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Made in Italy: i cassonetti intelligenti alla conquista di Pechino

Alberto Rovetta

 

Grazie a una tecnologia italiana, messa a punto da Alberto Rovetta, docente del dipartimento di meccanica del Politecnico di Milano, il distretto di Chaoyang, a Pechino, si fregia di un titolo ambito: il quartiere più pulito della Cina. Che, per i cinesi, equivale a dire il più pulito del mondo. “Tutto nasce alla fine di un pranzo nel dicembre 2006”, spiega Rovetta, “quando mi trovo al centro di una tavola rotonda con le autorità presenti a Shanghai. Il responsabile dell’autority ambientale della città mi presenta il signor Jing, capo dell’Alto, l’azienda cinese che fabbrica cassonetti, che mi domanda se fossi disponibile a lavorare con loro su un progetto innovativo”. Si trattava di realizzare dei cassonetti intelligenti in grado di avvertire la centrale di raccolta prima di essere riempiti completamente, in modo che gli addetti alle pulizie potessero organizzare rapidamente lo svuotamento, evitando fuoriuscite di materiale. La squadra di Rovetta incomincia a lavorarci grazie a un finanziamento europeo e con la collaborazione di studenti della Tongjin University. Si progetta il software, i sensori, i collegamenti a distanza per misurare il livello della batteria, finchè non viene messo a punto una tecnologia più affidabile dei tradizionali sensori, utilizzati dai concorrenti di Aoto. In sostanza gli ingegnieri milanesi preparano una piastra posizionata sotto il cassonetto costituita da batteria, fili, sensori che misurano il peso del materiale inserito e un’antenna che manda all’esterno i segnali. I segnali arrivano direttamente sullo schermo dei computer a Milano e nella centrale di raccolta di Aoto a Pechino. In questo modo il direttore del servizio che gestisce gli operai che svuotano i cassonetti individua sul cellulare la sua esatta collocazione e può farlo svuotare celermente. E poiché in Cina la tassa rifiuti si paga in base al peso scaricato, la possibilità di misurarlo con esattezza permette una determinazione precisa del tributo e addirittura un calcolo economico del recupero di materiale riciclabile, plastica o vetro. All’Expo 2010 di Shanghai dove i cassonetti intelligenti sono stati collocati per la prima volta, il risultato e’ stato eccellente: tutti ricordano strade pulitissime nonostante milioni di visitatori di passaggio nell’area. Ora 150 cassonetti intelligenti fanno bella mostra nel distretto di Chaoyang, in attesa di essere diffusi a Pechino ed esportati in Europa.

(Fonte MFChinaItaly)

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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