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Non voglio essere più italiano, Mi Dimetto

mi dimetto da italiano

Egregio Presidente della Repubblica Italiana,

da tempo volevo esternarle i miei sentimenti dimissionari: colgo l’occasione maturata in questi giorni di accadimenti anche metaforici, che ulteriormente li motivano e maggiormente li rafforzano. Miliardi di motivi mi costringono con rabbia ad annunciarle che in nessun modo intendo più assumermi la minima responsabilità di tutto ciò che non sono in grado di controllare e modificare personalmente. Non voglio essere più italiano!

Si mi dimetto, non voglio essere più italiano

Dopo un’attenta riflessione durata circa 20 anni e dopo la disamina di quanto accaduto in particolare negli ultimi anni (crisi economica, mancanza di aiuti agli italiani, pagliacciate partitiche) sono addivenuto alla decisione di rifiutare la nazionalità italiana e di dimettermi dal ruolo di cittadino italiano.

Dalla data odierna mi considero cittadino straniero e pertanto richiederò accesso agli aiuti dedicati a comunitari ed extracomunitari. Non voglio essere più italiano, quindi rinuncio a tale incombenza.

Rinuncio quindi anche al voto, ormai inutile, perché le malefatte trasversali della classe politica (maggioranza, opposizione, Destra, Sinistra, Centro e Stelle) non mi consentono più di operare una scelta effettiva per il miglioramento della Repubblica.

Per come agiscono e si rappresentano, è opportuno e necessario che si votino da soli o si facciano votare da chi li ritiene adeguati e si riconosce in loro e nella loro incapacità professionale e indegnità morale, ignobile e distruttiva! In questi 20 anni ci hanno tolto tutto, anche i sogni, nostri e delle nuove generazioni.

Mi dimetto caro Presidente, mi dimetto da cittadino attivo di questa Repubblica delle Banane fondata sul nulla.

Il mio rifiuto alla cittadinanza italiana è irrevocabile

D’ora in poi voglio essere considerato o come un individuo che ha richiesto asilo politico, o da rifugiato di guerra e mi comporterò similmente agli stranieri in Italia i quali ogni anno inviano rimesse all’estero, soldi qui guadagnati ed inviati nei paesi d’origine. Ma esigo di godere dei loro stessi privilegi in graduatoria. Mi accontento altresì di alloggiare in appartamenti in sovrannumero, o in qualche appartamento delle Fondazioni di Partito.

Ringrazio tutti per quello che non mi è stato dato e soprattutto che mi è stato tolto dai governanti italiani in ossequio alla “Costituzione” (casa, lavoro, diritti ed altre parole prive di reale significato in questo paese). Avete ucciso l’Italia e gli italiani. Io non voglio più esservi complice. Non voglio più essere indifferente e girarmi dall’altra parte. Non serve a nulla protestare a parole e mai coi fatti. Che vergogna, che tristezza.

 Claudio Rossi

L’Italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade, ancora truffe al forestiero, si presenti come vuole. Onestà tedesca ovunque cercherai invano, c’è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina; ognuno pensa per sé, è vano, dell’altro diffida, e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sé.
Johann Wolfgang Goethe, Epigrammi veneziani, 1790

Sei d’accordo con quello che ho scritto? Di’ la tua nei commenti e dimettiti anche tu!

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

9 Comments

  1. Dimettermi dall’essere italiano ? non è questo il problema l’italia non doveva esistere, è da quando il piccolo regno sabaudo ha conquistato tutto lo stivale con guerre sanguinose e inutili che le cose in questo paese non vanno bene. Massacri della gente comune a Milano, corruzione e malafede hanno imperato anche prima della repubblica, il piccolo re fuggiasco ha benedetto Mussolini e prima si era macchiato del sangue di tanti giovani italiani che sono morti in una guerra inutile. (Trento e Trieste l’Austria li avrebbe consegnati a Vittorio Emanuele se non fosse entrato in guerra)
    Dopo il 20 Settembre siamo stati venduti per pochi dollari agli Stati uniti e poi abbiamo dovuto sopportare le stragi (Milano, Brescia, Bologna) e l’assassinio di chi poteva con il suo coraggio dare una speranza di legalità. Ricordiamo che dietro ad ogni crimine c’era l’ombra dello stato; nel mezzo corruzione di ogni genere e dubbi sul possibile accordo malavita/stato.
    Oggi si discute sulla aliquota da far pagare ai ricchi 15 o 20% e non si parla minimamente dell’aliquota enorme che pesa su quasi tutti i beni acquistati il 22% dell’IVA; nel 1966 era in vigore una imposta di consumo IGE del 3,30% e le tasse erano minime, altri tempi diranno le nuove generazioni ma non vi sembra che i tempi odierni siano peggiorati e di molto; i servizi con l’aumentare dell’imposizione fiscale Irpef, Irap, imposte regionali e comunali, IMU sugli immobili, imposta di registro, accise sui carburanti e forse ne dimentico qualcuna, sono peggiorati.
    Meno male che funziona la Magistratura sia penale che civile i processi specialmente quelli civili, in questo paese, sono veloci e arrivano a verdetti giusti e non appellabili. Due sono i gradi di giudizio, ma arrivano a tre con la Corte Di Cassazione; poi spesso la Corte Suprema rimanda alla corte di appello il compito di un ulteriore approfondimento e pertanto bisogna celebrare un nuovo processo. Non sono sufficienti 20 – 25 anni prima di poter giungere ad un equo (???) e definitivo verdetto.
    Sanità Alcuni Ospedali ti salvano la vita ma altri fanno di tutto per non togliere il lavoro alle pompe funebri, bisogna essere o ricchi o fortunati, poi se si vive in Liguria bisogna essere ricchi o benestanti perché di fatto hanno ucciso il servizio Sanitario che prima funzionava; per una visita specialistica oculistica nelle strutture pubbliche i tempi di attesa sono mediamente di un anno, mentre nelle Case della Salute si accede con una attesa di pochi giorni.
    L’Italia è fatta così per i ricchi.

  2. Concordo pienamente. Io ogni volta che torno mi sento male.
    Sono via da dieci anni ma mi dispiace tanto per chi rimane.
    Nessuno però che si ribelli.

  3. Caro Claudio se pur a malincuore condivido pienamente quanto da te scritto nella tua lettera di dimissioni da cittadino, tanto orgoglioso del nostro passato quanto speranzoso di ritrovare in qualche modo la strada del vero cambiamento,da non riuscire , però, a dimettermi da tale status. Sono Italiano ed in quanto tale e come tutti ,sto subendo gli oneri che tale “privilegio” comporta. Se mi permetti del sarcasmo sul tema “Ius soli” che ad oggi sembra essere l’unica moneta di scambio dei “nostri” rappresentanti politici. In principio non capivo perché tanta necessità e fretta nello spingere tale legge poi ho pensato: Forse é perché lo utilizzano come deterrente lowcost contro l’immigrazione? ma…..?!?!?!?!? Se posso vorrei condividere la tua lettera sui miei profili social

      • Sì d’accordo ma come si fa materialmente a non essere più italiano in questo paese di MERDA? voi lo sapete? Grazie

  4. Già fatto, ho lasciato per sempre quel paese, ora vivo all’estero dove non trovo neanche un lavoro e sono considerato un mafioso. Nel complesso sto meglio, qui nonmi dannonulla, mentre in italia mi hanno tolto tutto, pure la dignità umana

    • Ciao Roberto, che altro aggiungere. Dove ti trovi adesso? Immagino sia dura, ti auguro tanto fortuna e serenità. L’Italia è un Paese bellissimo rovinato da una classe dirigente indegna!

  5. NON SEI DA SOLO A LAMENTARE I TRATTAMENTI RISERVATI AGL’ITALIANI CERTO CHE LA VOGLIA VIENE A MOLTI CHE SI SENTONO ESCLUSI. PREFERISCO USARE LE MIE MODESTE FORZE PER DAR LORO LO STESSO TRATTAMENTO. FUORI TUTTI I LADRI DAL PARLAMENTO E NON SOLO!
    LORO NON LO FARANNO MAI SIAMO NOI CHE NON SIAMO COMBATTI E UNITI PER UN TALE TRATTAMENTO. IN UN PAESE CON LE PALLE SAREBBERO FUORI DA TEMPO.

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