Joseph Stiglitz premio Nobel per l’economia, a capo del Council of economic advisers dell’ amministrazione di Bill Clinton, in questa intervista rilasciata a Il Mondo fa’ una previsione di come sarà il 2012. Un analisi interessante da un economista inserito nelle istituzioni finanziarie internazionali, che deve farci riflettere…
Professor Stiglitz, America o Europa: chi si riprenderà prima?
Le due riprese sono collegate. E il problema e’ che il modo in cui l’Europa sta affrontando il problema del deficit, attraverso un percorso di solo austerità, credo non sia altro che un suicidio. Non risolverà la crisi perché non innescherà un nuovo processo di crescita. Si e’ visto in Spagna e in Grecia che una politica di austerità non basta. Per dare una mano allo sviluppo devono essere messi a disposizione fondi per assicurare un’espansione dell’economia, ad esempio l’European investiment bank potrebbe attivarsi con più piani di investimenti nei Paesi in difficoltà.
E gli Usa?
Il problema e’ l’empasse politico che porterà allo stesso risultato: le misure di austerità, di nuovo finiranno per fiaccare la crescita. Se, per esempio, il governo aumentasse le tasse dell’1% e questo 1% lo spendesse per la crescita, si avrebbe un ritorno del 2% di pil. Un vero e proprio moltiplicatore.
Parliamo di Cina, durerà questo boom?O nel 2012 la bolla si sgonfierà ?
In realtà Pechino ha già fronteggiato più di una bolla in questi anni. Però ha molti punti di vantaggio e strumenti per affrontarla, ad esempio, un economia controllata. Poi, non dimentichiamo che Pechino ha 3 mila miliardi di dollari di riserve e se ci saranno problemi avrà le risorse per farvi fronte.
Nel 2008, nominato da Sarkozy lei ha presieduto la Stiglitz-Sen-Fitoussi Commission, che ha individuato nuovi indici per valutare lo stato di salute di un Paese. Come funziona?
Prendiamo la disuguaglianza: anche se il Pil Usa del 2009 risulta in crescita il reddito di una famiglia media e’ rimasto quello del 1997. Ed e’ rimasto fermo con orari di lavoro divenuti invece sempre più massacranti, che hanno effetti devastanti anche sulla struttura familiare, per intederci e’ vero che prima della crisi il Pil era in crescita ma stavamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità. Il tasso di risparmio era zero e si spendeva il 110% di quanto si disponeva. Ecco cosa intendo quando parlo di indice di sostenibili di una buona economia.
Quando ne usciremo da questa crisi economica?
Ottimisticamente, a Washington si stima che per il 2017 la situazione possa essersi ristabilita. Credo in realtà si tratti di uno scenario molto roseo, e dire che dagli inizi della grande crisi a dicembre del 2017 saranno dieci anni tondi!