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Non c’è posto

Ritratto sulla povertà di Thomas Benjamin Kennington (1885)

Ritratto sulla povertà di Thomas Benjamin Kennington (1885)

Per il prezzo dei fagioli
non c’è posto nella poesia. Per il prezzo
del riso
non c’è posto nella poesia.
Non c’è posto nella poesia per il gas
la luce il telefono
la sottrazione
del latte
della carne
dello zucchero
del pane.

L’impiegato pubblico
non entra nella poesia
con il suo stipendio da fame
la sua vita chiusa
in archivi.
Come non entra nella poesia
l’operaio
che smeriglia il suo giorno d’acciaio
e carbone
nelle officine buie.

– perché la poesia, signori,
è chiusa:
“non c’è posto”
Entra nella poesia solo
l’uomo senza stomaco
la donna di nuvole
la frutta senza prezzo

La poesia, signori,
non puzza
né profuma

Ferreira Gullar

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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