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Par condicio, Sanremo e la “par con Licio”

Sanremo-Berlusconi

Più emolliente di Proraso, più lenitivo della crema alla calendula, Fabio Fazio – nel taschino le forbicine per regolare frange e sfumature – si dimostrerà ancora una volta il conduttore ideale per occasioni speciali. E il prossimo Festival di Sanremo, a elezioni vicine e par condicio incombente, lo è davvero. Littizzetto farà solo finta di sporgersi sul baratro del proibito? Marcoré resisterà alla tentazione di imitare quel politico col labbro pendulo? E Bisio? Beh, Bisio in tanti anni di Mediaset ha imparato a tenere a freno la lingua.

Il Paese comunque s’interroga e Sanremo è da sessant’anni che risponde: tranqui rega, se c’è lo scandaluzzo, se l’è inventato il direttore artistico col capo della rete e il presentatore un quarto d’ora prima. Peccato però, sappiamo già che ci mancherà una bella dichiarazione di Ignazio La Russa contro il cripto comunismo di Carla Bruni. Gli ultimi dubbi riguardano solo le quote di camorristi o simpatizzanti nella platea dell’Ariston: i bookmakers danno il 45% 2 a 1. Par condicio ok a Sanremo, dunque. Ma nel resto d’Italia il pericolo di uno sbilanciamento a favore di questo o quell’aspirante premier esiste. Già Storace ha avuto modo di lamentarsi della presenza di cartelloni che invitano a votare Vendola, con toni inequivocabilmente partigiani. Altrettanto lontano da uno stile super partes Ingroia, che ha fatto affiggere un manifesto con un maialino che dice “I veri porci sono quelli che fanno le leggi ad personam”. Cosa aspetta a intervenire il ministero dell’Interno? In un posto civile come l’Ungheria, certe volgarità non sarebbero permesse. Analoghi problemi si verificano, in piena par condicio, nelle librerie Feltrinelli che mostrano sfacciatamente in vetrina il romanzo di Raquel Martos “I baci non sono mai troppi”. Il volume, proprio edito da Feltrinelli, continua la tradizione di sovversivismo pseudo intellettuale del fondatore Giangiacomo, basta leggere il riassunto della trama: “Due amiche per la pelle, che crescono insieme condividendo sogni, segreti e risate. Un incontro fortuito che le fa ritrovare dopo tanto tempo. Una richiesta di aiuto che cambierà per sempre le loro vite”. Nota: tutto vero.

Dove andremo a finire? Era corsa voce che Raiuno volesse riesumare le vecchie tribune poltiche, con un leader alla volta sottoposto alle domande di una platea di giornalisti. “Buona l’idea – ha chiosato Silvio B. – ma visto che è una sorta di “Uno contro tutti”, per par condicio io voglio scegliere metà dei giornalisti, l’altra metà può anche essere a mio favore”. Chissà se per una volta prevarrà il buon senso, lo stesso usato da Giovanna Melandri, presidente del Maxxi di Roma che ha cassato il documentario anti-italiano “Girlfriend in a coma” in programma al Museo nazionale delle arti del XXI secolo: “Sotto elezioni non si può – ha detto l’ex ministra -, avrei fatto lo stesso se mi avessero proposto di esporre Guernica”. Una nota lieta c’è, per fortuna, e la regalerà la sempre vulcanica Barbara D’Urso a Domenica Live. Off limits i politici in nome della par condicio, ha inventato un nuovo spazio, “par con Licio”, e la domenica delle elezioni intervisterà amabilmente per un’ora l’ex capo della P2. (Andrea Aloi)

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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