Pubblichiamo integralmente la lettera di un calciatore di 18 anni che ha deciso di smetterla con il calcio, “sentendosi straniero in Italia”. Lui è Filippo Cardelli, promettente giocatore della Primavera della Lazio. Il primo a rompere il muro del silenzio che aleggia nel mondo del calcio. Filippo ha aperto uno scenario destinato a scoperchiare tante cose. Mentre i campioni delle Serie A guadagnano cifre importanti, che consentono loro di vivere tra i lussi, l’esperienza di Filippo dimostra come le cose siano ben diverse nel settore giovanile. Parole forti, dure. Parole che fanno riflettere.
“Dopo 10 anni di sacrifici lascio il calcio. Ci tengo a chiarire che non ho avuto nessuna divergenza con l’allenatore come è stato scritto, anzi il mister è sempre stato onesto con me. Lascio perché sinceramente questo non è più lo sport di cui mi sono innamorato da bambino. Non vedo che senso abbia giocare nella Lazio Primavera e essere circondato da stranieri, e non solo, essere trattato pure come una m***a, dopo tutti i sacrifici che ho fatto. Finché si tratta di rinunciare agli studi, agli amici, alle ragazze, è tutto accettabile perché ho un sogno, e il mio sogno viene prima di tutto. Ma quando ti senti dire che dopo un crociato rotto non sei sicuro di avere le cure della società perché non hai il contratto, quando non puoi mangiare a Formello nei giorno di doppia seduta perché non hai il contratto, quando non puoi andare in palestra a migliorati perché non hai il contratto, quando non ti pagano la visita medico agonistica perché non hai il contratto, ti cascano le p***e rimangono per terra. Ed ovviamente gli stranieri hanno il contratto e guadagnano anche tanto… Non ho mai giocato a calcio per i soldi ma solo per la felicità di far parte di un gruppo di amici che lottano per un obiettivo comune, ho giocato a calcio per il desiderio di poter dire c***o ce l’ho fatta, sono arrivato. La serie A è piena di stranieri, il calcio degli italiani è morto, e sinceramente se devo essere trattato come uno straniero in patria preferisco andarmene. È vero, negli USA il calcio è anni luce indietro, ma almeno ha un briciolo di dignità, quella che noi abbiamo perso. Per tutti quelli che sono arrivati fino a qua e che amano il calcio, un consiglio da chi l’ha vissuto da dentro: non andate allo stadio non comprate gli abbonamenti tv, perché è tutto finto… Quando Lombardi è entrato (il primavera che ha segnato al debutto in A con la maglia biancazzurra, ndr) mi sono emozionato, un ragazzo italiano che corre e suda per la maglia, questo è quello che dovremmo vedere sempre, ma probabilmente adesso non giocherà più, per far spazio ai tanti stranieri”.