La tutela dell’ambiente, della biodiversità e la mitigazione dei cambiamenti climatici sono imperativi sui quali dobbiamo impegnarci senza più esitazioni, tutti i giorni dell’anno e non solo in occasione della quarantaseiesima giornata mondiale della Terra. La difesa della Madre Terra, auspicata anche dall’Enciclica Laudato Si di Papa Francesco, è un impegno morale e una speranza per le future generazioni.
Il clima sta cambiando per colpa nostra. Questo cambiamento climatico sarà più rapido e più rilevante delle variazioni di temperatura occorse negli ultimi diecimila anni, ossia da quanto esiste la nostra civiltà. I governi e le aziende stanno rispondendo con colpevole lentezza, come se il cambiamento climatico non rischiasse di mandare a pezzi le fondamenta della civilizzazione umana e dell’economia. Oggi gran parte della comunità scientifica indica la soglia di rischio in 1,5°C: questo allerta è facilmente comprensibile se si pensa a tutti i fenomeni già in atto con l’attuale aumento che è di 0,8°C.
Il pianeta si sta riscaldando e continuerà a riscaldarsi nei prossimi decenni. Le attività umane, in particolare la combustione di carbone, gas e petrolio, ne sono la causa principale. Alluvioni, siccità, ondate di calore, ovvero quelli che gli esperti chiamano eventi estremi, si stanno intensificando in diverse parti del mondo e in modo irregolare e mettono a repentaglio l’idea di stabilità cui siamo abituati: comunità distrutte, danni economici a persone e interi sistemi produttivi, e purtroppo anche morti e feriti.
Il pianeta si è scaldato (di poco meno di un grado come media globale) e stiamo andando verso un aumento della temperatura media del globo che a fine secolo potrà essere, se non si interviene decisamente, anche compresa di 4-5 gradi centigradi. Questo aumento della temperatura è dovuto alla continua crescita e concentrazione delle emissioni di gas a effetto serra come il biossido di carbonio (o CO2), il metano e il protossido di azoto.
I cambiamenti climatici stanno modificando la nostra economia, la nostra salute e le societá in cui viviamo. Gli scienziati avvertono che se non rallentiamo efficaciemente tali cambiamenti, le conseguenze saranno drammatiche. Se il pianeta Terra si surriscaldasse ancora, accadrebbe che:
- il livello dei mari tenderebbe a crescere, poichè l’acqua si espande quando aumenta la sua temperatura e gli oceani assorbono maggior calore della terra;
- il livello dei mari aumenterebbe anche per effetto del disgelo delle calotte polari e del ghiaccio marino;
- le città sulle coste verrebbero sommerse;
- i luoghi in cui solitamente cadono molta pioggia e neve potrebbero diventare più caldi e aridi;
- i laghi e i fiumi potrebbero prosciugarsi;
- ci sarebbero periodi di siccità più lunghi e frequenti che renderebbero difficile la coltivazione;
- ci sarebbe minore disponibilità di acqua per bere e lavarsi, ma anche per l’agricoltura e l’industria alimentare;
- molte piante e specie animali si estinguerebbero;
- gli uragani, i tornado e altre tempeste provocherebbero cambiamenti di temperatura e l’evaporazione dell’acqua sarebbe più intensa.
Occorre una mobilitazione a tutti i livelli, dai cittadini alle muncipalità, dalle regioni al governo nazionale, per mettere in campo azioni in risposta alla sfida dei cambiamenti climatici.