combattere quella tristezza che ci coglie a fine estate salutiamola in poesia.
L’Estate lentamente se ne va!
Il cielo si incipria sovente,
poi grosse nubi,
raffiche di vento,
il mare che purifica il suo ventre
con vomiti di bianca schiuma,
rabbiosi,
lasciandoli sul bagnasciùga.
Il chiosco, giù in Marina,
ha le ante chiuse,
le sdraio accatastate
una sull’altra,
deserto il Lido,
rimossi gli ombrelloni.
L’aria è frizzante,
eppur senza allegria,
stonata pare l’ultima canzone.
Poche le impronte
impresse sulla sabbia
che tremolanti
vanno verso il mare.
Scie di cuori infranti,
di lacrime e rimpianti.
Anche i colori sono più sbiaditi,
la Volta si è incupita,
le vele all’orizzonte son svanite.
Vola il Gabbiano,
stridula felice,
con la compagna gioca
dentro il vento.
La sabbia, il mare,
torna l’armonia
quando il Maestrale
l’Estate porta via.