Chi propaganda i medicinali omeopatici si limita ad affermare che se tanti usano l’omeopatia, allora potrebbe essere efficace. Ognuno si curi come meglio crede. Ma occhio alle truffe, che spesso possono portare a tragedie come è accaduto a quel povero bambino marchigiano di soli 7 anni morto a seguito di una severa otite, che al momento sembra sia stata curata soltanto con preparati omeopatici.
La Fondazione Gimbe afferma “senza indugi” che “i prodotti omeopatici non sono efficaci per curare nessuna malattia e, come tali, non sono integrativi né tanto meno alternativi ai trattamenti di provata efficacia. I medici che li prescrivono illudono i pazienti grazie al complice silenzio-assenso di Ordini professionali e Istituzioni”. L’omeopatia è solo una costosa truffa.
Omeopatia ed effetto placebo
I benefici presenti dell’omeopatia sono dovuti all’effetto placebo, cioè sostanze che non contengono alcun principio attivo, definite anche “acqua fresca”. Nei medicinali omeopatici, infatti, i principi attivi sono contenuti a concentrazioni tali da non avere alcun effetto farmacologico misurabile. Molto spesso questi preparati sono talmente diluiti da non essere neppure distinguibili tra di loro. L’omeopatia si basa su teorie astratte della fine del ‘700. Teorie secondo le quali “il simile cura il simile”, cosa già discutibile. Però, secondo gli omeopati, lo fa solo se diluito enormemente.
“Legittimare l’efficacia dei prodotti omeopatici”, afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE “puntando sul fatto che una parte della popolazione li utilizza rappresenta una strategia di persuasione pubblica basata su teorie di marketing e non sul metodo scientifico. Analogamente a quanto accade per i medicinali, infatti, anche i prodotti omeopatici devono essere sottoposti a rigorose sperimentazioni cliniche che, senza se e senza ma, non ne hanno mostrato efficacia alcuna. Tanto che negli USA, perfettamente in linea con le evidenze scientifiche, nel novembre 2016 la Federal Trade Commission (agenzia di tutela dei consumatori) ha imposto di indicare sulle confezioni di prodotti omeopatici che non esiste alcuna prova della loro efficacia”.
Non c’è da stupirsi che chi crede in una pseudoscienza non abbia alcun interesse a condurre una ricerca scientifica.
La Fondazione Gimbe ricorda il “verdetto impietoso” pubblicato nel 2015 dal National Health Medical Research Council: non esiste alcuna patologia in cui sia provata l’efficacia dell’omeopatia. Di conseguenza “non dovrebbe essere utilizzata per trattare malattie croniche, severe o che potrebbero diventare tali e le persone che scelgono l’omeopatia mettono a rischio la loro salute se rifiutano o ritardano terapie per le quali esistono adeguate evidenze di efficacia e sicurezza”. Eppure, come fieramente sbandierato dai produttori lo scorso 10 aprile, in occasione della giornata mondiale dell’omeopatia, “sono 8 milioni gli italiani che usano l’omeopatia almeno una volta all’anno. E tra di loro vi sono anche molti bambini, visto che quasi un pediatra su tre ha prescritto prodotti omeopatici almeno una volta”.
“I cittadini”, conclude Cartabellotta, “devono sapere che i prodotti omeopatici presenti sul mercato non sono stati approvati da nessuna autorità regolatoria. Finora era infatti sufficiente una semplice notifica al ministero della Salute”.
L’omeopatia è una truffa
Concludendo l’omeopatia non serve a nulla se non a far guadagnare chi produce e vende le cure omeopatiche. È una truffa al consumatore ed un esempio di falsa medicina. E a dirlo non sono le multinazionali del farmaco che hanno tutto l’interesse a vendere i loro prodotti, a dirlo è la totale mancanza di evidenza scientifica negli studi condotti da chi sostiene la bontà dell’omeopatia.