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Macelleria Italia

 

Italiani da macellare, tagliare e vendere.

Sul piano degli investimenti e’ ancora troppo presto per dire che siamo usciti dalla crisi”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, al termine dell’Ecofin. Il 2012 “sara’ un anno di recessione per l’Italia” e la ripresa arrivera’ “alla fine dell’anno o all’inizio del 2013”.Bene Bene, ma poi  invece ascolto la risposta indiretta di Monti da Pechino “Credo che questa crisi sia quasi finita, forse c’è solo una piccola componente psicologica. Ero molto preoccupato quando sono arrivato che l’Italia potesse essere un nuovo focolaio crisi. Ma non è successo e non succederà. Permettetemi di dire che siamo sollevati” e prosegue con altre perle il presidente del Consiglio “Gli aumenti fiscali e tariffari sono strumenti un po’ rozzi, il risultato differito di decisioni prese in passato”. Quindi Visco dice una cosa Monti il contrario!

E poi ancora si afferma che siamo in crisi psicologica? Allora e’ un vizio, dopo anni di Berlusconi, si torna ad affermare che la crisi sta passando, invece ci ritroviamo ogni giorno sempre peggio!

Dateci degli psicofarmaci se la crisi e psicologica invece di continuare a spremerci i coglioni! Psicofarmaci liberi per tutti ecco il nuovo slogan per le prossime elezioni. Così saremo tutti usciti dalla crisi!

Intanto a conferma che siamo in “crisi psicologica”, il reddito medio degli italiani è pari a 19.250 euro. E’ quanto risulta dalle ultime dichiarazioni dei redditi Irpef (dichiarazioni 2011 su anno di imposta 2010) che tutte sommate arrivano a 792 miliardi di euro. Di più: il 49% dei contribuenti italiani ha un reddito complessivo lordo annuo che non supera i 15.000 euro l’anno. Un terzo invece non supera i 10.000 euro. Dall’analisi del ministero emerge anche che circa 10,7 milioni di contribuenti “hanno imposta netta pari a zero”, in pratica non pagano l’Irpef. E sempre secondo i dati del Tesoro gli imprenditori sono più poveri dei loro dipendenti.

E ancora la Cgia di Mestre comunica che nel 2011 11.615 aziende hanno chiuso i battenti per fallimento, un dato mai toccato in questi ultimi 4 anni di crisi, precisando che “questo dramma non è stato vissuto solo dai datori di lavoro, ma anche dai dipendenti: secondo una prima stima, in almeno 50.000 hanno perso il posto di lavoro”. “La stretta creditizia, i ritardi nei pagamenti e il forte calo della domanda interna – segnala il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi – sono le principali cause che hanno costretto molti piccoli a portare i libri in Tribunale. “La sequenza di suicidi e di tentativi di suicidio avvenuta tra i piccoli imprenditori in questi ultimi mesi – prosegue Bortolussi – sembra non sia destinata a fermarsi. Solo in questa settimana, due artigiani, a Bologna e a Novara, hanno tentato di farla finita per ragioni economiche. Bisogna intervenire subito e dare una risposta emergenziale a questa situazione che rischia di esplodere.

In questa situazione, ogni giorno peggiore, siamo carne da macello, altro che la crisi e psicologica!

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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