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Nel 2014 sono morti nel Mediterraneo 3.419 migranti

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Da gennaio ad oggi sono 3.419 i migranti, uomini, donne e bambini che hanno perso la vita in questo mare mentre tentavano la traversata. Secondo i dati dell’agenzia Onu per i rifugiati sono stati oltre 207.000 i migranti (il 50% circa richiedenti asilo) che hanno tentato di attraversare il Mar Mediterraneo, una cifra quasi tre volte superiore al precedente record del 2011.

Secondo le stime delle autorità costiere e le informazioni delle interdizioni confermate ed altre attività di monitoraggio, almeno 348.000 persone nel mondo hanno tentato queste traversate dall’inizio di gennaio, 4.272 sono morte. L’Europa, che confina con importanti conflitti a sud (Libia), est (Ucraina) e sud-est (Siria/Iraq), è stata destinataria del numero più elevato di arrivi via mare. Quasi l’80% delle partenze avvengono dalla costa libica verso l’Italia e Malta.

Oltre al Mediterraneo, ci sono attualmente almeno altre tre rotte marittime utilizzate sia dai migranti che dalle persone in fuga da conflitti o persecuzioni:

  • Nella regione del Corno d’Africa, 82.680 persone hanno attraversato il Golfo di Aden e il Mar Rosso nel 2014;
  • Nel sud-est asiatico, si stima che siano 54.000 le persone partite da Bangladesh o Birmania verso Thailandia e Malesia;
  • Nei Caraibi il dato è di circa 4.775.

“Non si può fare ricorso a misure deterrenti per fermare una persona che è in fuga per salvarsi la vita, senza che questo comporti un ulteriore incremento dei pericoli in cui incorre”, ha affermato l’Alto Commissario per i Rifugiati António Guterres, “Vanno affrontate le reali ragioni che stanno alla base di questi flussi, e ciò significa guardare al motivo per cui le persone fuggono, ciò che impedisce loro di cercare asilo con mezzi più sicuri, e che cosa si può fare per reprimere le reti criminali che prosperano in questo modo, proteggendo al tempo stesso le loro vittime. Significa anche avere sistemi adeguati per far fronte agli arrivi e per distinguere i veri rifugiati da coloro che non lo sono”.

Il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo rilanciando la denuncia dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati dichiara: “Non è accettabile che l’Europa resti insensibile di fronte ad una tragedia ormai quotidiana o che si accontenti di soluzioni che non rispondono pienamente all’esigenza di salvare persone alle quali oltretutto viene riconosciuto, per oltre la metà, l’asilo politico”.

Anche Amnesty International chiede alle istituzioni e agli stati membri dell’Unione europea di raddoppiare gli sforzi per proteggere i migranti e i rifugiati che intraprendono viaggi pericolosi verso l’Europa, spesso in fuga da persecuzioni e conflitti armati e che vengano aperte “rotte sicure e legali in modo per evitare che migranti e rifugiati siano costretti a percorrere una rotta marittima pericolosissima”.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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