Portaborse, Assistenti, Segretari, portavoce ed esperti dai titoli e incombenze tra le più strane e variegate, per i quali i nostri parlamentari ricevono ogni mese un ricco assegno dallo Stato, 3.690 euro per i deputati e 4.180 per i senatori che dovrebbero consentire di stipulare contratti di lavoro regolari e soprattutto adeguatamente compensati. Invece ,come al solito, le cose vanno in maniera del tutto diversa, con molti casi di lavoro in nero e compensi prossimi alla fame.C’è chi se li intasca, chi assume la moglie e chi li versa al partito. Mentre ai collaboratori vanno solo le briciole.
Sfruttati con orari impossibili, vessazioni, pagamenti in nero. A volte il difficile rapporto tra parlamentari e portaborse finisce in liti fragorose sbarcando anche in tribunale.
E’ il caso di Liliana, addetta stampa di Francesco Barbato (Idv), licenziata la scorsa estate per “carenza di attività politica” , e’ riuscita a chiudere la questione con una transazione privata.
Anche Vincenzo Pirillo, collaboratore di Domenico Scilipoti (ex Idv, ora nei Responsabili), “stufo di essere sfruttato”,”per un anno ho lavorato dalle nove del mattino alle undici di sera, sabato compreso, e la domenica c’erano i convegni e i comizi in Sicilia. Prendevo 600 euro al mese, versati con assegno bancario motivati come pagamento di contratti a progetto”.
E questi sono solo due casi …
Una vera vergogna!!
Un andazzo che va avanti da anni come se niente fosse, altro che ” il posto fisso e’ una noia”,come dice il nostro “carissimo” Monti.
Una noia e’ questa Italia alla rovescia dove i sacrifici continuano a farli i più deboli!
(Fonte L’Espresso – Caroli -Cucciniello-Giacchetta)