Il Washington Post ha intervistato un uomo che ha fatto della bufale su web e sui social un’impresa fiorente. Lui è Paul Horner, ha 38 anni, e oltre a guadagnare, grazie ad AdSense (servizio di banner pubblicitari offerto da Google), circa 9.000 euro al mese creando “falsità”, è convinto di aver dato un contributo significativo all’elezione di Trump:
“Ci sono riuscito perché le persone sono stupide. Non fanno che passarsi roba senza accertare i fatti. Nessuno controlla più niente, tutti condividono in continuazione cose, senza domandarsi se siano vere. Fa spavento, mai vista una cosa simile. Trump è stato eletto perché ha detto quello che le persone volevano sentire. I suoi fan non cercano la verità dei fatti, credono a tutto, ripostano tutto. E quando la gente scopriva che magari quello che aveva detto era falso, non le importava. Alla fine, invece di rovinargli la campagna elettorale, l’ho aiutato. Ho una decina di siti, se fanno il giro di vite su un paio, uso gli altri. Non credo che toglieranno la pubblicità più di tanto, loro ci guadagnano mettendo i banner sui siti che danno notizie false. Perderebbero un sacco di soldi, ma se lo fanno, non mi dispiace. Ci sono siti orribili là fuori”.
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