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Missioni internazionali: In 9 mesi spesi 890 milioni di euro

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Circa 673 milioni di euro per soli sei mesi. A tanto ammonta il rifinanziamento delle missioni internazionali deciso dall’ultimo consiglio dei ministri dello scorso 10 gennaio per il periodo che va fino al 30 giugno 2014. Una spesa esorbitante, non c’è dubbio, soprattutto se si considera che soltanto ad ottobre era stato presentato e approvato dall’esecutivo un decreto sul finanziamento delle missioni internazionali per il periodo ottobre-dicembre 2013 dal valore totale di circa 217 milioni di euro. In pratica, dunque, si arriva ad un totale di 890 milioni di euro in soli nove mesi. La più grande fetta del finanziamento è diretta “per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni in Afghanistan”: un totale, per il prossimo semestre, di oltre 235 milioni di euro a cui si aggiungono ulteriori nove milioni per mantenere altro personale negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa “per esigenze connesse con le missioni in Afghanistan”. E poi Libano (81 milioni), Balcani (40), Corno d’Africa (5), programmi europei come quello per il contrasto alla pirateria, rifinanziato per 25 milioni di euro. “Trattamento riservato” alla Libia, a cui andranno 5 milioni “per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea in Libia”, più ulteriori tre milioni “per garantire la manutenzione ordinaria delle unità navali cedute dal Governo italiano al Governo libico e per lo svolgimento di attività addestrativa del personale della Guardia costiera libica”.

Le spese che non ti aspetti. Accanto ai finanziamenti cash, però, ecco anche curiosi “regali” come i 25 giubbotti antiproiettili alla Tunisia, i 2 veicoli “VBL PUMA” al Regno Hascemita di Giordania o i 50 veicoli “tipo ACM80” più effetti di vestiario alle forze armate somale (per un totale di 805mila euro). E poi il finanziamento che non ti aspetti: 11 milioni per il corrente anno, più altri 34 per il 2015, “per la partecipazione dell’Italia alla ristrutturazione del Quartier Generale della NATO in Bruxelles”. Certo, non è una vera e propria “missione internazionale”. Il risultato, però, non cambia: il conto, alla fine, lo pagano comunque i cittadini. (*La Notizia)

Nel dettaglio alcune spese:

  • 124,5 milioni di euro per la partecipazione del personale militare italiane alle missioni ISAF ed EUPOL in Afghanistan
  • 40,2 milioni per la partecipazione del contingente italiano in Libano (missione UNIFIL)
  • 22,4 milioni per la prosecuzione delle presenza militare italiana nei Balcani
  • 2,9 milioni di euro per la partecipazione del personale della Guardia di Finanza in attuazione degli accordi di cooperazione italo-libici per fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione clandestina e della tratta di essere umani
  • 23,6 milioni di euro iniziative di cooperazione in favore di Afghanistan, Iraq, Libia, Mali, Myanmar, Pakistan, Siria, Somalia, Sudan, Sud Sudan e Paesi ad essi limitrofi
  • di 4 milioni di euro all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC), finalizzato allo smantellamento del programma chimico siriano
  • 300.000 euro per lo stanziamento a favore delle associazioni combattentistiche.
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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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